googlingLe mappe sono strumenti di potere. Sono dispositivi che rendono visibile ciò che non lo è. Sono dispositivi ontologici. Quello che non è sulla mappa non esiste(1). Nell’epoca delle scoperte, in cui si svelava il mondo, i cartografi erano una risorsa preziosissima per eserciti e commercianti. Oggi le mappe sono uno strumento ancora più importante, utile, pericoloso ed invasivo di quanto pensiamo. Attraverso GIS (Geographic information Systems)(2), GPS, mappe online, atlanti, mappe stradali attraversiamo il mondo, lo analizziamo, rappresentiamo, ci facciamo guidare, condizionare e pervadere le nostre vite, le nostre proprietà, i nostri diritti.
Il sogno di Jorge Luis Borges della mappa in scala 1:1, ovvero a dimensione reale si sta realizzando. Il binomio Google Maps/ Google Earth™ (di seguito GM e GE) si appresta a diventare la più complessa opera cartografica mai realizzata. Se ne il rigore della scienza Borges ipotizzava che la mappa 1:1 era “inutile e non senza Empietà e [le Generazioni Successive] la abbandonarono alle Inclemenze del Sole e degl’Inverni”(3), GM/GE pare al momento di non avere intenzione di porre fine
all’espansione esponenziale di contenuti, informazioni. L’obiettivo di questo articolo sarà di sviscerare lo strano mondo della mappa più grande mai creata: Cosa si cela dietro GM/GE™? Perché possono essere un’opportunità per alcuni? E perché un rischio? Cosa li rende unici al mondo? Quali applicazioni si possono realizzare con questi due strumenti?

La mappa multi dimensionale. Fenomenologia e genealogia
Route 66™ di Microsoft, ed altri software hanno segnato l’ingresso delle mappe stradali e dei percorsi su computer. Larry Brin e Sergey Page, fondatori di Google, dovevano aver fiutato già da tempo l’interesse crescente intorno a GIS, GPS e sistemi di mappe digitali, in un mondo sempre più globale e senza coordinate. La prima mossa è stata quella di lanciare il software Google Earth, un mappamondo virtuale, originariamente chiamato Earth Viewer, creato da Keyhole Inc, una compagnia acquisita da Google nel 2004. Lo scopo è quello di “ricoprire” il globo con vari livelli di foto satellitari, foto aeree e molteplici layer di mappe GIS. GE al momento in cui si scrive ha tre licenze per l’uso: free, Plus e Pro(fessional) per l’uso
commerciale. Google Maps invece, nato come Google Local, è un servizio online gratuito nato nel febbraio 2005 sulla scia di GE per sviluppare cartografia stradale di ultima generazione:
route planner dunque, per pianificare percorsi ed itinerari per auto, pedoni e bici;
localizzatore di servizi (commerciali, sociali, ecc.) allo scopo di trovare esercizi lungo itinerari o per indirizzare l’utente all’esercizio più vicino al punto selezionato;
ride finder(4) per cercare servizi di trasporto pubblici o passaggi;
editor di mappe embedded, gratuito nella versione base per generare contenuti grazie a GM API, un interfaccia di programma e generare una stringa di codice HTML da includere in un web o un t-log (solo dal 2007).
I due sistemi, GE e GM, si sono sviluppati in maniera integrata, sfruttando reciprocamente i server e mainframe, per la cartografia, per le foto satellitari e l’informazione georiferita. I contenuti sono esportabili per GE e GM nel formato proprietario di KML (utilizzabile o per altri programmi o per salvare le proprie realizzazioni). Una sinergia cartografica e d’informazione senza limiti, che per la prima volta nella storia, permette a chiunque, in pochi step, di essere cartografo, topografo, di creare le proprie mappe del mondo, di “volare” in dettaglio da Milano a Dar al Salaam, di cercare un benzinaio in Dakota, di spiare la villa del vicino dall’alto o addirittura dal basso. Il crescente potere di controllo sull’informazione e la sua indicizzazione in internet ha spinto le società di yellow pages (Seat-Pagine gialle per l’Italia) a stringere accordi per pubblicizzare esercizi su supporti GM e GE.
Oggi si cerca sempre di più di concentrare l’informazione sulle ricerche (indicizzazione, tagging, web semantico) dopo che essa si è dispersa nell’immenso cyberspazio della rete. Il dio che organizza questa rete oggi è chiaramente Google, con tutte le conseguenze negative che questo monopolio può generare(5). GM e GE sono le estensioni che collegano il virtuale con i luoghi reali. Il tramite tra i due mondi.

