arte rubata

C’è un mercato che vale solo in Italia 165 milioni di euro. E’ il traffico di opere d’arte rubate o contraffatte, che svela in molti casi intrecci pericolosi con il traffico di droga, di armi e di persone. Seguendo rotte internazionali, le opere d’arte sottratte illecitamente a privati cittadini, musei, chiese, scavi archeologici, diventano un potente mezzo di scambio nelle mani della criminalità organizzata che le acquista e le rivende con finalità di riciclaggio e a volte di ricatto, per finanziare reati di ben altra natura.
Il convegno internazionale “Le nuove prospettive nella lotta al commercio illegale di opere d’arte nello scenario internazionale”, tenutosi in occasione del Forum mondiale Unesco, ha messo in evidenza la necessità dell’ampliamento e dell’intensificazione dei controlli a livello internazionale e il rilevante ruolo giocato da internet nel favorire la vendita di falsi e di oggetti rubati attraverso le aste on line.
In Italia un’efficace azione di contrasto al commercio illegale di opere d’arte è svolta dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, che istituito nel 1969 può contare oggi su una struttura centrale a Roma e su 12 nuclei periferici. Anticipando di un anno la richiesta della convenzione Unesco del 1970, con cui si chiedeva a tutti i paesi del mondo di organizzarsi per la salvaguardia dei propri patrimoni culturali, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale garantisce oggi interventi capillari sul territorio nazionale, e presta la massima attenzione anche a quanto accade all’estero, sviluppando investigazioni in campo internazionale e monitorando il mercato estero attraverso il controllo dei siti internet e dei cataloghi delle aste programmate oltralpe, e il consolidamento delle relazioni con le Polizie estere e con i reparti specializzati di altri Paesi.
Dai dati contenuti nel Rapporto sull’attività operativa effettuata nel 2009 dal Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, emerge rispetto all’anno 2008 una sensibile diminuzione dei furti in generale (-14,5%); un forte decremento degli scavi clandestini accertati (-76% circa); una consistente persistenza del fenomeno della falsificazione, così come risulta dall’elevato numero delle persone deferite all’Autorità Giudiziaria (+424%); un lieve ma significativo aumento dell’attività di contrasto, in termini sia di persone deferite all’Autorità Giudiziaria (+ 2%) sia di varietà delle tipologie di reati perseguiti.
Le indagini avviate e perseguite nel corso del 2009 hanno permesso di accertare che la circolazione internazionale di beni culturali avviene sovente attraverso l’operato di articolate catene organizzative particolarmente attive nell’impiego di modalità e strumenti tipici di azioni criminose come il riciclaggio.
Per agevolare le operazioni delle forze dell’ordine e per offrire maggiori informazioni ai cittadini, il Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale partecipa anche al progetto di cooperazione internazionale “Interpol”, un database on line in cui sono catalogati circa 34mila oggetti d’arte trafugati. L’accesso al database è libero e al suo interno è possibile trovare anche la lista delle opere d’arte rubate di recente, i beni ritrovati dalla polizia durante le indagini i cui proprietari non sono stati ancora identificati, le opere che nel corso degli anni sono state ritrovate, e l’elenco degli oggetti più ricercati dalla polizia. Uno strumento in più nella lotta alla contraffazione ed alla circolazione di opere d’arte rubate.