museomadreDal 4 maggio il Museo Madre di Napoli è on line. Non perché prima non avesse un sito web – peraltro ben strutturato e completo a livello informativo-, ma perché attraverso il web è ora possibile accedere nelle sue sale direttamente dalla poltrona di casa propria, in un tour virtuale con annessa guida personalizzata. Ri-apre con un nuova veste grafica e arricchito nei contenuti e nei servizi il sito web del primo museo per l’arte contemporanea situato nel centro storico di una città, Napoli; un museo che è solo una delle numerose iniziative nel settore dell’arte contemporanea che nella città partenopea si è intrapreso negli ultimi anni. Presentandolo al pubblico, il direttore Eduardo Cicelyn ha confermato la vocazione alla contemporaneità del capoluogo campano, sostenendo con forza che il Madre sia un luogo da vivere (le iniziative come Madrenalina lo confermano) e che il sito web non sia solo uno spazio interattivo, ma anche luogo da percorrere, oltre che uno strumento di curiosità ma anche di ricerca e approfondimento.
Infatti, oltre a poter usufruire delle informazioni essenziali sulla storia del Madre, sulle mostre e sulle attività in corso, nel sito i visitatori hanno a diposizione un grande archivio di informazioni sempre aggiornato, dati sulle opere e sugli autori della collezione permanente così come delle esposizioni temporanee – come per le principali mostre dell’anno 2008, quali Baselitz, Rauschenberg, Brian Eno, Bob Wilson, Napolincroce.
Il nuovo sito rappresenta uno strumento di conoscenza approfondita e visiva del Museo, delle opere delle collezioni e delle mostre che raggiunge l’apice con il tour virtuale. Accompagnati da una voce narrante, si può visitare il Museo per intero, attraverso due modalità: automatica, il visitatore è portato automaticamente dal programma per le sale del museo, con la voce di sottofondo, o manuale, grazie al quale, a partire dall’ingresso, il visitatore può scegliere autonomamente dove andare (mostre temporanee, collezione storica, etc.) e organizzare un proprio personale tour. Il pericolo di perdersi non c’è, grazie alla onnipresente planimetria del Museo, dove è sempre indicato il punto in cui si è e in quale direzione si sta procedendo.
Nel salire dal piano terra al primo e al secondo piano, dopo il giro in terrazzo e in project room, fino alla Chiesa di DonnaRegina Vecchia, la curiosità incrementa e quasi quasi vien la voglia di andarci davvero a fare un scappata a Napoli per vedere dal vivo gli allestimenti nelle splendide sale del palazzo Donnaregina dopo la ristrutturazione di Álvaro Siza.