Be your own cartographer
La rivoluzione più grande è stata quella di mettere l’utente al centro del processo di creazione della mappa. Non una semplice mappa, ma un “Matrix-Globus” in continua evoluzione, generatore di migliaia di cartografie locali – grazie alla possibilità di esportare mappe – costituito di informazione di qualsiasi tipologia e vari gradi di esattezza, sia contenutistica che geografica. Questo universo di mappe e informazione possiamo chiamarlo geographic web. Uno dei primi servizi di geographic web è stato Wikimapia, un sistema wiki (sistemi di enciclopedia virtuale online partecipata), sulle città, in seguito implementato con Wikipedia. Nel 2007 Google ha acquisito Panoramio, un geolocation-oriented photo sharing website, ovvero sito di geographic web nato nel 2005 dall’idea di due ragazzi spagnoli di collocare geograficamente (georiferire) le fotografie di ogni utente sul punto dove la foto era stata scattata o si desiderava fosse collocata e condivisa(6). Gli utenti comuni possono riempire la mappa di qualsiasi tipo di immagine, informazione, contenuto.
YouTube è stato acquisito da Google ed integrato a GE a metà 2007. L’interazione utente/mappa ha giocato da sempre un ruolo fondamentale in particolare con l’avvento del web 2.0 che ha stravolto il ruolo degli utenti nella produzione di contenuti nel web. Oggi chiunque produce contenuti. Solo 8 anni fa sapienti webmaster e grafici erano gli unici produrre pagine di informazione web. L’obiettivo di massimizzare l’interazione con le mappe è stato raggiunto da Google quando si è offerta la possibilità di caricare tracciati realizzati con GPS d’ultima generazione (.gpx) con allegate informazioni georiferite. Questi dati vengono caricati su GE, interpolati con foto satellitari e trasformate in file KML, visualizzabili su GM o GE. Inoltre possono essere scaricati da internet e impiegati su dispositivi GPS da altri utenti interessati a compiere percorsi di cicloturismo, del gusto, eccetera. L’unico limite è la fantasia. I percorsi autoprodotti diventano un’informazione ulteriore da aggiungere alle mappe. L’utente di dice. “Hey! Vai dal punto A a B; è una passeggiata fantastica, c’è un ottimo ristorante. Guarda le foto che allego.” Brin e Page hanno da sempre capito che l’utente è la loro risorsa principale, basta dargli l’infrastruttura dove operare, una superficie matrice ed il resto verrà da sè. La chiave per GE e GM è stata il mashup dell’informazione. Il mashup è l’integrazione di più fonti e formati ottenibile grazie alla maggiore interoperabilità di API, il linguaggio creato per ottimizzare l’intertestualità delle mappe.

