Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Tre piani per una superficie totale di 14mila metri quadrati, una struttura completamente realizzata in vetro che ospita oltre quattrocentomila opere d’arte: si tratta del Nuovo Museo dell’Acropoli di Atene, inaugurato pochi giorni fa, il 21 giugno 2009, alla presenza delle massime autorità greche e del mondo interno, tra cui il presidente della commissione Europea Jose Manuel Barroso. Dopo quasi trent’anni di progetti e nove di lavori, contro i quattro previsti, lo spazio che ambisce a rappresentare il volto moderno della Grecia è ora aperto. Il museo è collocato alla base del monte Olimpo, a 244 metri di distanza dal Partenone e esattamente ad una inclinazione di 23 gradi per esservi parallelo, per fare in modo che dalle sale interne si possa avere visuale diretta dell’intero tempio. Fino al 31 dicembre di quest’anno sarà accessibile a turisti e non al modico costo del biglietto di un euro, prevedendo un afflusso di visitatori di 10mila unità giornaliere.
Chiunque abbia intenzione di trascorrere qualche giorno in Grecia non può certamente perdere l’opportunità di ammirare le numerose opere d’arte dell’antica civiltà ora ritornate in patria da tutti i paesi del Mondo che le possedevano, e raccolte in un unico spazio espositivo; chi invece non potrà fruire in presenza delle meraviglie della cultura greca potrà trovare nel sito web www.theacropolismuseum.gr una parziale consolazione. Parziale perché il sito mostra qualche limite rispetto a quelli di altri musei del mondo (anche di minore rilevanza per le collezioni ospitate) che fanno della visita virtuale e della pubblicizzazione delle collezioni la loro punta di diamante. Nel caso del nuovo museo dell’Acropoli le informazioni (e il corredo fotografico) sono di grande interesse ma alquanto limitate per numero. Accedendo all’homepage il navigatore curioso si trova dinanzi tre grandi sezioni tematiche dedicate rispettivamente a Collections, News e More. Se la prima presenta generali informazioni sulle sezioni espositive del museo, la seconda sezione, allo stato attuale, non presenta nient’altro i messaggi ufficiali del ministro greco dei beni culturali e del presidente del museo, mancando ancora dei video dell’opening avvenuto orami qualche giorno fa. Nella sezione More nient’altro che le informazioni pratiche di fruizione, come spazio ristorazione, bookshop e ticketing. Il sito è consultabile in greco e in inglese.
Legate alla apertura del Museo (di questo non c’è chiaramente alcune traccia nella sezione news del sito web) una serie di polemiche tra la struttura museale greca e il British Museum per la mancata restituzione delle sculture del Partenone, conservate ancora a Londra, trafugate nell’800 da Lord Elgin. L’annosa questione del rifiuto del British Museum era legata al “pretesto” dell’assenza di strutture adeguate ad accogliere le stesse opere, ormai non più valido. Per ora l’allestimento dello spazio museale ha sopperito a questa mancanza con la sostituzione di calchi fedeli agli originali – quasi evidenziando la ferita, ancora più che aperta -, ma l’obiettivo di rimpatriare i “pezzi” mancanti rimane una priorità.