grande-guerraQuattro province, tutte accomunate dalla tragica esperienza della Grande Guerra, sono chiamate a superare gli individualismi locali e a collaborare al fine di valorizzare quei luoghi depositari della coscienza collettiva italiana e internazionale. L’ iniziativa è stata fortemente sostenuta dalla Regione Veneto e mira al coinvolgimento delle province e dell’intera nazione in un progetto che ha visto la realizzazione di una guida ai luoghi della Grande Guerra allo scopo di valorizzare e promuovere la loro conversione in spazi culturali legati alla memoria storica.
Il Veneto è stato, infatti, uno dei maggiori teatri di cruenti combattimenti che hanno comportato la perdita di numerose vite umane e la distruzione di luoghi, città, centri storici tragicamente segnati da quelle battaglie. Ad oggi sono stati segnalati nella guida della Grande Guerra, circa 80 siti tra forti, trincee, musei, campi di battaglia, tutti di grande rilievo nell’ambito dei combattimenti, ma rappresentano solo una piccola porzione delle migliaia di luoghi interessati dalle vicende belliche.
La guida racconta infatti, in modo sintetico, le fasi della guerra collegandole ai luoghi in cui esse si svolsero e consente di ripercorrere, con l’ausilio di mappe e immagini delle costruzioni – in particolare difensive – superstiti, gli itinerari delle battaglie, in un viaggio reale ma ricco delle suggestioni e dei ricordi tragici di quel tempo.  Un primo approccio al tema, in realtà, era già stato sperimentato qualche anno fa, per iniziativa della stessa Regione, che aveva proceduto alla catalogazione, sulla base di due differenti tipologie di schede, dei “luoghi” e dei “beni” interessati dalla guerra  e successivamente di alcuni enti locali, soprattutto comuni e comunità montane, che si erano avvalsi della partecipazione ai bandi di progettazione europei per dare vita ad interventi di recupero e valorizzazione dei territori scenario di guerra, condividendo la loro scelta con alcuni paesi come la Slovenia e l’Austria. La Grande Guerra, infatti, vide protagonisti degli scontri sul territorio italiano molti soldati di varie nazionalità, i cui resti sono ancora custoditi nei sacrari eretti in prossimità di quei luoghi, luoghi della memoria e di una identità che assume un valore sovranazionale. E, seppure in modo del tutto inatteso, si può scoprire che attorno a questi temi il silenzio non è mai calato, come si evince dai numerosi siti online che ripropongono le azioni militari in relazione ai luoghi in cui si svolsero, ma anche dai forum e dai blog che mettono in luce il legame profondo della popolazione con la montagna, ambiente di straordinaria bellezza e al tempo stesso scenario di morte.
Al di là degli aspetti più strettamente storici e di contenuto, l’attenzione verso i siti della Grande Guerra  è divenuta occasione di riflessione profonda in due direzioni: da un lato quella della valorizzazione del territorio attraverso la creazione di un prodotto completamente nuovo che risponda più efficacemente alle richieste del mercato, dall’altro nella constatazione che gli enti locali territoriali debbano collaborare a progetti comuni superando rivalità e incomprensioni, a beneficio dell’intera collettività.
La valorizzazione dei luoghi della Grande Guerra comporterà, infatti, l’ideazione di un prodotto culturale innovativo che coinvolgerà contemporaneamente musei, paesaggi, territori, singoli beni culturali attraverso la creazione di percorsi che troveranno nei musei  della Grande Guerra – necessariamente rinnovati negli allestimenti e diversificati nelle collezioni –  il riferimento per l’intero territorio: depositari delle tracce del passato essi diverranno luogo di scoperta e conoscenza, di avvio di un racconto che proseguirà all’esterno, nei siti coinvolti e modificati dalle battaglie.  L’obiettivo è di restituire al territorio il suo valore identitario e di costruzione della coscienza collettiva, con un occhio rivolto al potenziamento dei flussi turistici locali e alle possibili ricadute economiche che si auspicano attraverso lo sviluppo di un progetto tanto ambizioso.
Perché questa iniziativa sia efficace  è necessario l’impegno di tutti gli enti coinvolti e dei privati chiamati a sostenere il progetto. “I luoghi della Grande Guerra” potrà divenire occasione importante per testare la volontà di collaborazione pubblico-privata nell’interesse della collettività e l’efficacia di una rete di relazioni stabili tra gli enti territoriali, coinvolti nella definizione di un prodotto che richiede una programmazione organica e condivisa di durata pluriennale.