Georiferire il non georiferibile
La cosa eccezionale di GM e GE è che qualsiasi informazione può essere georiferita, ovvero messa con coordinate esatte su una mappa. Anche informazione che non è prettamente spaziale. Sebbene molta informazione sia puntuale (si clicca su un’icona per vedere contenuti), molti hanno cominciato a creare mappe tematiche, sovrapporre network, incorporare mappe storiche georiferite. Si sono mappate idee, storie server di rete, siti web. GM e GE si sono spesso rivelati mezzi di comunicazione di grande successo, di intrattenimento e persino di ricerca(7). Solo nel caso della cartografia tematica analitica non hanno convinto per la scarsa possibilità di editing grafico e quindi di design e comunicazione dei contenuti(8). I servizi di geographic web da parte di associazioni terze private, dove prima erano professionisti ad immettere informazioni sul globo, è esploso in questo ultimo anno. Società per il monitoraggio del traffico, siti web per il meteo (come AccuWeather™), riviste e canali televisivi come National Geographic™ e Discovery Channel™ hanno caricato features al fine di farsi pubblicità, offrire informazione e intrattenimento. Alcune agenzie turistiche hanno sfruttato il geographic web per mostrare le destinazioni attraverso cartoline aeree e percorsi stabiliti (attraverso resort, ristoranti e alberghi convenzionati). A Milano un gruppo di protettori aveva creato persino una mappa per localizzare prostitute lungo le strade (diventata in seguito una risorsa per le forze dell’ordine)(9). Dalle mappe per università alle pro loco in tanti si sono buttati senza controllo sopra questo economicissimo mezzo. Ci si è posti però molte domande riguardo alla sicurezza di GM e GE. Il controllo dell’informazione è fatto dagli altri utenti all’interno delle GM/GE community(10), che segnalano errori, abusi, nuove features, nuovi codici per generare applicazioni API. Sebbene i forum siano molto attivi, sono stati segnalati errori ed abusi. Le coperture cartografiche sono limitate e molti stati come la Cina o Israele (che si è oscurato per paura di razzi Qassam meglio calibrati) pongono limitazioni di accessibilità(11). Esiste una gerarchia delle coperture, spesso direttamente proporzionale tra profitto derivante dai servizi e dalle pubblicità offerte e stato dell’economia di una nazione. La possibilità di vedere le città dal livello stradale (steet level option) ha cerato una bufera di questioni su privacy che è culminata con l’individuazione del bagno della villa di Sergey Brin (e centinaia di accuse da UK, Usa ed Australia). Una polemica che non è certo destinata a placarsi, e va ad aggiungersi ai numerosi dubbi che circondano Google a partire dal PageRank, il sistema d’indicizzazione del motore di ricerca di Mountain View. E’ certo che queste applicazioni avranno un gran futuro. Le job fair in Usa mettono il GIS dopo le biotecnologie e l’ingegneria per lo sviluppo di energie rinnovabili come il mercato più fervido dei prossimi 10 anni. Google vuole offrire la sua versione al popolo globale. Semplice, pervasivo, economico. Ma soprattutto lucrativo e potente. L’Italia deve affrettarsi a trarne vantaggio limitando il portato negativo di queste tecnologie, garantendo privacy ed accessibilità, contenendo i costi. Inoltre bisogna rendersi conto che per realizzare questi contenuti non servono solo ingegneri informativi ma esperti territoriali, cartografi, analisti spaziali ed urbani. La nuova figura lavorativa del futuro non è il CEO. È il geografo.

Nota: Questo articolo è pubblicato in www.ticonzero.info

Note:
1 Si veda a proposito. M Monmonier, How to lie with maps, University of Chicago press, 1996
2 I GIS sono sistemi informatici per la creazione di mappe da stampa o web o da desk computer tramite molteplici livelli di informazione derivati da database. Per maggiori informazioni sui GIS si rimanda agli articoli: E. Bompan Come potenziare il proprio business con il GIS. Ovvero la cartografia digitale al servizio della piccola-media impresa. TiConZero N. 74 e E. Bompan e A. Ivul Turismo etico e responsabile e tecnologie GIS, TiConZero N.81
3 J.L. Borges, Del rigore nella scienza, in L’artefice,
4 Google ldel 2006 lanciò un servizio sperimentale basato su GM, Ride Finder, collegato a GPS da automobile per una selezione di servizi taxi e limousine collettivi, oltre che per altri passaggi car-pooling. Il mezzo mostrava l’esatta locazione di tutti i veicoli che supportavano il servizio partecipativo nelle principali città americane.
5 A proposito di veda Luci e Ombre di Google. Futuro e Passato dell’Industria dei Metadata, collettivo Ippolita, Feltrinelli, 2007.
6 Oggi pare Panoramio abbia più di 8 milioni di foto online e visibili su Google Earth™. Non si conosce la cifra di aquisizione da parte di Google. Fonte: panoramio.com/blog.
7 Si veda thematicmapping.org/engine/
8 Il dibattito dei supporters delle mappe 2D si è concentrato sulla maggiore intelligibilità di queste sulle mappe 3D di google, posizione a cui l’autore, anche in qualità di titolare del progetto kmaps.org, si accoda.
9 Si veda Milano 2.0; milano.blogosfere.it
10 Chiunque cerchi informazioni, voglia ripotare commenti, errori può iscriversi su bbs.keyhole.com
11 Per la copertura si veda la tabella su: en.wikipedia.org/wiki/Coverage_details_of_Google_Maps