Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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In un momento segnato da una forte incertezza dal punto di vista economico, che non lascia indenni le attività che hanno origine a partire dalla creatività individuale, dalle capacità e dal talento personale, anche il settore della moda italiana fa registrare evidenti segnali di declino, mettendo in forse le prospettive di crescita per il prossimo futuro. Questo importante comparto delle “Creative Industries” nostrane ha dovuto confrontarsi in anni recenti con rilevanti cambiamenti, prevalentemente esogeni, che hanno richiesto un suo generale ripensamento. Divenuto obsoleto e inadeguato il tradizionale sistema di gestione artigianale, con l’internazionalizzazione dei mercati di riferimento, l’ascesa dei nuovi concorrenti asiatici, l’adozione di innovativi modelli di distribuzione e la crescita degli investimenti per il rafforzamento del brand ed il miglioramento dell’immagine, è stato necessario formulare teorie manageriali appositamente pensate per il sistema moda del Made in Italy.
La sua rilevanza non solo economica ma anche culturale trova, oggi, un’ulteriore conferma nel lancio del progetto “Archivi della moda del ‘900”, presentato lunedì 12 gennaio a Firenze in concomitanza con l’avvio della 75esima edizione di Pitti Immagine Uomo.
Il progetto promosso dall’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI) in collaborazione con la Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali ed il diritto d’autore e la Direzione generale per l’Organizzazione e l’Innovazione del Ministero per i Beni e le attività culturali, nasce dalla consapevolezza che il sistema moda si presenta come un sistema culturale vero e proprio, corredato di una consolidata dimensione storica. Scopo del progetto è quello di valorizzare e rendere fruibile un vasto repertorio di documenti bibliografici, iconografici, audiovisivi inerenti al settore moda in tutte le sue molteplici sfaccettature, fino ad ora inesplorato.
Una complessa attività di riordino e sistemazione che si espleterà nel corso di tre anni e che si articolerà in molteplici iniziative volte al censimento delle fonti, per tracciare una mappatura più ampia possibile degli archivi esistenti e del materiale in essi contenuto; all’organizzazione di seminari e convegni di studio, per approfondire la conoscenza del settore attraverso l’analisi dei principali distretti industriali del tessile e dell’abbigliamento presenti in Italia; alla pubblicazione dei risultati dei censimenti effettuati anche sul web, per giungere alla creazione di un portale telematico in cui conservare ed ordinare tutti i dati raccolti; e alla predisposizione, infine, di un sistema di linea guida attraverso cui mettere a punto uno specifico modello di formazione interdisciplinare per gli addetti agli archivi della moda.
Una iniziativa che si presenta, quindi, come una inedita opportunità per comprendere l’elevata complessità di un settore in cui creatività e processi produttivi risultano essere strettamente legati gli uni agli altri, con implicazioni antropologiche e sociali tutt’altro che trascurabili.