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La città di Milano, già capitale della finanza, della moda e del design, aspira a diventare la nuova capitale del cinema italiano. Con l’inaugurazione del Polo della Cinematografia Lombarda, avvenuta lunedì 13 giugno alla presenza del sindaco di Milano Letizia Moratti, del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, del ministro delle Riforme Umberto Bossi, del ministro dell’Economia Giulio Tremonti e del ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, Milano conquista uno spazio in cui concentrare tutte le attività necessarie a rilanciare la cultura cinematografica milanese e lombarda.
Secondo i dati riportati nel Rapporto 2008 sul mercato e l’industria del cinema in Italia della Fondazione Ente dello Spettacolo, Milano riveste un ruolo tutt’altro che marginale nel comparto cinematografico italiano, soprattutto grazie alle attività collegate al prodotto filmico vero e proprio, come film tv, spot, clip, video a tema. Milano, infatti, insieme con Roma rappresenta oltre la metà della produzione cinematografica nazionale ed il 70% della distribuzione. Inoltre tra le società che nel complesso operano in questo settore in Italia, il 18,3% si trovano in Lombardia, dove si realizza il 20% delle produzioni di film e video, il 13,2% delle distribuzioni e il 15,8% delle proiezioni cinematografiche, registrando – in quest’ultimo caso – il valore più alto rispetto alle altre regioni italiane.
Il nuovo Polo della Cinematografia Lombarda sorge all’interno degli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi, un complesso industriale risalente agli anni ’30 del secolo scorso, i cui fabbricati sono stati nella maggior parte dei casi vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, in quanto costituiscono una testimonianza d’insediamento produttivo del Novecento, ritenuta meritevole di salvaguardia per il suo articolato sistema. La trasformazione dell’ex Manifattura Tabacchi in un polo cine-audio-visivo, ha richiesto un investimento di 8,7 milioni di euro da parte della Regione Lombardia, che con la firma dell’Accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune, Agenzia del Demanio, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e Fintecna SpA, del 19 gennaio 2005, ha assunto la regia del percorso che ha portato alla sua riconversione. “Questo forte investimento – ha detto il presidente Formigoni – principalmente rivolto al rilancio del settore cinematografico, si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione dell’intero territorio lombardo: dalla sua attrattività alle diverse esigenze del mondo produttivo legato al cinema. Siamo convinti, infatti, che il cinema non è solo un grande strumento di conoscenza, ma anche di marketing territoriale”.
La struttura, destinata a diventare un polo d’eccellenza nell’ambito della fiction televisiva, della pubblicità e della cinematografia industriale, ospita già il Centro Sperimentale di Cinematografia, presieduto da Francesco Alberoni, la Fondazione Cineteca italiana, presieduta da Cristina Comencini, la Lombardia Film Commission, con il suo neo presidente Alberto Contri, e la Civica Scuola di Cinema di Milano. Per rispondere alle due principali linee di politica culturale, dalle quali è scaturito il progetto infrastrutturale dell’ex Manifattura Tabacchi, ossia la valorizzazione dell’alta formazione con la sperimentazione dinamica delle nuove tecnologie ed il raccordo con il mondo della produzione, il Centro Sperimentale di Cinematografia si occuperà, in particolare, dello sviluppo del digitale in tutti i suoi comparti: dalla distribuzione, alla produzione, agli allestimenti, e così via; la Cineteca Italiana, continuerà a svolgere la sua rilevante attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio filmico e di diffusione della cultura cinematografica sia in Italia che all’estero; la Civica Scuola del Cinema, con la sua ampia offerta di corsi di specializzazione per le principali professioni del settore cine-televisivo, offrirà il suo contributo nel campo della formazione; mentre la Fondazione Film Commission si dedicherà principalmente alla promozione del territorio lombardo per stimolare la realizzazione di film, fiction TV, spot pubblicitari, documentari ed ogni altra forma di produzione audiovisiva.
Superando le polemiche ed i campanilismi messi in campo dal ministro delle Riforme Umberto Bossi, che ha dichiarato di voler portare la cinematografia a Milano non solo per rilanciare l’economia e l’occupazione, ma soprattutto per raccontare la storia della Padania, l’auspicio è che il nuovo Polo della Cinematografia si dimostri davvero capace di attrarre giovani talenti e di dar vita a progetti innovativi.