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Intervista a Marco Mozzo, membro del Coordinamento Tecnico Scientifico condotto dal Laboratorio Informatico per la Documentazione storico Artistica (LIDA) dell’Università degli studi di Udine
Il progetto triennale Informatica e Web per i Beni Culturali: servizi innovativi mobili e 3D per il Turismo, sviluppato dall’Università di degli Studi di Udine, in collaborazione con Friuli Innovazione e la Soprintendenza BAPPSAE del Friuli Venezia Giulia, compie un anno. Il 27 Aprile 2009, presso il Parco Scientifico e tecnologico di Udine “L. Danieli” sono stati presentati i risultati del progetto diretto da Donata Levi, professoressa di Museologia e Critica Artistica del restauro, e Paolo Coppola, professore di Informatica dell’Università degli Studi di Udine.
Come nasce Informatica per i Beni Culturali: servizi innovativi mobili e 3D per il Turismo?L’idea è partita dalla volontà di creare un Sistema Informativo Territoriale in grado di recuperare ed integrare la strumentazione ed i sistemi già esistenti, ed insieme di sviluppare nuove funzionalità per la gestione, la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico-artistico e archeologico del Friuli Venezia Giulia.
Raccogliendo gli indirizzi su cui punta il Piano strategico regionale 2005-2008, in cui la tutela e la valorizzazione del patrimonio sono indicate – in particolare attraverso l’uso delle nuove tecnologie – come risorsa per la cultura, per lo sviluppo del territorio e la promozione del turismo, siamo partiti cercando di puntare sulle risorse interne che la Regione Friuli Venezia Giulia poteva mettere a disposizione.
Lo sforzo maggiore è stato quello di convogliare, all’interno di un progetto coerente e uniforme, iniziative ed esperienze fra loro molto distanti, presenti in Regione quali, ad esempio: l’attività ministeriale delle Soprintendenze BSAE con le banche dati ARISTOS (Archivio Informatico per la Storia della Tutela degli Oggetti Storico-artistici) e SICaR (Sistema Informatico per i Cantieri di Restauro), quella di catalogazione del Centro di Villa Manin di Passariano, le applicazioni informatiche e ingegneristiche promosse dall’Università di Udine, per poter dare vita a un Sistema Informativo Territoriale del patrimonio artistico che, almeno nel panorama nazionale, rappresenterà un unicum.
Può descrivere brevemente le tappe che hanno caratterizzato questa prima fase del progetto ed i relativi risultati raggiunti?
Le attività principali hanno riguardato la progettazione e predisposizione del Web service: il sistema software creato per supportare l’interoperabilità tra i diversi sistemi costituenti la rete delle informazioni consultabili e l’integrazione e popolamento delle esistenti banche dati inerenti il patrimonio artistico del Friuli Venezia Giulia quali SIRPAC (Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale, catalogo del patrimonio storico-artistico della Regione) e ARISTOS che, insieme a SICaR ,forniranno i contenuti e i dati scientifici al Sistema Informativo.
Sono stati, inoltre, progettati e realizzati due prototipi di guide mobili: uno basato su tecnologia Wi-Fi e bluetooth, per ambienti interni, che consentirà ai visitatori di ricevere sul proprio cellulare le informazioni relativi ai Beni culturali di interesse e delle opere in essi contenute, grazie al riconoscimento degli spostamenti degli utenti stessi all’interno degli edifici; ed un’altro basato su tecnologia GPS (Global Positioning System), per ambienti esterni, grazie alla quale sarà possibile individuare la posizione dell’utente offrendogli le informazioni relative all’itinerario che sta seguendo (dalle indicazioni stradali a supporti di testo, video ed audio). Grazie al coinvolgimento di grandi esperti di storia dell’arte, sono già stati sviluppati una decina di itinerari guidati nelle zone di Trieste, Udine, Gemona, Venzone e Aquileia.
Per quanto riguarda, invece, la realizzazione di modelli tridimensionali fotorealistici previsti dal progetto, è stato realizzato, attraverso l’uso di sistemi integrati laser scanning/fotogrammetrici, l’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate a San Daniele del Friuli. Il modello 3D sarà interrogabile anche dal Web service e fruibile ad alta risoluzione da Workstation.
