manuale-operativo-relazioni-pubblicheIl Manuale operativo di relazioni pubbliche, volume a cura di Giampietro Vecchiato e arricchito da diversi contributi e case history, si incunea tra le fila dell’annoso dibattito incentrato sulla definizione del ruolo del relatore pubblico nei sistemi aziendali, contribuendo al pieno riconoscimento istituzionale della disciplina delle relazioni pubbliche e mirando alla creazione di procedure metodologiche che diano spessore manageriale alla professione.
La parte introduttiva, con un intervento di Toni Muzi Falconi, presenta il terreno lavorativo in cui si inserisce la disciplina, essendo dedicata al valore strategico delle relazioni, la cui crescente importanza richiede un approccio professionale da parte degli addetti ai lavori.
Il volume, quindi, è un importante contributo per il processo di decostruzione di quell’immaginario molto approssimativo che associa il professionista delle PR alla figura “meno istituzionale” di colui che organizza feste, incontri e serate danzanti.
Nel conteso competitivo moderno, infatti, la capacità di gestire le relazioni (sia istituzionali che informali, sia quelle riferite all’interno, o con i pubblici di riferimento o ancora con gli stakeholder) è diventata strategica nelle organizzazioni, intendendo queste come “sistemi vitali di persone, comportamenti, interessi e valori che intersecano costantemente altri sistemi quali quello dei media, economico, o i processi decisionali pubblici e privati”. In un’organizzazione che ascolta e interpreta i valori e le aspettative dei suoi svariati pubblici, che riesce a dialogare e definire obiettivi conseguenti, si solleva una “questione relazionale”, rendendo quella delle relazioni pubbliche una funzione trasversale per una governance consapevole.
Entrando nel vivo della pratica, il volume presenta una griglia metodologica per gestire in maniera organizzata e processuale un corretto ed efficace piano di comunicazione, monitorandone e gestendone in modo professionale tutte le fasi. L’autore chiarisce che naturalmente non si tratta di una struttura rigida ma di una guida e di un supporto che permetta l’adozione di un metodo che non lasci spazio all’approssimazione. La griglia si articola in dieci fasi: analisi dell’ambiente, del contesto e dello scenario, individuazione dei pubblici e della mappa del potere, ascolto dei pubblici, definizione degli obiettivi, definizione dei messaggi chiave, definizione della strategia di comunicazione, scelta degli strumenti di comunicazione, pianificazione delle azioni, gestione operativa per il trasferimento dei messaggi chiave, monitoraggio, misurazione e valutazione degli effetti delle relazioni pubbliche.
La misurazione e la valutazione dell’efficacia di un Piano di comunicazione sono il tema centrale della terza parte del libro, approfondimento necessario  ai fini della “oggettiva” determinazione degli effetti prodotti dall’azione. Realisticamente l’autore non nasconde le difficoltà che si presentano in queste attività, dovute alla complessità di valutazione della reputazione, al medio-lungo periodo su cui si attuano le azioni di relazioni pubbliche e anche alla paura di fare una valutazione a parte del management aziendale che teme di aver impiegato male le risorse in tal senso.
A conclusione del volume una serie di interessanti case history di vari settori: la community di Ducati, le relazioni pubbliche per la costruzione dei brand nel caso Mandarina Duck, il black-out Enel del 28 settembre 2003 e le relazioni pubbliche e gestione della crisi, Mobile Journey a Venezia e eventi e marketing PR in Vodafone Italia, gli Stati generali del Comune di Pordenone ed il ruolo delle relazioni pubbliche, relazioni pubbliche e comunicazione interna nel caso Comune di Belluno, la comunicazione istituzionale della Fondazione Banca degli Occhi, relazioni pubbliche e comunicazione interna: il caso Real Padova.

Manuale operativo di relazioni pubbliche
Metodologia e case history
Giampietro Vecchiato
Franco Angeli 2008 euro 28
ISBN 978-88-464-9535-8