Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Il caso del Museo del vetro di Murano può diventare esemplificativo di una buona pratica di cui si auspica la diffusione sul nostro territorio: la collaborazione di aziende locali alle attività ordinarie del museo e allo sviluppo delle politiche culturali che intende porre in atto. Certamente il museo di Murano possiede caratteristiche che lo distinguono dalla maggior parte dei musei italiani, considerato che gli oggetti esposti appartengono a collezioni storiche ma sempre attuali e che la loro produzione può essere ancora attivata, seppure principalmente in modo seriale. Cioè, il legame con le aziende muranesi è piuttosto forte, al punto che alcune di esse hanno dato vita ad una associazione che si propone di sostenere e di divulgare la cultura vetraria, in particolare attraverso il sostegno alle attività del Museo del Vetro quale luogo depositario di quella cultura. Dopo la mostra del 2008 dedicata proprio all’esposizione di oltre cento opere provenienti dalle collezioni storiche delle undici aziende con la finalità di diffondere la conoscenza delle tecniche e delle sperimentazioni dei maestri vetrai ma anche delle collaborazioni con artisti e designer, nel 2009 l’attenzione si concentra sulla figura di Luciano Gaspari e sulla sua attività di designer e di direttore artistico della vetreria Salviati. Negli anni in cui Gaspari svolse contemporaneamente le due attività di pittore e di ideatore di opere in vetro e cioè soprattutto dal secondo dopoguerra fino al 1968, a Murano si verificarono condizioni del tutto particolari che ebbero come conseguenza uno sviluppo considerevole nell’ambito della produzione del vetro e nella sua elevazione ad oggetto d’arte. Infatti, si instaurò un clima di grande armonia tra i tre soggetti protagonisti del processo creativo: il direttore artistico, nella figura di Gaspari, a cui si doveva l’ideazione dell’opera, il maestro vetraio (Livio Seguso) interprete delle volontà dell’artista e creatore materiale dell’oggetto, il titolare dell’azienda (la Salviati) che deteneva i segreti e le ricette chimiche del vetro e della sua lavorazione e che rendeva possibile l’intera operazione. Queste condizioni particolarmente favorevoli e rare consentirono a Gaspari di confrontarsi liberamente con il vetro e di sperimentare un utilizzo nuovo e personale delle tecniche tradizionali, cimentandosi in produzioni seriali ma anche in pezzi unici, in oggetti di uso comune e in vere e proprie sculture. Le oltre sessanta opere esposte, (la mostra è aperta al pubblico fino al10 febbraio 2010) anche con il sostegno di Fondamenta s.r.l., in due sale del Museo appartengono a tre nuclei principali, quello della vetreria Salviati, del maestro Seguso e dello Studio d’arte Valmore di Vicenza. La mostra si inserisce in un progetto più ampio di collaborazione con l’associazione VetroVetro e che si propone di diffondere la conoscenza del mondo del vetro attraverso tre differenti aree tematiche: i grandi protagonisti dell’arte vetraia (la mostra su Gaspari rientra in questo primo ambito); la riscoperta del Museo con l’esposizione delle opere conservate nei depositi; l’attualità e la continuità dell’arte del vetro attraverso esposizioni dedicate ai maestri contemporanei viventi. Va segnalato, inoltre, che l’associazione svolge un ruolo attivo anche nel riallestimento delle sale del Museo che prevede, tra l’altro, di ampliare gli spazi espositivi, e nella manutenzione di oggetti artistici di particolare pregio. Un modello certamente da imitare e riproporre in altre aree del nostro territorio.