MAXXI-PLASTICOIl MAXXI, acronimo di Museo delle Arti del XXI secolo, dopo circa tredici anni dalla sua ideazione, aprirà le porte al pubblico nella primavera del 2010. Il progetto nasce dalla volontà di avere a Roma, un museo come campus delle arti, un laboratorio di sperimentazione e ricerca. L’idea si concretizza nel 1998, quando l’allora Ministro dei Beni Culturali, Walter Veltroni, chiede alla Sopraintendenza Speciale alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, di bandire un concorso internazionale di idee, per la realizzazione a Roma, di un polo espositivo per l’arte e l’architettura contemporanea. Si tratta di una Fondazione, con committenza e proprietà pubblica. All’interno del MAXXI risiedono due istituzioni museali: il MAXXI Arte e il MAXXI Architettura. Il primo si propone di diffondere la conoscenza della produzione artistica, del XXI sec., attraverso mostre, conferenze, manifestazioni, documentari, visite guidate etc. Il Maxxi Architettura, è il primo museo nazionale di Architettura, in Italia. L’approccio al contemporaneo, viene accompagnato di pari passo dall’attenzione a tutta l’architettura del XX sec, storicizzandola. Al concorso, per la progettazione del nuovo Museo, parteciperanno oltre 250 architetti internazionali, il progetto vincitore è quello dell’architetto Zaha Hadid. La giuria decise di premiare il progetto per la soluzione architettonica fortemente innovativa e creativa. Il progetto è molto complesso, sfrutta pareti curvilinee che si intrecciano e creano gli spazi, sempre illuminati da luce naturale. Un altro dei punti favorevoli per questo progetto fu senz’altro la sua capacità di integrarsi perfettamente nel tessuto urbano dell’area prescelta. Quest’ultima è una zona dismessa, l’ex caserma Montello, nel centrale quartiere Flaminio, caratterizzata da officine e padiglioni militari. Il progetto della Hadid conferma la volontà di realizzare in questa zona un campus urbano, dove  la tradizionale visione di museo, si allarga al tessuto urbano circostante e dove sia possibile una forte integrazione tra interno ed esterno, anche grazie alle forme sinuose e intrecciate usate dall’architetto. Quest’opera molto complessa, ha attirato sul suo cantiere l’attenzione degli esperti, si tratta di un’opera in divenire, da una parte per l’attenzione alla mutevolezza di alcuni accorgimenti tecnici, dall’altra per poter verificare l’evolversi strutturale del progetto, una vera e propria sperimentazione costruttiva. I materiali protagonisti del progetto sono: il calcestruzzo, l’acciaio e il vetro. Il cemento apparentemente grezzo, che caratterizza quasi interamente le pareti e la facciata, del nuovo museo, è stata una scelta voluta dalla Hadid, si tratta di un cemento molto particolare, che riflette la luce esterna e da un apparente senso di non finito all’edificio. Il calcestruzzo è stato realizzato in loco, colato direttamente nei casseri, come un normalissimo cemento, si tratta di un tipo di materiale auto compattante,che garantisce superfici lisce e compatte. Le grandi gettate di calcestruzzo hanno permesso inoltre di realizzare superfici complesse, difficilmente componibili separatamente. Per una realizzazione ottimale delle superfici, molto lisce i costruttori hanno dovuto utilizzare casseri di grandi dimensioni, uniti tra loro da degli elementi di connessione, le misure sono fuori dagli standard di produzione, per questo motivo i casseri sono stati appositamente prodotti in Germania per il cantiere. La copertura è costituita da due vetrate una sull’altra, protette all’esterno da un frangisole, costituito da griglie metalliche, che oltre a schermare la luce verrà utilizzato per la manutenzione, le griglie sono infatti costruite per essere percorribili dagli operai, come vere e proprie passerelle. Tutta la copertura è stata realizzata fuori dal cantiere. Dell’ex caserma Montello, un solo ambiente è stato recuperato, ristrutturato e perfettamente integrato nel progetto, l’edificio D, ad ovest del cantiere, che dal 2002 al 2007 ha avuto il merito di ospitare mostre ed eventi curati dal MAXXI. Il padiglione è stato interamente smantellato e ristrutturato, a Maggio ospiterà: gli uffici amministrativi del Museo, la mediateca, un bar, un ristorante ed un centro di documentazione. Il futuro Maxxi che avrà all’interno due musei, il MAXXI ARTE e il MAXXI ARCHITETTURA, i quali partiranno entrambi, dalla grande hall, situata al piano terra, in altezza, tramite delle scale, si accederà alle sale multimediali, all’auditorium, al bookshop e ad altri servizi accessori. Viene data importanza anche alle collezioni temporanee, ospitate al primo piano, alla grafica e alla fotografia, ma quello che realmente colpisce il visitatore è la modulazione dello spazio, le gallerie del MAXXI sono state create dal suo progettista in modo tale che il visitatore non compia mai lo stesso percorso, non torni mai sui propri passi, non c’è un percorso lineare e obbligato come in un museo tradizionale. Tutto intorno una bella piazza alberata, che riprende appieno i propositi dell’opera, un luogo di incontro e scambio per la cultura. Tra le molte iniziative che accompagnano la prossima inaugurazione del Maxxi c’è Cantiere d’autore, una committenza fotografica, destinata alle future collezioni del Maxxi Architettura, che ha voluto seguire passo maxxi-rome-constructionper passo l’evolversi, il mutare dei lavori nel cantiere e del paesaggio circostante. Sono stati chiamati fotografi autoriali, che hanno fotografato il Maxxi in divenire. Si tratta di diversi punti di vista, uno sguardo sempre diverso su questo laboratorio a cielo aperto. L’obbiettivo della committenza è collezionare un racconto, molteplici racconti, che entreranno a far parte della collezione permanente del Museo, e che tra qualche anno permetterà al pubblico di ricostruire le fasi salienti che hanno portato in circa 7 anni (dal 2003 al 2010) alla realizzazione del primo polo nazionale espositivo per l’arte e l’architettura del XXI secolo. Il forte interesse mediatico e pubblico che catalizza questo luogo, ha fatto si in questi anni, che il pubblico, potesse, attraverso vari progetti e appuntamenti, seguire l’evolversi e il mutare di questo Museo, l’ultimo è di due mesi fa: Il Maxxi vede la luce, un tormentone mediatico, oltre che il titolo di un ciclo di appuntamenti, eventi, performance e iniziative che a partire dal 14 Novembre, accompagneranno il pubblico all’apertura definitiva del Museo. Tra queste spicca per spettacolarità l’istallazione coreografica creata ad hoc da Sasha Waltz, star della danza contemporanea, che attraversò la miscela di vari linguaggi, si muoverà tra arti visive, cultura e musica contemporanea, avvicinandosi e interpretando perfettamente lo spirito che si respira in questo  luogo. La danza come omaggio all’architettura, Sasha Waltz, attraverso i suoi movimenti e quellidi un gruppo di danzatori e musicisti, si integreranno perfettamente e riprende le linee fluide e la struttura dinamica del Maxxi.                                   
L’appuntamento è per maggio 2010.