teamQuando un gruppo si trova a dover affrontare una situazione complessa può ottenere, a seconda di come opera, risultati brillanti ed innovativi oppure perdersi in un mare di incomprensioni, divergenze, discussioni, conflitti, ecc.
Un percorso creativo molto efficiente è quello messo a punto, in oltre cinquant’anni di ricerche, dal “Creative Problem Solving Istitute” di Buffalo (NY). Questo modello, conosciuto come Creative Problem Solving Process (Osborn-Parnes), si articola in tre fasi:
1. Chiarificazione:
prevede l’analisi della situazione, una definizione del problema e la formulazione delle sfide principali;
2. Ideazione: riguarda la generazione di idee originali, efficienti e realizzabili, nonché un perfezionamento delle proposte più promettenti;
3. Trasformazione: concerne la valutazione della realizzabilità delle soluzioni e la formulazione di un piano d’azione.
Ognuna di queste fasi, per diventare produttiva ed efficiente, richiede l’attivazione di un particolare stile di pensiero. In un gruppo di lavoro sarebbe auspicabile riconoscere e valorizzare tutte queste peculiarità.
Rispetto all’esempio citato in precedenza: in quale fase ci troviamo maggiormente a nostro agio? Quali, al contrario, ci appaiono pesanti o noiose?
Gerard Puccio, preside del Dipartimento di Studi Creativi del Buffalo State College, State University of New York, ha dedicato oltre dieci anni di studi e di ricerche a trovare risposta a questi interrogativi. Ha cercato di individuare eventuali correlazioni tra comportamento individuale e preferenze nel problem solving creativo. E’ riuscito, così, a delineare quattro stili di pensiero che sembrano caratterizzare, con diversa distribuzione ed intensità, tutte le persone che si cimentano in un processo di Creative Problem Solving.

I Chiarificatori, ad esempio, desiderano avere una visione chiara del problema. Si appassionano ad indagare, a ricercare dati ed informazioni, ad analizzare i singoli dettagli. Tendono a non lasciare nulla al caso, prediligono un approccio pianificato e ben strutturato ai problemi. Sono, di solito, persone ordinate, precise, ben organizzate, che gradiscono porre domande ed organizzare i dati.

Gli Ideatori preferiscono avere una visione d’insieme. Amano spaziare con l’immaginazione e generare una molteplicità di idee. Si trovano a loro agio con concetti astratti e sono capaci di produrre idee particolarmente originali. Appaiono, nella maggior parte dei casi, persone socievoli, flessibili, giocose e ben disposte alle novità e alle avventure.

Gli Sviluppatori, al contrario, si appassionano nel migliorare e nel perfezionare le proposte. Prediligono dedicare del tempo ad analizzare le diverse soluzioni, vagliando attentamente i punti di forza e di criticità di ognuna. Gradiscono pianificare i passaggi per trasformare un’idea “grezza” in una soluzione vincente.
Sono persone riflessive, caute, attente ai particolari, che desiderano sempre ad ottenere risultati eccellenti.

Gli Implementatori amano passare all’azione, far diventare le idee una realtà. Si entusiasmano quando possono concretizzare le proposte e quando vedono risultati tangibili. Prediligono avere il controllo della situazione ed agire velocemente. Si presentano come persone risolute, determinate, pratiche ed orientate all’azione

Non esistono, ovviamente, stili migliori di altri: ogni fase del processo di problem solving, per essere produttiva, richiede l’attivazione di uno stile appropriato.

Come possiamo incrementare le performance creative dei nostri gruppi di lavoro? Numerose ricerche hanno evidenziato come un gruppo può essere decisamente più creativo rispetto ai singoli individui, purché riesca a lavorare in determinate condizioni. Le aree critiche sembrano essere quelle relative ai processi comunicativi, alla gestione dei conflitti, alle strategie decisionali, al problem solving. I team che riescono a rendere fluidi e condivisi tali processi hanno maggiori possibilità di produrre risultati eccellenti.
Il Foursight™ consente, attraverso strumenti diagnostici, di valutare le preferenze individuali nel processo di risoluzione dei problemi. Ogni persona, chiaramente, è in grado di attivare tutti e quattro gli stili di pensiero, ne predilige, però, alcuni che le risultano più naturali, più agevoli, più gradevoli. Diventare consapevoli di queste preferenze migliora non solo il proprio apporto al processo creativo ma, soprattutto, le relazioni con gli altri membri del gruppo.
Team aziendali che hanno implementato questo approccio hanno evidenziato un notevole miglioramento nella comunicazione e nelle relazioni tra i membri. Una consistente riduzione del tempo sprecato in discussioni inutili o in sterili conflitti è stata integrata, inoltre, da una maggiore comprensione, da un clima più rispettoso ed attento al contributo di ognuno, da una maggiore intesa e, non di rado, da una vivace complicità. Le energie del team vengono concentrate, così, sulla risoluzione del problema, favorendo la motivazione e la partecipazione di tutti.
Conoscere lo stile di pensiero preferito dai diversi membri consente all’intero gruppo di fornire, nelle diverse fasi del problem solving, tempi, modalità e strumenti di lavoro consoni. Non è difficile immaginare come in tali condizioni, metodologiche e relazionali, il gruppo riesca a conseguire risultati brillanti ed innovativi.
Un’altra interessante applicazione del Foursight™ è quella di tracciare un “profilo creativo” dell’intero gruppo: individueremo, in questo modo, team con una particolare “vocazione” all’ideazione, oppure all’implementazione, ecc. Questi elementi risultano preziosi per decidere quali attività o progetti è più opportuno affidare a tali team.
Un’organizzazione che impiega il Foursight™ è in grado, in conclusione, di formare team particolarmente brillanti e creativi, di riconoscere e “neutralizzare”, in tempo, ostacoli e difficoltà, di favorire la partecipazione e la motivazione dei membri, di incentivare la creatività e l’innovazione.

Nota: La versione integrale di questo articolo è pubblicata in www.ticonzero.info

Bibliografia:
ANTONIETTI, A. 1994. Il pensiero efficace: metodi e tecniche per la soluzione creativa dei problemi. Franco Angeli, Milano.
LUCARELLI, G. 2005. Il gruppo al lavoro. Strategie e consigli per migliorare le performance e la creatività del vostro gruppo. Franco Angeli, Milano.
PUCCIO, J., MURDOCK, M., MANCE, M. 2006. Creative leadership: skills that drive change. Sage Publications, Thousand Oaks (CA)