Via_Francigena_mapDalla Valle d’Aosta al Lazio, passando per il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna e la Toscana, sono 139 i Comuni italiani sulla via Francigena, o via “francesca”, cioè, proveniente dalla Francia, le cui origini risalgono all’età longobarda. Il tracciato originale della via attraversa buona parte dell’Europa, lungo la linea che collega Canterbury a Roma, sede del Vaticano. Il tratto italiano è puntellato di luoghi e cittadine ricche di risorse culturali e naturalistiche che l’ideazione del progetto “Via Francigena” vuole valorizzare. Ora finalmente, grazie ad una firma congiunta – in data 11  novembre 2009 – del Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi e del Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, si è concluso l’iter procedurale per la validazione ufficiale del tracciato della Via Francigena. Se ne parla da diversi anni: basti pensare che la via Francigena è oggetto di attenzione, sia della comunità italiana che europea, fin dagli anni Ottanta; fu il 1987 l’anno in cui il Consiglio d’Europa ha approvato il programma Itinerari Culturali Europei, istituendo poi nel 1998 un’agenzia tecnica di realizzazione, l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali. I motivi di una attenzione ai percorsi culturali da parte dell’Europa vanno rintracciati nella necessità di attivare degli elementi “collanti” per gli stati nazionali, affinché potessero (e tuttora possano) riconoscere e scoprire una identità e insieme una diversità culturale europea, dialogare e arricchirsi vicendevolmente, attivare una democrazia culturale basata sul riconoscimento dei diritti umani. Quale migliore opportunità di un percorso, una via comune, che attraversa l’Europa intera sugli antichi tracciati dei suoi pellegrini? Oltre alla via Francigena, altri due sono gli itinerari culturali europei noti: in primis il cammino di Santiago, seguito dai meno celebri cammini di San Michele.  Dalla prima approvazione del cammino di Santiago ad oggi, oltre alla Francigena, altri 23 sono gli itinerari che hanno ricevuto questo importante riconoscimento. (vedi Itinerari culturali in Europa e in Italia).
Prendendo in considerazione la “nostra” via Francigena, si può immaginare quali benefici possano trarre i territori da essa attraversati, in termini di potenzialità turistico-culturale di valenza sul loro tessuto economico. È proprio per questo che nel corso degli anni le sette regioni italiane attraversate dalla Via, mediante l’impegno e l’interesse, sia di amministrazioni locali che di stakeholder del territorio, hanno intrapreso innumerevoli iniziative per mantenere viva l’attenzione sull’importanza del percorso e della sua valorizzazione. Solo per citare qualche esempio, si è svolta circa un mese fa  CamminaFrancigena 2009, in questa edizione un suggestivo viaggio a piedi lungo il tratto della regione Lazio, lo scorso anno una manifestazione che intendeva rivisitare in chiave moderna il viaggio lungo la via Francigena, percorrendo lentamente l’itinerario più frequentato dell’Alta Velocità nazionale: Milano-Roma. Il 30giugno 2008 un piccolo gruppo di persone si è incamminata in un viaggio attraverso il tempo verso Roma, dove è arrivata un mese più tardi. Il tratto da Fidenza a Lucca è invece celebrato  da Cammina Cammina, il progetto itinerante che unisce comuni, Province, Regioni, Enti e Associazioni, nella volontà di rendere nuovamente fruibile a tutti l’antico tratto della Via. Oppure le proposte piemontesi di itinerari religiosi dell’Ufficio Pastorale Regionale del Turismo. Per non trascurare le numerose pubblicazioni sul tema: dai libri agli opuscoli informativi, alle proposte di cammino delle guide turistiche, fino alla rivista ufficiale Via Francigena, un’iniziativa editoriale semestrale, stampata in italiano e in inglese, che in ogni numero promuove luoghi, itinerari, progetti culturali legati alla Francigena. Il decimo numero della Rivista Via Francigena, realizzato in collaborazione con la Direzione Generale Biblioteche, Istituti Culturali e Diritto d’Autore, verrà presentato a Bruxelles, presso l’Ambasciata del Governo del Lussemburgo il prossimo 9 dicembre 2009. Per tutte le informazioni ufficiali basta consultare il portale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. È anche grazie al contributo della stessa associazione (che riunisce istituzioni locali, regionali, statali ed europee) che il governo italiano ha raggiunto l’obiettivo. Ora il Belpaese, dal passo Gran San Bernardo fino a Roma, potrebbe essere più unito, almeno nel progetto via Francigena, che consentirà di procedere agevolmente all’adozione e realizzazione, in sede locale, di tutti gli strumenti, per la migliore valorizzazione del tratto viario.