Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Il 2008 è stato designato come “Anno Europeo del Dialogo Interculturale”, titolo che suggella un lungo periodo di preparazione che ha portato all’integrazione tra i differenti background culturali dell’identità europea. Per essere più precisi, tale progetto s’inserisce all’interno del programma “Cultura”, previsto per gli anni 2007-2013, costituito da un budget complessivo di 400 milioni di Euro stanziato per progetti e iniziative che celebrino la multiculturalità e valorizzino il patrimonio culturale attraverso azioni di cooperazione condivisa tra operatori e istituzioni europee. La diversità culturale rappresenta uno degli asset principali a cui si è da sempre ispirata la costituenda Europa Unita, soprattutto a seguito dell’allargamento a 27 stati membri: un’opportunità irrinunciabile di confronto che è anche punto di forza se incanalata attraverso progetti che stimolino la presa di coscienza della “propria” cittadinanza europea, spingendo verso forme di partecipazione attiva. Dal 2006, infatti, la cooperazione interculturale è divenuta una priorità per l’Unione Europea, che ha incentrato sul tema del dialogo tra culture, meeting e iniziative tra vari promotori del progetto e stakeholder rappresentanti della società civile, volti a motivare la partecipazione, in particolar modo della fascia dei più giovani. Un periodo che, seppur breve, ha visto un’intensificarsi di piattaforme interattive multilingue e di progetti web radio aventi come tema la cooperazione interculturale: Radiodialoge – Stimmen der Vielfalt è, per esempio, un progetto promosso dal governo austriaco per mettere assieme 25 lingue di minoranze ed etnie diverse, dando voce a una realtà, quella dell’emigrazione, a cui la nazione risulta legata da generazioni, oppure Euradiophoria, una radio multilingue per i giovani nata dalla collaborazione tra organizzazioni quali Eurit (Roma), Clot Rtv (Spagna), Dvmedia (Germania), Europazentrum (Austria), Access System (Belgio).
Casi sicuramente interessanti che non costituiscono un unicum ma che si inseriscono nel filone dell’utilizzo di nuove tecnologie web a fini educativi: basti pensare alle radio universitarie, sorte per la possibilità che riescono a offrire agli studenti in termini di processi di aggregazione, di opportunità e di formazione al lavoro. La radio universitaria si pone al servizio di chi cerca un reale centro di aggregazione attraverso cui trasmettere qualcosa agli altri o anche per condividere con altri le proprie conoscenze, ricerche, scoperte, tesi di laurea.
Costituendo lo strumento preferenziale per disseminare messaggi di partecipazione grazie al loro alto potenziale comunicativo, i media si confermano quindi parte centrale anche del progetto di interculturalità; ancor più se gli stessi sono resi funzionali ad un intento educativo, aprendo canali di comunicazione preferenziali tramite cui favorire il dibattito sulle istituzioni europee.
Non è un caso, infatti, che fra i molti progetti promossi dall’UE vi siano quelli incentrati sul binomio tecnologia/educazione, sull’onda del vertiginoso sviluppo che le nuove tecnologie hanno conosciuto negli ultimi anni. Un esempio degno di nota è la Web Radio European Parliament Education, creata in occasione del 50° anniversario della nascita dell’Assemblea Parlamentare Europea (febbraio 2008). Strumento di confronto e d’informazione per un pubblico di insegnanti e studenti, essa si pone come strumento per coinvolgere i giovani nelle discussioni su tematiche d’attualità di respiro globale, cercando di aprire un dialogo costruttivo sulle grandi tematiche europee tra i cittadini e incrementando la conoscenza della storia e delle istituzioni dell’UE. La web radio europea si articola in quattro punti: un portale web, dove sono reperibili per tutti informazioni e materiale multimediale;un forum, dove tutti i cittadini europei possono lasciare i loro commenti e le loro proposte di miglioramento sugli organi dell’Unione Europea; un Web Giornale Radio, curato dagli studenti di dieci scuole superiori dell’Unione Europea; un corso in E-Learning: progetto pilota di venti lezioni in 23 lingue sul tema “Educazione al Parlamento europeo e all’Unione Europea”. Proprio i forum sono una componente fondante del progetto Web Radio: i promotori auspicano che i cittadini svolgano un ruolo attivo e contribuiscano a sviluppare le istituzioni dando un contributo concreto. Alla fine del progetto, prevista per marzo 2009, alcuni parlamentari europei ed esperti del settore delle comunicazioni e dell’insegnamento commenteranno l’andamento del progetto. I partner dell’iniziativa sono cinque, leader nei settori di riferimento, quali la programmazione e la realizzazione di corsi con metodologia e-learning e l’informazione. Un progetto che si differenzia per aver ristretto il target dei destinatari alle scuole superiori, sviluppando il potenziale educativo del medium web radio attraverso contenuti specifici informativi e didattici redatti nelle 23 lingue ufficiali dell’UE e strutturato in maniera da soddisfare le esigenze conoscitive di diversi utenti della stessa fascia d’età. Nota dolente del progetto risulta il suo utilizzo concreto, che appare parzialmente realizzato, in quanto sono ancora pochi gli istituti europei ad avere aderito, di cui 7 quelli italiani. Merito del progetto è quello di aver identificato una nuova via percorribile per educare attraverso la tecnologia, cogliendo la lezione di dover investire nella formazione dei futuri cittadini europei, e di considerare le scuole come spazio fisico primario in cui si realizza la vera interazione tra culture diverse. E se il dialogo interculturale è stato identificato dall’UE come supporto ai processi di comunicazione tra culture, è la società civile stessa a giocare un ruolo fondamentale nello scambio di esperienze, in cui i cittadini si ritrovano a celebrare la propria appartenenza comune, sviluppando la diversità nell’unità.
Riferimenti:
www.interculturaldialogue2008.eu
www.ciaoeurope.eu
www.cise.it/eurit/Eurplace/euradiophoria
http://ec.europa.eu/culture