laboratoriomoliseIn questi ultimi anni le esperienze sulla rivitalizzazione dei centri storici di dimensione minore si stanno diffondendo con una certa ampiezza, quasi che finalmente si cominci a capire l’importanza  di rimettere in piedi una struttura ambientale e insediativa che riveste valore portante per il Paese.
L’esperienza del Laboratorio urbano del Molise, nell’ambito delle attività di programmazione territoriale promosse dalla Regione Molise, appare di notevole interesse,  per l’ampiezza del contesto problematico di riferimento e per gli aspetti di trasferibilità che  il complesso modello costruito e sperimentato presenta.
Il Laboratorio nasce da un’attenta politica della Regione Molise volta a una stretta coniugazione tra programmazione e attuazione degli interventi in seno all’obiettivo di un “miglioramento della qualità della vita e della capacità delle comunità locali”, quale orizzonte operativo per l’affermazione di nuove politiche urbane basate sulla rinascita dei centri storici.
L’area interessata è quella della Comunità montana del Molise centrale (16 comuni) nell’ambito del progetto integrato “Rinascita dei centri storici” promosso dal Gal Molise intorno al 2000. Una Comunità composta di comuni molto piccoli, in cui si registrano un elevato spopolamento (ridotto negli ultimi anni) e un alto indice di vecchiaia.
Emergono da questo lavoro alcune fondamentali parole chiave: rete; coniugazione tra riqualificazione fisica e servizi immateriali; integrazione tra diversi tipi di programmi per esaltare il valore aggiunto di ciascuno (laboratorio urbano, infrastrutture per l’assistenza sociale, Prusst, piano di sviluppo locale, programmi territoriali del Matese,  progetto “forme e colori” per il miglioramento urbano).
Il laboratorio è stato realizzato in due comuni della Comunità montana, considerati come casi emblematici, Ferrazzano e Oratino, nell’ottica che questi diventino nuclei di propagazione del processo. Si tratta di  realtà che possono esprimere due importanti esigenze di armonizzazione delle politiche regionali: la tutela del patrimonio insediativo storico e l’individuazione di un modello di trasformazione urbana e territoriale in grado di garantire conservazione e innovazione.
In quest’ottica il “Laboratorio urbano” rappresenta  un presidio permanente dei servizi attivi composto di tecnici che studia, indirizza, elabora, dialoga, progetta utilizzando un approccio partecipato e sostenibile. Il dato interessante è senz’altro il carattere di stabilità del laboratorio, a cui è connesso quello di presidio, che garantisce un coordinamento stabile con le strutture comunali e con altre istituzioni pubbliche (sovrintendenze, Asl, ecc.); si pone come un nucleo moltiplicatore di contatti tra i diversi portatori d’interesse che operano sul territorio; promuove “cantieri diagnostici” per l’interpretazione e la trasformazione del territorio; si occupa di formazione e di trasferimenti delle tecniche locali.disegno2
Il processo di rigenerazione del centro storico promosso dal Laboratorio urbano si è articola in 4 fasi:
– riqualificazione, per restituire qualità allo spazio pubblico;
– monitoraggio, delle relazioni ambientali tra sito e contesto urbano;
– manutenzione, per attivare un meccanismo esteso volto alla manutenzione urbana;
– promozione del progetto, finalizzato a ricreare una struttura organica dell’insediamento urbano, attraverso la ri-progettazione dei punti nodali.
Il percorso di partecipazione avviato con i cittadini (particolare attenzione è stata dedicata ai rapporti con i bambini e i ragazzi), strutturato in una serie di incontri, ha permesso di  favorire l’espressione di idee di trasformazione con le quali i progettisti  hanno interagito, accogliendole e valutandole. Il laboratorio di partecipazione ? che è stato anche luogo e momento di  verifica dei  progetti elaborati dai tecnici sulla base delle idee espresse dai portatori d’interesse e dalla popolazione ? si è strutturato in 4 gruppi tematici: mobilità trasporti e sosta; rafforzamento riscoperta valorizzazione dell’identità; riqualificazione urbana; sostenibilità ambientale e risparmio energetico.
Questo lavoro è stato accompagnato dalla costruzione di un Sistema Informativo Territoriale e di un sito Internet per promuovere scambi e informazioni di tipo interattivo.
Tra le analisi sviluppate, accanto a quelle più tradizionali dei contesti insediativi, dei valori paesaggistici e ambientali, ne sono state elaborate alcune più innovative,  riferite tutte al centro storico, quali la raccolta rifiuti e la mobilità sostenibile; la  bioclimatica e l’ efficienza energetica; il ciclo delle acque; la funzione del vento; lo studio dei materiali locali.
L’ingegneria del progetto proposto per i due comuni si impernia su quattro assi  ? accessibilità e mobilità sostenibile, rafforzamento dell’identità, riqualificazione urbana, assistenza tecnica e pianificazione sostenibile – che si articolano in misure e azioni fino ad arrivare all’esplicitazione degli interventi materiali e immateriali da realizzare, accompagnati da relativo quadro finanziario.
Il primo asse – accessibilità e mobilità sostenibile – si pone di fronte alla problematica della complessa accessibilità ai centri storici (con la finalità di separare le modalità di approccio veicolare tra parcheggi esterni di attestazione e parcheggi in ambito urbano riservati ai residenti) e a quella  del  riordino della viabilità interna.
Il secondo asse – rafforzamento dell’identità – punta su: la valorizzazione dei mestieri;  la costituzione di un “centro diagnostico” per i centri storici del Molise;  la città per i ragazzi e la valorizzazione del teatro,  la costituzione di un incubatore d’impresa “trad-innovativo” (supporto allo start-up d’impresa, strutturazione di relazioni tra sistema commerciale e produttivo, riuso di spazi abbandonati per attività commerciali tradizionali e innovative).
Il terzo asse – la riqualificazione dei centri storici – si attesta  sulle operazioni di riqualificazione degli spazi pubblici, della promozione della attività di manutenzione anche al fine di limitare la vulnerabilità sismica di aggregati insediativi,  di ri-progettazione dei punti nodali (condensatori di funzioni pubbliche e valorizzazione di punti di forza).
Il quarto asse – assistenza tecnica e pianificazione sostenibile – si pone la finalità di fornire supporto a tutti i soggetti intervenuti nei laboratori, ai comuni, per definire anche un quadro organico relativamente alla pianificazione della sostenibilità soprattutto in tema di energie rinnovabili, risorse idriche e rifiuti.   Altro obiettivo è quello di contribuire alla formazione di reti idonee  a sviluppare le eccellenze e le specificità dei centri storici del Molise.
Perché tutto questo non restasse del libro dei sogni, a quanto descritto è stato affiancato un “Programma operativo di attuazione”, POA, che definisce, sotto forma di schede preliminari, l’insieme di azioni e interventi  emersi dall’attività di concertazione  e sistematizzati in un quadro organico dai progettisti. Il POA, riprendendo gli interventi articolati nei quattro assi di cui sopra, oltre al quadro finanziario definisce per ciascun intervento: i tempi di realizzazione, le fasi attuative del progetto, i soggetti responsabili, i destinatari, le partnership, il riferimento agli strumenti di programmazione, l’ordine di priorità programmatica.

www.laboratoriourbanomolise.it