Intervista a Roberto Pagliari – curatore dell’Archivio Storico Barilla

pastificiobarillaQuando è nato L’Archivio Storico Barilla e quali sono state le tappe salienti della sua storia?
La Barilla trae le sue origini dal Forno che Pietro Barilla senior aprì in strada Vittorio Emanuele nel 1877. Da quel momento, una costante e progressiva crescita contraddistingue la sua storia. Nel 1910 sorge lo stabilimento di Barriera Vittorio Emanuele a Parma; a Pietro succedono i figli Gualtiero e Riccardo. Morto prematuramente Gualtiero nel 1919, il fratello Riccardo guida l’Azienda, coadiuvato dalla moglie Virginia. Dopo il secondo conflitto bellico, con l’ingresso di Pietro e Gianni, vengono poste le basi per il forte sviluppo degli anni Cinquanta, con la costruzione del nuovo stabilimento di viale Veneto nel 1955 e di Pedrignano nel 1968. Nel 1971 Gianni e Pietro Barilla cedono l’Azienda alla multinazionale americana Grace, ma nel 1979 Pietro Barilla riacquista il pacchetto di maggioranza della Società. Con la sua scomparsa, nel 1993, i figli Guido, Luca e Paolo assumono la guida dell’Azienda di Famiglia, intraprendendo una profonda opera di riorganizzazione interna e di espansione sul mercato internazionale. Alle soglie del nuovo millennio, Barilla è leader mondiale nel segmento pasta e prima in Europa per i prodotti da forno con i marchi Mulino Bianco (dal 1975) Wasa (dal 1999) e Kamps (dal 2002). Al gruppo Barilla appartengono anche i marchi Braibanti (dal 1987) e Voiello (dal 1975) nel settore pasta e Pavesi (dal 1992) nei prodotti da forno.
La breve storia della Barilla appena accennata ci dice come da oltre 130 anni essa si intrecci con quella della città e, con più ampi confini, dell’economia e della cultura italiana. È nel 1987 che nasce il “Progetto Archivio Storico”, voluto dalla Presidenza dell’Azienda per raccogliere, opportunamente conservare e valorizzare la documentazione storica relativa alla vita più che centenaria della Società. Era, infatti, da tempo che si sentiva l’esigenza di “conservare” memoria delle cose del passato e, a partire dagli anni Ottanta, anche per la più viva sensibilità espressa dal Presidente Pietro Barilla, era stata data attenzione nuova alla storia dell’Azienda che, nel 1977, aveva celebrato – un po’ in sordina – il primo centenario di vita. Ci si rese conto, in quell’occasione, che troppo esigue e sparse erano le tracce lasciate da quel secolo di attività. Dopo una serie di incontri preliminari, nell’aprile del 1987, prendeva forma un sistema di ordinamento per la documentazione storica dell’Azienda.
Ciò che inizialmente fu possibile recuperare dagli uffici e dall’Archivio centrale, costituì il primo nucleo dell’Archivio Storico. Si trattava, in realtà, di poche cose sfuggite al destino del tempo. Potrebbe a prima vista stupire che un’Azienda più che centenaria e gloriosa e di così vaste dimensioni e raggio d’azione, disponesse di pochi documenti della propria storia. In realtà per varie cause, infelicemente concomitanti, buona parte degli archivi era andata dispersa. Con la cessione dell’Azienda alla Grace, Pietro Barilla aveva trasportato altrove l’archivio della Presidenza che raccoglieva i documenti aziendali dalle soglie del secolo fino al 1970, e solo diversi anni dopo il suo rientro, parte sarebbe stata depositata all’Archivio Storico. Il successivo trasferimento degli uffici Barilla dalla sede di Parma al nuovo complesso di Pedrignano, in assenza di specifiche indicazioni al riguardo, era diventato occasione per eliminare – come sovente accade nei traslochi – la parte più “sorpassata” e consistente della documentazione. Ci si trovò così nella paradossale situazione di dover organizzare… un archivio che non c’era.
Fu così necessario intraprendere una vasta azione di integrazione del patrimonio posseduto, attraverso ricerche presso Archivi pubblici e privati, agenzie pubblicitarie, case di produzione, che hanno consentito, più di una volta, di ricostituire la pressoché totale completezza delle serie (ad esempio, della pubblicità televisiva con oltre 1.000 spot in 50 anni, o della rassegna stampa con più di 15.000 articoli in un secolo).
A quel punto, perduto l’Archivio e la sua originaria organizzazione, fu inevitabile orientarsi ad un sistema di ordinamento per classi (Archivio classificato) che aveva l’innegabile vantaggio di garantire le migliori condizioni di conservazione dei documenti in funzione della loro multiforme tipologia. Vennero così ordinate la Fototeca, la Rassegna Stampa, una Biblioteca specializzata, l’Emeroteca specializzata, la serie dei Bilanci e dei Cataloghi, la Videoteca, la Nastroteca, le raccolte di depliantistica, onorificenze, cartoline, materiale promozionale, ricettari, filmati pubblicitari, annunci, manifesti, confezioni e documentazione. Nel contempo si presero opportuni provvedimenti “vincolando” i fondi dell’Archivio Centrale dell’Azienda, ritenuti storicamente fondamentali, in modo che potessero sopravvivere alla eliminazione automatica e andare ad alimentare nel futuro l’Archivio Storico.
A partire dagli anni Settanta, come abbiamo ricordato, diverse Società erano entrate a far parte del Gruppo Barilla, apportando, a fianco dello specifico contributo tecnologico e commerciale, anche la ricchezza culturale frutto della propria storia e tradizione d’impresa. Così sono oggi presenti presso l’Archivio Storico Barilla i più contenuti, ma egualmente importanti, archivi d’impresa o quanto di essi il tempo ci ha conservato – delle marche Braibanti (fondata a Parma dall’ing. Ennio Braibanti nel 1870), Pavesi (sorta nel 1937 a Novara per volontà di Mario Pavesi), e Voiello (nata a Torre Annunziata dall’iniziativa di Teodoro Voiello nel 1879), strutturati in forma analoga all’Archivio Barilla.
La ricchezza quantitativa e tipologica del patrimonio conservato, ci consente anche di gettare uno sguardo su un ampio spaccato della società italiana permettendoci di ripercorrere mode, stili, atteggiamenti, abitudini ed emozioni di un’Italia in costante evoluzione. Per questo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Sovrintendenza agli Archivi per l’Emilia Romagna, con apposito documento amministrativo siglato il 30 novembre 1999, dichiarava l’Archivio Storico Barilla «di notevole interesse storico» in quanto «testimone dello sviluppo dell’industria alimentare a Parma e dell’evolversi del costume in Italia». L’importante riconoscimento, attribuito fino ad oggi ad un ristretto numero di Archivi d’Impresa italiani e unico in Emilia Romagna, giungeva a siglare i dieci anni di attività dell’Archivio stesso e ne testimoniava l’importanza e la consistenza.

