Vincitore del Concorso Tafter Review dicembre 2008
beijing-xinhua-bookstoreNon manca statistica che sottolinei quanto in Italia la lettura sia poco diffusa rispetto all’abuso di televisione o cellulare quali abitudini propriamente nazional-popolari. Tuttavia ogni dicembre lo shopping natalizio svela sempre ai primi posti per vendite le librerie, che proprio in questo periodo si riempiono di un pubblico stranito di non-lettori o lettori per caso alla ricerca del libro del momento con cui fare bella figura sotto l’albero. L’immaginario televisivo satura le capacità di scelta e alla cassa risultano vincenti quei personaggi che, provenienti dal tubo catodico, all’invasione dello scaffale non hanno saputo rinunciare.
Appartenente alla variegata fauna dei personaggi della televisione oppure praticante assiduo di quei programmi d’intrattenimento che offrono una pagina culturale, nell’attuale sistema editoriale l’autore che appare – e persuade – garantisce visibilità al proprio libro, di là del valore stesso dell’opera,  considerando che si parla – bene, ovviamente – del libro, a contorno di un momento di spettacolo che ruota tutto attorno al personaggio. Fino a qui nulla di nuovo, sono i piani di marketing editoriale. L’industria editoriale produce e vende i suoi prodotti. Per farlo necessità di promuoverli e ad oggi la televisione è ancora il mezzo migliore. In questo contesto, la promozione del libro è ormai legata al ruolo dell’autore come personaggio televisivamente vincente.
Se però lo si considera un meccanismo necessario per i libri di narrativa o d’evasione cui corrisponde il pubblico generalista della tivù, ci si stupisce talvolta del presenzialismo di alcuni esponenti della cultura “alta” che un tempo si sarebbero piuttosto affidati alla prestigiosa recensione (o alla sempre più rara stroncatura) di un quotidiano o di una rivista dedicata.
Che tempo che fa è l’esempio preferito dai librai, i quali, avvertiti per tempo dagli editori, il lunedì non si fanno mai mancare in gran quantità i titoli dei personaggi che Fabio Fazio ha intervistato il sabato e la domenica precendenti: da un lato è ormai divenuta una vetrina culturale imprescindibile, che consente alle case editrici di pianificare le ristampe in base al successo televisivo del proprio autore, dall’altro ha imposto al grande pubblico personaggi come il matematico Odifreddi, il priore Enzo Bianchi, il direttore d’orchestra Baremboim piuttosto che il pianista Allevi, tutti entrati comodamente nel nostro salotto a discettare di musica, politica, filosofia e religione. Puntando sul tema giusto, si sono poi affermati come personaggi “culturali” invitati, citati e televisivamente apprezzati anche altrove: certo personaggi non creati dalla televisione – come i naufraghi non-famosi e i loro simili – ma comunque personaggi venduti al ristretto pubblico di golosi lettori italiani come autori, il cui ultimo libro non si può fare a meno di leggere, ma di cui il titolo si può anche non ricordare.
Potere del mezzo: a tal punto è tenuto in considerazione lo spazio televisivo del Fazio nazionale che la casa editrice Adelphi ha recentemente ristampato Vita e destino di Vasilij Grossman, titolo da tempo mancante nei cataloghi di tutte le case editrici, proprio dopo che Giovanna Zucconi lo aveva segnalato nella sua rubrica di consigli di lettura, sottolineando il fatto che il libro fosse praticamente introvabile. La legge della scarsità ha fatto il resto e la riedizione di Vita e destino, dal punto di vista promozionale, è stato un successo.