Sedie di Philippe Stark

Il design pare essere la nuova leva competitiva del Made in Italy.
Difficile da definire per la molteplicità di sfumature che lo caratterizzano, e costantemente in bilico tra la sua indole artistica e la sua natura industriale, il design si presenta come un settore relativamente giovane, di cui si inizia a parlare soltanto dopo la II Guerra Mondiale.
Secondo quanto riportato dal primo “Rapporto Unioncamere sul Design nelle imprese italiane 2008”, presentato lo scorso 27 gennaio a Roma presso la sede di Unioncamere, “55 imprese su 100 puntano con decisione sul design per vincere la sfida della competizione, tanto che per svilupparlo alcune di esse investono fino al 6% del fatturato”. La ricerca condotta su un campione rappresentativo di mille imprese, appartenenti a tutti settori, afferma che il 75% delle imprese che considerano il design un incentivo alla competitività, lo ritiene anche una componente essenziale per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, e che il 61% delle stesse imprese sostiene, addirittura, che il design rappresenti uno stimolo all’introduzione di nuovi prodotti o servizi, caratterizzati da un alto contenuto di innovazione.
Il design italiano, nonostante l’alta qualità dei suoi prodotti, ha risentito nel corso degli anni gli effetti negativi dovuti ad un senso di inferiorità rispetto ad altri settori dai confini meglio definiti, ed alla mancanza di una adeguata rappresentatività sia professionale che istituzionale. Con lo scopo, tra gli altri, di promuovere la cultura del design e la sua capacità di accrescere il valore economico del sistema produttivo nazionale, il 21 giugno 2007 veniva istituito per la prima volta il Consiglio Nazionale del Design, con sede a Milano, voluto dall’allora ministro dei beni culturali Francesco Rutelli e composto da 53 membri.
Dopo varie vicissitudine, che hanno portato ad una temporanea fase di stand-by, giovedì 12 marzo 2009 – in occasione dell’inaugurazione della“Collezione Farnesina design” a Villa Madama, a Roma – il ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, ha annunciato la riapertura del Consiglio Nazionale del Design, presieduto da Adolfo Guzzini, per rilanciare il rapporto tra la cultura e l’impresa.
L’auspicio, visti i precedenti, è che questa struttura si riveli essere non transitoria, e capace soprattutto di offrire un sostegno concreto al settore del design, mettendo a disposizione degli operatori strumenti di ricerca e di condivisione delle informazioni che consentano di elaborare una strategia duratura dei rapporti tra la professione di designer e le istituzioni.