Che tipo di iniziative promuove l’Archivio Storico Barilla?
Ad oggi, a causa del trasferimento della sede, l’Archivio Storico Barilla è in fase di riorganizzazione con l’intento di mantenere viva e trasmissibile la cultura Barilla, gestire in modo centralizzato e dinamico le conoscenze e di usarlo come leva di comunicazione con l’esterno. L’Archivio viene quindi visto non solo come un deposito di memoria, ma anche come fonte ricchissima di ispirazione per il futuro. A questo proposito è stato predisposto un modello organizzativo, che stabilisca quale materiale deve essere gestito, chi ha la responsabilità della fornitura e con quali scadenze. Attraverso i contatti con le varie unità, sono stati individuati i documenti da raccogliere definendo nel contempo il grado di fruibilità (quale disponibile per l’esterno, quale per la Gente Barilla, quale catalogato e conservato in via riservata in Archivio). Riteniamo infatti, che all’interno dell’Azienda sia possibile raccogliere molto materiale prodotto dalle varie unità. Siamo inoltre consapevoli dell’elevato grado di riutilizzo del materiale archiviato (es. siti web, rapporti con i media e stakeholder, organizzazione di eventi) e della sua utilità, soprattutto, per la Gente Barilla, ma anche per chi ci visiterà e vorrà conoscere meglio la nostra Storia ed i nostri Valori. A tal fine, per garantire una gestione più efficiente ed integrata del patrimonio culturale dell’Archivio Storico è stato predisposto un aggiornato sistema informatico in cui vengono catalogati i vari materiali raccolti. Questa fase ha implicato il recupero dei dati e la conservazione delle informazioni con il relativo travaso dal precedente sistema monoutente e la definizione di un sistema di gestione e di catalogazione finalizzato alla circolazione delle informazioni. L’applicazione di gestione è stata inserita in Livelink for Libraries, soluzione che permette la gestione in modalità web-based. L’accesso al catalogo è garantito attraverso un normale browser a disposizione non solo degli utenti ma anche del gestore del servizio che può svolgere le diverse operazioni di catalogazione utilizzando la modalità web Intranet. Viene messo a disposizione della popolazione Barilla una interfaccia utente attraverso cui sarà possibile conoscere e, in certi casi (vedi spot pubblicitari) acquisire direttamente i materiali esistenti in Archivio.barilla-old2
L’attività non si esaurisce quindi, con la conservazione e la tutela del materiale, ma comprende la promozione culturale, in primis all’interno del tessuto aziendale, collaborando con momenti specifici ai corsi “Welcome to Barilla” per i neo assunti o a incontri di aggiornamento e approfondimento per gli operatori del marketing, oppure aprendo le porte a tutti coloro che dall’esterno debbano affrontare ricerche storico-economiche legate all’attività della Società, dei suoi Marchi o dei suoi prodotti. Inoltre l’attività rivolta all’esterno comporta la partecipazione sia a convegni che, attraverso il prestito di materiali, a mostre, l’ultima delle quali è avvenuta nella splendida cornice di Castel Sant’Angelo, intitolata “Loghi D’Italia – Storie dell’arte di eccellere”.
L’Archivio è ancora punto di attenzione per quegli studenti universitari che desiderino affrontare Tesi di Laurea sulla storia della Barilla (Marketing, Pubblicità, Comunicazione, innovazione, tecnologie, storia economica, …), o per studiosi e ricercatori che vi trovano un’ampia documentazione di storia sociale e dell’impresa, dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni.
L’Archivio è stato, inoltre, nel tempo il curatore di pubblicazioni antologiche (Barilla: centoventicinque anni di pubblicità e comunicazione, 2004; Pavesi: cinquant’anni di pubblicità e comunicazione, 1997) o specifiche (La collana “I quaderni dell’Archivio Storico” in formato CD-Rom con titoli su: I calendari Barilla; Gli stand Barilla, Le colonne sonore degli spot Barilla…) e di servizi storico-divulgativi sulla stampa quotidiana e periodica: attività tutte tese allo studio, alla valorizzazione ed alla integrazione del patrimonio documentario esistente. È, infine, partner attento e disponibile nella realizzazione di iniziative, organizzate da altri Enti o Istituzioni, tese alla valorizzazione della cultura d’impresa (mostre, conferenze, programmi televisivi, servizi giornalistici, …).
In conclusione nell’Archivio Storico vengono custodite le testimonianze della vita, dei progetti, delle scelte, delle strategie, dei prodotti, degli uomini che hanno operato nella Barilla. Non si tratta, tuttavia, di un “cimitero dei ricordi”, ma di un archivio “vivo”, costantemente alimentato e aggiornato, e aperto alla consultazione, efficace strumento operativo per un’Azienda che vuole promuovere l’innovazione nel rispetto della sua tradizione, con la coscienza che le azioni di oggi saranno storia domani e potranno tornare a “parlare” se solo qualcuno avrà il desiderio e la volontà di “leggerle”.

