Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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I numeri della Biennale di quest’anno sembrano essere tutti da record: 77 partecipazioni nazionali, 44 eventi collaterali, 14.000 mq in più disponibili all’Arsenale, 1000 mq in più per il Padiglione Italia.Quattordici invece le aziende che hanno sostenuto la manifestazione: Enel, Aci-Automobile Club d’Italia, Foscarini, Nivea, Artek, Micromegas, Casamania, Matteograssi, Bisazza, illycaffè, Link, Mediacontech, B Broker e Besserat de Bellefon. Ma effettivamente in che cosa consiste “il sostegno” dato da queste aziende alla Fondazione La Biennale di Venezia?
Mappiamo alcuni dati. Quasi la totalità delle collaborazioni sono di lungo periodo: la più storica è illycaffè che sostiene l’Esposizione internazionale d’arte dal 1997, altre invece sono collaborazioni che hanno una durata di almeno tre anni e che non distinguono tra Arti Visive e Architettura.Geograficamente è possibile individuare cinque sponsor locali – nonostante l’internazionalità del marchio – dove il riferimento territoriale coinvolge Veneto e Friuli Venezia Giulia.Interessanti sono i numeri riferiti alla categoria merceologica di appartenenza: cinque sono aziende del settore design e arredo, di cui quattro possono essere tra loro competitor; alta anche la presenza di aziende con un specifico know-how tecnologico inerente l’ICT più avanzato e l’impiego di digital media nell’ambito dello spettacolo, in questo caso sono tre.Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto le aziende a stringere una collaborazione con la Biennale sono rintracciabili nei più tradizionali: comunanza di valori e visioni del mondo, dell’arte e della bellezza e internazionalizzazione del brand.
Obiettivo di questa mappa è riflettere sugli approcci praticati dalle Istituzioni culturali in termini di fundraising e sulle esigenze e volontà di coinvolgimento delle aziende. Cosa vogliono le aziende ora che il principale benefit richiesto non contempla più “l’onnipresenza del marchio”?
Innanzitutto verifichiamo che la maggior parte delle aziende (verosimilmente dieci) sono state sponsor tecnico ossia, hanno offerto un sostegno di tipo tecnico attraverso l’offerta gratuita di servizi aziendali o la donazione di beni e servizi. Fanno parte di questa macro-categoria Mediacontech e Micromegas. Mediacontech, player internazionale indipendente nei servizi per la produzione e gestione di contenuti per i digital media, ha avviato la collaborazione con la Biennale in occasione dell’11. Mostra Internazionale di Architettura e quest’anno è stata scelta come Sponsor Tecnico Ufficiale per fornire, in esclusiva, ogni servizio di “contents creation & media management”. Micromegas, società romana, che si definisce The Event Hub ossia, il punto centrale di una serie di servizi che garantiscono il successo di un evento, è stata contattata dalla Biennale la quale era alla ricerca di una società con una forte capacità nei sistemi informatici per gestire i flussi dei grandi eventi. In occasione della Vernice, l’area Information and Communication Technology di Micromegas ha curato la trasmissione di oltre 30.000 inviti gestendone gli accrediti con scansione a lettura ottica. Inoltre, fino alla chiusura della manifestazione, Micromegas gestirà la vendità on-line della Biennale Card. L’azienda ha fornito un pacchetto di servizi, a cui hanno lavorato quindici persone, per un valore di centodiecimila euro quantificabili nel supporto e nella gestione informatica dell’evento, della segreteria organizzativa e della vendita on-line.
Nel settore arredo e design, due esempi di sponsor tecnici sono Casamania e Bisazza. Casamania, sponsor per la terza volta della Fondazione La Biennale di Venezia, è un’azienda di Vidor in provincia di Treviso che spazia nel mondo del progetto a 360 gradi con un universo di oggetti che vanno dai sistemi d’arredo alle sedute e alle luci, fino ai complementi. La collaborazione, nata da un incontro casuale in altre manifestazioni, consiste nella fornitura di prodotti di design (sedute e tavoli), opera di alcuni tra i massimi designer del panorama internazionale e giovani talenti, che sono posizionati nelle aree esterne di ristoro e relax dei Giardini della Biennale e dell’Arsenale. Anche Bisazza è uno sponsor locale (Vicenza), se si pensa alla geografia italiana e non al suo essere uno dei brandi di lusso più autorevoli nell’ambito del design e leader mondiale nella produzione del mosaico di vetro per la decorazione di interni ed esterni. A partire dal 2004, Bisazza è sponsor tecnico fornendo panche da esterno disegnate da Stefano Casciani, Vitali Velasco e Aldo Cibic. Tre anni fa il modello Izmir di Aldo Cibic è stato personalizzato con decori e miscele della collezione Bisazza Mosaico; ad oggi sono 30 le panche in mosaico ammirabili nel Giardini della Biennale: pezzi unici prodotti appositamente per questa collocazione. Entrambe queste aziende, Casamania e Bisazza, hanno del resto segnalato la volontà e la disponibilità ad un impegno maggiore e di tipo “partecipativo”. Federica Nalli, press relations di Bisazza, segnala che “per ora non si è presentata l’occasione di stringere importanti collaborazioni con gli artisti partecipanti alla Biennale di Venezia. Ma ciò non vuol dire che non possa succedere in futuro”. Allo stesso modo Elis Doimo, Presidente di Casamania, ha ritenuto molto interessante e d’ispirazione la partecipazione di Artek, azienda finlandese, la quale ha realizzato una parte dei mobili e dell’arredamento per gli spazi del Palazzo delle Esposizioni. Il progetto ha compreso il bookshop, la caffetteria ed alcuni complementi d’arredo per l’area destinata all’attività educational, progettati rispettivamente dagli artisti Rirkrit Tiravanija, Tobias Rehberger e Massimo Bartolini, selezionati dal curatore della 53. Esposizione, Daniel Birnbaum.
