museiciviciveneziaI numeri parlano chiaro: nel 2008 i turisti che hanno visitato Venezia sono diminuiti del 9% rispetto all’anno precedente con un dato ancora più allarmante nella prospettiva museale, quello dei pernottamenti, diminuiti del  5,3% (dati APT Venezia).  Questo significa che i visitatori di Venezia si adeguano alla tendenza nazionale delle città d’arte che mostra la diffusione sempre più ampia di una tipologia di turismo definito correntemente “mordi e fuggi”. I visitatori, infatti, tendono a permanere nelle varie località per periodi di tempo piuttosto brevi che non consentono di approfondire la conoscenza dei luoghi, privilegiando la visita superficiale di beni e monumenti che rientrano nei percorsi ormai standardizzati e sovraffollati del turismo di massa. I musei, in particolare soffrono di questa situazione che nel corso del 2008 è in netto peggioramento. Anche i Musei Civici di Venezia, secondi in Italia nel 2007 per numero di visitatori (oltre due milioni) hanno registrato nel primo trimestre del 2009 una diminuzione del 23,8% degli ingressi, un dato allarmante che sembra essere confermato per i prossimi mesi. La Fondazione dei Musei Civici di Venezia corre al riparo con un piano che non prevede la riduzione o la sospensione delle attività in programma né possibili variazioni nel personale, ma piuttosto incentivazione alle visite, nuove campagne di marketing e di comunicazione, ottimizzazione degli orari di apertura dei musei. Punta sulle strutture, garantendone il funzionamento attraverso la realizzazione di opere di restauro e l’apertura di nuove sedi, un progetto finalizzato non soltanto all’ampliamento degli spazi ma soprattutto all’incremento delle attività culturali.
In particolare si stanno portando a termine l’acquisizione e il restauro delle sale della reggia ottocentesca del Museo Correr e gli interventi che renderanno fruibile al pubblico l’imponente struttura trabeata del sottotetto del Museo Fortuny.
Tutte attività rese possibili grazie alla disponibilità di sponsor e mecenati che si sono impegnati a sostenere i progetti. Va ricordato, infatti, che la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, a differenza di altre istituzioni analoghe, non può contare su contributi pubblici e svolge la sua attività esclusivamente attraverso due canali: gli introiti derivanti dalla bigliettazione da un lato e il mecenatismo e la raccolta fondi dall’altro. In particolare quest’ultimo canale è stato significativamente toccato dalla crisi economica di questi mesi, di dimensioni colossali e globali, che ha limitato la disponibilità agli investimenti pubblicitari e alle sponsorizzazioni, creando ulteriore preoccupazione per la Fondazione.
Tuttavia, nonostante la grave incertezza finanziaria e il clima certamente non favorevole, la Fondazione è riuscita a rispettare il ricco programma culturale e a pianificare le attività dei prossimi mesi, grazie alla istituzione di nuove rilevanti partnership come quella con ENI.
Certamente il futuro dei Musei Civici sarà sempre più strettamente legato alla riuscita delle raccolte fondi e alla solidità dei legami che si riusciranno ad instaurare con mecenati e sponsor ma i risultati fin qui conseguiti consentono una visione ottimistica delle prospettive, pur considerato che in questo periodo la Fondazione dovrà continuare a “navigare a vista”.