nuovi_uffiziI Nuovi Uffizi iniziano a prender forma, dopo anni di discussioni, polemiche e modifiche al progetto di ristrutturazione.
E’ del 2002, infatti, l’affidamento della redazione del progetto esecutivo da parte del Ministro per i Beni e le Attività Culturali all’architetto Roberto Cecchi. Il tutto si concretizza non appena il Ministero stesso stanzia, nel 2004, quasi 49 milioni di euro per la realizzazione dei lavori e suddivide le attività in due lotti da aggiudicare separatamente. Il primo, assegnato nel 2006 ad un consorzio di aziende bolognesi, è tutt’ora in fase di realizzazione e porterà, entro il 2010, alla creazione di nuove aree di servizio e di laboratori e, soprattutto, all’ampliamento degli spazi espositivi del primo piano e del piano terra, per raggiungere una superficie espositiva totale di 12 mila mq. Il secondo lotto, invece, riguarda l’allestimento della sezione statuaria al piano terra e l’adeguamento del Corridoio Vasariano alle vigenti norme in materia di sicurezza.
Il percorso di visita, pur restando fedele al progetto museografico originale, sarà rinnovato grazie alla realizzazione dei due camminamenti verticali, a levante e a ponente: la visita partirà, dunque dal secondo piano, per proseguire in quello nobile e terminare al piano terra, con possibilità di approfondimento lungo il percorso; l’apertura di nuove sale, infine, consentirà di far salire il numero delle opere esposte a 2000 ca., tutte provenienti dai depositi del Museo.
Un aspetto interessante è proprio il fatto che in questi sei anni di lavori gli Uffizi non sono stati e non saranno mai chiusi al pubblico: la suddivisione dei lavori in sei zone omogenee di intervento, a sviluppo verticale  (più una settima di sistemazione degli impianti), permette di aprire dei piccoli cantieri autonomi in diversi punti dell’edificio i quali, non intralciando il normale flusso di visita, rendono disponibili le nuove strutture non appena terminate.
Questa scelta si è resa quasi inevitabile per motivi di natura economica, viste le conseguenze che la chiusura avrebbe potuto avere sugli incassi; e in quest’ottica è da intendersi anche la modifica apportata al progetto esecutivo in corso d’opera, nel 2008,  che ha prodotto un aumento degli spazi per le esposizioni temporanee (600 mq ca.), collocandoli al primo piano di levante, dove dovevano sorgere i laboratori di restauro. Questo garantirà introiti importanti alla Galleria ed in generale al Polo Museale Fiorentino, di cui gli Uffizi sono la punta di diamante, che include al suo interno ben 22 musei, che possono contare su una parte delle sue entrate per sostenere gli annosi costi di gestione.
Anche per questo motivo si stanno sperimentando nuove formule di finanziamento, sempre più spesso per affrontare le spese ordinarie della Galleria, come quella adottata nel 2008 che ha portato al prestito di alcune opere provenienti dai depositi degli Uffizi a sei musei americani, in cambio di due anni di manutenzione ordinaria di ben 800 opere interamente a carico dei musei ospitanti. Ma un modello che si sta testando proprio in questo momento, con l’intento di riproporlo in futuro,  è quello adoperato per i lavori di adeguamento funzionale del Corridoio Vasariano, che verranno a costare circa 5 milioni di euro.

Per l’occasione la Soprintendenza  per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Firenze, Prato e Pistoia ha siglato una partnership con la società Ser.Com, azienda specializzata nella comunicazione visiva esterna, allo scopo di individuare delle aziende che vogliano investire nel progetto.
La Sponsorship Development Manager del progetto, Kelly Stevens Maggi, ci ha confermato l’interessamento “da parte di aziende sia italiane che straniere, accomunate da una viva sensibilità per un progetto di questo genere. Si tratta di operatori economici che si distinguono per eccellenza e sensibilità verso l’arte, oltre che per la consolidata rispettabilità: tutti criteri richiesti dall’eccezionalità della location. Al momento, la Ser.Com sta valutando ogni singola richiesta, in modo da consentire soluzioni di immagine e comunicazione estremamente flessibili ed estese, per essere il più possibile personalizzate”. In cambio dei finanziamenti, le aziende otterranno visibilità all’interno degli spazi del cantiere e nei due maxischermi installati in loco, dove saranno trasmessi filmati di carattere istituzionale e sui lavori di ristrutturazione, intervallati da messaggi pubblicitari degli stessi sponsor (solo il 14% del palinsesto quotidiano); si sta cercando, inoltre, di trasmettere le immagini anche negli schermi di Piccadilly Circus a Londra e Times Square a New York. I maxischermi, dunque, costituiscono un ottimo strumento di coinvolgimento della cittadinanza, come anche il sito web dei Nuovi Uffizi (www.nuoviuffizi.it), necessario per dare conto di come siano stati spesi i finanziamenti ministeriali, oltre che per informare sulle variazioni al percorso di visita e sulle nuove opere esposte.
A lavori ultimati, nel 2013, imprevisti permettendo, la città di Firenze potrà finalmente avere il più grande Polo Museale d’Europa, costituito dal sistema Uffizi-Pitti, cui dovrà necessariamente seguire una ridiscussione del sistema dell’offerta culturale e turistica dell’intera città.   

Approfondimenti:
www.nuoviuffizi.it
www.polomuseale.firenze.it
www.beniculturali.it
www.sercomfirenze.it