volavola_ haberIn una realtà che corre spedita verso la digitalizzazione, il 3D e la condivisione in rete, il cinema non poteva certo essere da meno.
Ecco dunque che arriva “Vola Vola”, il primo lungometraggio italiano girato in Second Life, la realtà virtuale firmata Linden Lab creata nel 2003 a cui oggi aderiscono più di 18 milioni di utenti in tutto il mondo.
Direttore di questo innovativo esperimento è Bernardo Carboni, già autore di “Shooting Silvio”, con la coproduzione di Isabella Arnaud e Cinesicilia, organismo appena nato al fine di mettere a frutto i finanziamenti per l’audiovisivo regionale provenienti dall’Unione Europea.
Carboni, dunque, torna sulla strada della sperimentazione, filosofia che lo accompagna in tutte le sue produzioni che tentano di ovviare alla staticità e alla ripetitività dei media tradizionali.
“Vola Vola” è a questo proposito un mix di machinima e Second Life: la machinima, abbreviazione di machine cinema o di machine animation, consente infatti di utilizzare l’ambiente 3D tipico dei videogiochi che interagiscono con il mondo reale e quello di una realtà parallela.
Costato 130 mila euro, il lungometraggio, della durata di 90 minuti, avrà al suo interno un protagonista d’eccezione, Alessandro Haber, che già aveva collaborato con Carboni proprio per “Shooting Silvio”.
Trasformato in un avatar, l’attore vestirà i panni di Ugo, compagno di Francesca con la quale tenterà di reagire ad un mondo che ormai non riesce più a controllare, un presente in cui lo spaesamento e il senso di nostalgia prendono il sopravvento su tutto.
Oltre a Ugo e Francesca, altre due coppie compongono la trama del film: Annalisa e Carlo, cresciuti nel mondo dello spettacolo e desiderosi di immortalare sé stessi in qualche soap, e Matteo e Sofia, una coppia di adolescenti cresciuti nell’era di internet e il cui futuro è pieno di speranze ma anche di tante incertezze.
Per gli altri personaggi del lungometraggio, però, non sono stati chiamati dei veri e propri attori come nel caso di Haber, bensì sono state fatte delle selezioni tra avatar già presenti.
Il regista abruzzese, aiutato da un team di esperti internazionali di Second Life (tra cui compare anche l’italiano Mario Gerosa), presenterà il film oggi, 2 novembre, a Parigi, in occasione del festival Atopic, a cui parteciperà anche il ministro della cultura e della comunicazione francese Frèdèric Mitterrand.
Prima di “Vola Vola”, solo “Thetidia Connection” di Adelchi Battista nel 2007, era riuscito a far entrare Second Life nel territorio no limit del cinema italiano. In questo caso però si trattava di un cortometraggio, di circa  20 minuti, dai toni noir e con la presenza di soli avatar virtuali, già presenti in rete, a cui vennero accompagnati le voci di doppiatori illustri.
“Questo mashup di machinima e Second Life, pensato come un film a soggetto, è veramente disorientante – ha commentato Bruce Sterling, scrittore americano di fantascienza – Ed è un prodotto italiano. Pare che al video stia accadendo qualcosa di grande e di forte”.
Innovare, quindi, sembra essere la nuova parola chiave del cinema nazionale. A dimostrazione di ciò, oltre a “Vola Vola” si aggiunge “Giro di vite”, primo film italiano in 3D presentato dal direttore generale della Europictures Vito Matassino. Ispirato al capolavoro omonimo dello scrittore americano  Henry James, sarà diretto da Marcello Avallone con un cast internazionale. Prodotto dalla Play Rec, uscirà in Italia nella prossima stagione.
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