Alla luce di questi esempi, è possibile quindi proporre un’ulteriore specifica alla macro-categoria di “sponsor tecnico” definendo quella di Artek, di Mediacontech e di Micromegas una “sponsorizzazione tecnica partecipativa” volendo in questo modo mettere in risalto lo scambio intellettuale tra Istituzione culturale e azienda e il fattivo coinvolgimento del know-how aziendale.
Un altro tipo di approccio alla sponsorizzazione è dato da illycaffè e Nivea, entrambe sponsor nel senso tradizionale dove il primato della collaborazione è dato al contributo economico. Potremmo definire illycaffè “la madrina” di tante idee creative legate alla sponsorizzazione e all’arte contemporanea. Dagli anni novanta infatti è al fianco di grandi mostre e dal 1992 realizza le illy Art collection, serie di tazzine d’artista, dove gli esponenti più autorevoli del panorama artistico internazionale e giovani emergenti hanno trasformato un oggetto di uso quotidiano come la tazzina – in questo caso reinventata dall’architetto e designer Matteo Thun – in un oggetto di culto. Ed è proprio in occasione della Vernice della 53. Esposizione Internazionale d’Arte, di cui illycaffè è sponsor, che è stata presentata l’ultima illy Art Collection disegnata da Tobias Rehberger. Anna Adriani, Global PR Director illycaffè, spiega che la collaborazione con l’artista era già da tempo avviata, del resto “quando abbiamo saputo che Biennale stava costruendo un progetto importante con Rehberger per la 53. Edizione ci è sembrato naturale contattare l’artista e proporgli di decorare la nuova illy Art Collection”. Nell’accordo con Biennale rientrava inoltre, soluzione non nuova per illycaffè, l’allestimento di un gazebo e la distribuzione di illy issimo, il nuovo caffè freddo in lattina. Anche Nivea ha trasformato il suo essere sponsor per la seconda volta della Fondazione La Biennale di Venezia in un’iniziativa proattiva. L’azienda ha infatti voluto legarsi in modo creativo alla manifestazione ideando un’operazione con Fabrica, il laboratorio di idee progettato dal Gruppo Benetton. “Per dare maggior valore e sfruttare appieno l’investimento – dice Isabella Longoni di Beiersdorf – abbiamo voluto che delle menti creative e artistiche come quelle dei designer di Fabrica facessero una loro dichiarazione d’amore nei confronti della marca”. L’icona NIVEA è stata così reinterpretata dai giovani designer dando vita a quattro T-shirt disponibili in taglie differenziate uomo, donna e bambino, e vendute presso il Bookshop della Biennale di Venezia. Il ricavato delle vendite sarà devoluto in favore di Ai.Bi – Amici dei Bambini, associazione attiva in tutto il mondo per combattere l’abbandono minorile.
Analizzando quindi i dati a nostra disposizione, risulta che non è stata praticata la formula “Partner di progetto”. Continuando in un tentativo di categorizzazione, con questa formula intendiamo una collaborazione tra azienda e istituzione culturale nella quale sia rintracciabile un approccio site-specific (rubando una definizione cara all’arte). Allo stato attuale è necessario riempire di esempi questa categoria per meglio delinearne le caratteristiche e comprenderne i benefici. Sicuramente è un approccio al fundraising molto impegnativo in quanto è una forma di partecipazione molto articolata, che richiede una profondità di conoscenza e di relazione tra le parti elevata oltre ad “un rapporto di condivisione di obiettivi basato sul rispetto dei ruoli e sulle reciproche libertà finalizzato sempre alla creazione di qualità”, come precisa Anna Adriani. A tal proposito è ancora illycaffè a proporre un’ulteriore riflessione. Alla domanda “Sareste disponibili a dialogare come partner di progetto con l’istituzione culturale o preferireste continuare a proporre progetti pensati internamente all’azienda?” risponde così: “illycaffè ha sempre preferito, sin dagli albori della sua collaborazione con il mondo dell’arte, ideare, progettare e sviluppare progetti propri definendone insieme ai diversi attori coinvolti i contenuti e le modalità. Il dialogo con le diverse istituzioni culturali con cui abbiamo collaborato è sempre stato tuttavia molto aperto e costruttivo, per questo nel caso in cui ricevessimo la proposta di un progetto ad hoc, saremmo sicuramente disponibili a discuterne con l’obiettivo di dare sempre un contributo originale e di qualità”. Sulla qualità punta anche Matteo Calabresi, Direttore marketing di Micromegas: “L’azienda, nelle sue attività, è venuta e viene continuamente in contatto col mondo dell’arte e con gli artisti, anche solo per il fatto che l’arte e gli artisti facendo parte del contesto sociale influenzano la comunicazione, diventa doveroso per chiunque voglia tenere “vivo” il proprio messaggio, interagire con loro. Micromegas è quindi sempre disposta a partecipare a nuovi progetti purché si mantenga come conditio sine qua non, un’elevata qualità in ogni attività”.
Non rimane quindi che riflettere su questa formula “Partner di progetto”, la quale appare interessante se pensiamo al patrimonio di aziende medio piccole che caratterizzano l’impresa italiana, dove è raro trovare uno staff dedicato alla comunicazione, ma dove la voglia di cultura e di partecipazione non manca.
www.micromegas.it
www.mediacontech.it
www.casamania.it
www.bisazza.com
www.artek.fi
www.illy.com
www.nivea.it
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