logocomunivirtuosiL’associazione “Comuni Virtuosi”, nata nel 2005 dall’iniziativa di Monsano (AN), Vezzano Ligure (SP), Colorno (PR) e Melpignano (LE) e che oggi conta 22 Comuni, è la dimostrazione del fatto che il modello economico basato sulla gestione sostenibile del territorio sia non solo possibile ma anche finanziariamente conveniente e applicabile da subito.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di diffondere ad altre realtà locali le buone prassi già sperimentate, fornendo consulenze gratuite per la loro attivazione in altri territori.
Non si tratta solo di avviare singoli progetti ma di strutturare un percorso che porti all’applicazione di un vero e proprio modello della de-crescita. Dal momento che non è sempre semplice tradurre le buone idee in atti amministrativi concreti, per un Comune associarsi vuol dire avere la possibilità di replicare regolamenti, delibere e capitolati già avviati dagli altri Comuni, di poter usufruire della documentazione attraverso il sito internet dell’Associazione (www.comunivirtuosi.org) e di avvalersi del contatto diretto con gli altri amministratori e tecnici della rete.
L’adesione all’Associazione avviene attraverso l’adozione di una delibera di consiglio (o di giunta) in cui si approva lo Statuto e il regolamento associativo. Il secondo passo consiste nella sottoscrizione di una quota annuale commisurata al numero di abitanti del Comune. Con questi atti, gli associati si impegnano a promuovere sul proprio territorio uno o più progetti legati a cinque linee di intervento: la gestione sostenibile del territorio, l’impronta ecologica della macchina comunale, i rifiuti, la mobilità e i nuovi stili di vita.
Il percorso virtuoso inizia, quasi sempre, attraverso l’adozione di un piano energetico basato sulla riduzione dei consumi degli edifici pubblici e sulla riduzione dell’impronta ecologica.
Il piano di risparmio energetico viene attuato, ad esempio, attraverso la sostituzione delle tradizionali lampade cittadine ad incandescenza con lampade a led,  seguendo le orme di Torraca, piccolo comune del salernitano diventato la prima Led City del mondo. Questa tipologia di lampade consente un risparmio energetico del 70%, la riduzione dei costi di manutenzione, una durata nel tempo superiore alle lampade tradizionali e l’eliminazione dell’inquinamento luminoso.
Un’altra strategia per la riduzione della bolletta energetica consiste nella riqualificazione di tutti gli edifici pubblici mediante investimenti strutturali. Esempi concreti sono: la coibentazione degli edifici e l’utilizzo delle tecnologie bioclimatiche. In aggiunta, molti comuni hanno puntato sulla produzione dell’energia elettrica necessaria alle strutture pubbliche attraverso l’istallazione di impianti fotovoltaici. Su questa scia si inserisce il Piano di Gestione del Territorio a crescita zero sviluppato dal Comune di Cassinetta di Lugagnano, volto ad evitare la cementificazione ad oltranza con il blocco di nuove costruzioni e la razionalizzazione degli spazi già occupati riqualificando e recuperando gli edifici esistenti.
Anche i rifiuti urbani rientrano nel piano di risparmio grazie alla strategia “Rifiuti Zero” che consiste nell’adozione del sistema della raccolta “porta a porta” spinta e nella riduzione sostanziale della produzione di rifiuti. Ormai sdoganato da diverse realtà locali, il sistema “porta a porta” si distingue dalla raccolta differenziata tradizionale, in quanto capace di recuperare anche la componente umida (residui alimentari) portando la percentuale di differenziato ad oltre il 70%. L’umido viene, poi, reintrodotto nel ciclo produttivo attraverso la produzione di compost; utilizzato come fertilizzante naturale in agricoltura.
I vantaggi sono rilevanti ed innegabili, oltre al risparmio economico dovuto alla chiusura delle discariche e all’inutilità di costruire nuovi impianti di incenerimento, vengono creati nuovi posti di lavoro.
Accanto alla raccolta “porta a porta” vengono portati avanti progetti complementari per la riduzione dei rifiuti. Esempi sono: la riduzione di bottiglie di plastica, mediante l’incentivazione all’uso dell’acqua di rubinetto, e di flaconi con la vendita di prodotti alla spina nei supermercati.
L’Associazione, inoltre, persegue il tentativo di riduzione dell’impronta ecologica attraverso l’introduzione di acquisti “verdi” nella pubblica amministrazione. In sostanza, si tratta di rendere gli enti locali ad alta compatibilità ambientale legando l’acquisto di beni e servizi al rispetto di requisiti ecologici.
Infine, la quadratura del cerchio si ha con l’incentivazione di nuovi stili di vita nelle comunità. La creazione di gruppi di acquisto solidale; l’auto-produzione di beni e lo scambio di servizi tra cittadini; il ripensamento del trasporto pubblico e privato tramite mezzi pubblici ecologici, percorsi ciclo-pedonali e la riduzione degli spostamenti di beni e persone, sono solo alcuni degli esempi possibili di nuove alleanze tra Istituzioni e cittadini.