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Mode, persone, oggetti che restano
Il volume di Patrizia Calefato, semiologa e docente presso l’Università degli Studi di Bari, ci introduce al mondo degli intramontabili recuperando alcune definizioni contenute nel celebre saggio di Calvino dal titolo “Perché leggere i classici?”. Con il termine “classici”, infatti, non si intende solo i classici della letteratura o quelli propri di una determinata scienza, ma anche figure dell’immaginario, visioni, oggetti, segni, motivi e persone che vivono nel tessuto culturale attraverso i tempi e le generazioni e che diventano dei veri e propri “intramontabili”.
Un disco di vinile dei Beatles, la vecchia 500 rimessa a nuovo, un mobile di design italiano degli anni del boom, i regali di Natale, il jeans, il bikini, la T-shirt, sono oggetti che tornano “di moda”, nel pieno senso dell’espressione, perché non finiscono mai di dire qualcosa, anche se lo dicono in forme e tempi diversi.
La moda del vintage diviene oggetto analisi dei primi due capitoli, che affrontano il fenomeno del rapporto tra moda e tempo a partire dalla pratica del riuso come “invenzione del quotidiano”, modello in voga anche oggi che si manifesta in una pluralità di ambiti espressivi, dal design all’arredamento e alla moda. “L’idea del riuso si fonda sulla possibilità di produrre nuovi sensi e nuove composizioni a partire dai sensi residuali rinvenibili in oggetti ritrovati – che siano avanzi, ritagli o rifiuti veri e propri”. Sorprende leggere la particolare circostanza che lega la presenza di tali fenomeni in momenti di crisi come quello attuale, che vede l’abbassarsi del livello di benessere delle classi medie, facendo crescere, viceversa, la composita classe dei non abbienti. Si inseriscono in questa tendenza anche le mode low-cost o l’eco-moda, fenomeni in cui, a fronte di una crisi dei consumi, lo stile che sembra maggiormente appartenere alla contemporaneità è quello della “moda sostenibile”, che diviene anche cultura del vestire oltre che del consumare.
I capitoli centrali affrontano, invece, il percorso di diffusione delle mode “dalla strada alla passerella”, che vede nelle città il contesto ideale dove prendono forma le “sottoculture”, intese come stili, mode non istituzionali, forme di aggregazione giovanile, culture rese celebri da pellicole che il cinema o la musica hanno descritto. La King’s Road della Swinging London dei primi Sessanta può essere considerata, per esempio, come emblema di quel territorio urbano che ha ispirato una moda proprio a partire dalla strada reale, frutto spesso di incontri improvvisi e imprevisti. Come suggerisce l’autrice, “oggi le mode nascono in effetti nei luoghi della cultura quotidiana prima ancora che la ricerca stilistica elabori in segno-merce di lusso il proprio artefatto”. In tal senso è da intendersi anche la metafora che pone la moda come architettura “fluida”, proprio per la sua peculiarità di inserirsi nei tessuti connettivi portanti delle città, riempiendo i “vuoti” lasciati dalle demolizioni della storia. Per la sua capacità incredibile di essere rinata a partire dai suoi vuoti e di essere in continua trasformazione, città come Berlino rappresentano un carattere speciale, dove la “moda”, intesa come “attualità”, risiede per strada.
L’ultima parte del libro esamina un po’ più da vicino alcuni personaggi e figure appartenenti alla cultura visuale del recente passato (gli anni Settanta in Italia), che hanno formato l’immaginario sociale di allora e che oggi tornano attuali, celebrando la rinascita del cosiddetto Italian Style. Tra queste, nel caso italiano, viene analizzata la figura di Mina, proposta in un’interpretazione in chiave semiotica, divenuta emblema di come musica, visione e moda interagiscono in modo esemplare attraverso il suo corpo, insieme fisico e semiotico.
Gli intramontabili
Mode, persone, oggetti che restano
Di Patrizia Calefato
Meltemi Editore Euro 18
ISBN: 978-88-8353-693-9
www.meltemieditore.it