Infine, è stato messo a punto il sito web di Informatica e Web per i Beni Culturali: servizi innovativi mobili e 3D per il Turismo (http://infobc.uniud.it/ ), on-line dal 27 Aprile, attraverso cui l’utente potrà seguire l’evolversi del progetto, venire a conoscenza sulle iniziative principali di divulgazione e i suoi sviluppi.
Variegata la composizione dell’equipe di lavoro. Durante questo primo anno, quali sono stati gli attori principalmente coinvolti?
Sicuramente, l’Università degli Studi di Udine. Considerando le competenze richieste dal progetto, i Dipartimenti maggiormente interessati sono stati:
– Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali – LIDA (Laboratorio Informatico per la Documentazione storico Artistica)
• per il ruolo di coordinatore a livello nazionale nella sperimentazione dei programmi ARISTOS e SICaR adottati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nelle Soprintendenze (Progetto ARTPAST, finanziamento CIPE nel 2005)
– Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali – Studi archeologici
• per il ruolo di ideatori e coordinatori del progetto “Musealizzazione virtuale in 3D delle Grandi Terme di Aquileia” in collaborazione col Dipartimento di Georisorse e Territorio (finanziamento su L.R. 19/2004)
– Scuola di Specializzazione di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Udine
• per l’ideazione e la creazione – in collaborazione con il LIDA e il Laboratorio Interazione Uomo Macchina (HCI Lab) – di guide mobili con itinerari storico-artistici della città di Udine (finanziamento su L.R. 19/2004)
– Dipartimento di Georisorse e Territorio dell’Università degli Studi di Udine
• per le competenze di rilevamento attraverso strumenti integrati laser scanning/fotogrammetrici e topografici e per la realizzazione di modelli 3D fotorealistici e navigabili quali, ad esempio, la realizzazione del 3D City Model del centro storico di Gorizia (INTERREG IIIA Phare/CBC Italia-Slovenia 2000-2006)
– Dipartimento di Matematica e Informatica (DIMI) dell’Università degli Studi di Udine
• per le competenze del Laboratorio di Interazione Uomo-Macchina (HCI Lab, Human-Computer Interaction Laboratory) nella messa a punto di prototipi di guide su dispositivi mobili e nella sperimentazione per la creazione di modelli virtuali tridimensionali per Web. L’HCI Lab ricopre una posizione di rilievo a livello internazionale nella ricerca ICT, con particolare riguardo alle interfacce mobili, adattative e 3D.
Quali miglioramenti può apportare il progetto per le specifiche attività di tutela, gestione nonché fruizione del patrimonio?
L’intento è quello di trasformare la nostra esperienza, circoscritta a un ambito sperimentale, in qualcosa di più programmatico e istituzionale con il coinvolgimento di tutte le istituzioni coinvolte nel campo della tutela e della valorizzazione, in senso anche turistico, del patrimonio artistico.
Per il momento è possibile accennare a:
– messa a punto di metodologie e strumenti comuni per la definizione di strategie di tutela del patrimonio culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, utili per le amministrazioni locali (Comuni, Province e Regione), gli uffici preposti alla tutela del patrimonio quali le Soprintendenze e le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Protezione Civile);
– miglioramento della gestione delle opere per l’amministrazione pubblica e soggetti privati, specie nell’ambito del restauro e della manutenzione;
– incremento di specifiche conoscenze da utilizzare nell’ambito della pianificazione territoriale;
– offerta di nuovi strumenti di analisi e di ricerca sul piano scientifico per i ricercatori e gli studiosi del settore.
La partecipazione attiva dell’utente costituirà l’ultima fase del progetto. Lo scopo è quello di ricorrere alle applicazioni informatiche messe a disposizione dal Web 2.0 per permettere agli utenti di interagire con il sistema, lasciando commenti sui blog altrui, opinioni e valutazioni su altri siti, rendendo disponibili ai prossimi visitatori informazioni e dati non contenuti nelle banche dati istituzionali, contribuendo alla valutazione della qualità delle informazioni stesse.
Informatica per i Beni Culturali: servizi innovativi mobili e 3D per il Turismo rientra in un più ampio piano regionale relativo al miglioramento dei servizi sul territorio regionale di cui anche fa parte?
Purtroppo no, ma auspichiamo che, nel arco dei prossimi anni, il progetto possa essere volano per ulteriori iniziative a livello regionale e nazionale.