Qual è la percezione dell’Archivio sul territorio?
La Barilla vanta un secolare e proficuo rapporto con la città di Parma ed il territorio dove è nata e cresciuta. Numerosi sono gli interventi di carattere sociale e culturale operati in 130 anni di vita. Per tutti basterà ricordare il finanziamento della sede didattica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma (1987), il dono della grande fontana-scultura di Pietro Cascella all’ingresso Ovest della città (1994), la sistemazione del Parco “Falcone e Borsellino” (1997) e della futura sede dell’ospedale dei Bambini (2008-2010).
Barilla svolge anche, attraverso la Biblioteca gastronomica di Accademia Barilla un servizio pubblico di valorizzazione della cultura gastronomica italiana. L’Archivio Storico si inserisce in questo contesto, contribuendo a consolidare, con pubblicazioni ed iniziative, il legame storico fra Parma e l’Azienda.

Qual è la risposta della popolazione alle sue iniziative?
Il ruolo di un Archivio Storico è sicuramente di studio e approfondimento e di impatto numericamente e percettivamente minore rispetto ad analoghe realtà espositive. Quando l’Archivio Storico ha organizzato mostre o eventi (basti pensare all’esposizione per il 125° alle Fiere di Parma nel 2002 o alla mostra nelle splendide terme Berzieri di Salsomaggiore dedicata agli abiti di Mina nei Caroselli Barilla del 2001) vi è sempre stato un riscontro particolarmente elevato, sia nei flussi di pubblico, che nell’opinione pubblica e sui media. E’ tuttavia opportuno ricordare che simili azioni poggiano su un lavoro silenzioso di conservazione, studio e approfondimento quotidiani che non appare immediatamente all’esterno.

Quali sono le chiavi di lettura che l’Archivio Storico vuole fornire al visitatore?
L’Archivio Storico Barilla ben risponde alla sua mission, nel momento in cui conserva, organizza e valorizza il patrimonio storico-culturale dell’azienda e consente di leggerne il ruolo, non trascurabile, nell’evoluzione del gusto e dello stile nella storia del nostro Paese.

Informazioni:
Archivio Storico Barilla
Via Mantova 166 Parma
Tel: 0521 262944
Fax: 0521 263053
archiviostorico@barilla.it
www.barillagroup.it