anfiteatro_ostia_anticaI dati relativi al settore culturale del sistema costiero, presentati all’interno del “Rapporto 2010 sullo sviluppo socio-economico del litorale del Lazio”, disegnano un quadro in chiaroscuro. Di fronte a un’offerta diffusa e di notevole rilievo storico-culturale, che vanta alcune eccellenze assolute, le funzioni di promozione e valorizzazione del patrimonio, le attività a supporto della fruizione e dell’accoglienza, la capacità di “fare rete” tra le risorse culturali, ambientali e turistiche risultano ancora poco sviluppate, e ciò si riflette sull’attrattività di musei e aree archeologiche che, fatte alcune eccezioni, appare piuttosto limitata rispetto alle potenzialità.
Il tema dominante nei musei e luoghi di cultura del litorale laziale è l’archeologia, presidiata da alcuni siti di assoluto rilievo come Ostia Antica, Cerveteri e Tarquinia, luoghi di prevalente competenza del MiBAC. In questi siti l’offerta di servizi al visitatore (guide, accoglienza, informazione, bookshop, bar e ristoro) risulta generalmente di discreto livello, mentre è generalmente assente o limitata negli altri luoghi dove, spesso, l’ingresso è gratuito.
Il patrimonio non statale del litorale esprime una realtà di musei e siti di varia natura, in gran parte di competenza comunale e di dimensioni ridotte, con esposizioni spesso legate alla storia locale (centri di documentazione dedicati all’etnografia, alle pratiche agricole e ai prodotti artigianali, alla bonifica). La quasi totalità di queste strutture è pressoché priva di servizi (biglietteria, audioguide, bar e punti vendita) e vi sono vari luoghi nei quali l’apertura è stagionale o avviene solo su richiesta.
Nel complesso il patrimonio del litorale attira mediamente 700 mila visite l’anno (di cui 560 mila nei siti del MiBAC). Si tratta di un dato non esaltante, se si considera che solo il sito di Ostia Antica (legato al circuito  turistico della Capitale) ha superato i 300 mila visitatori. È inoltre presente una forte componente di ingressi gratuiti che segnala una consistente quota di visite scolastiche (concentrate soprattutto a Ostia, Tarquinia e Cerveteri).
A conferma di una dinamica non proprio positiva, nel corso degli ultimi 5 anni le presenze nei musei statali della costa (per i musei non statali non ci sono dati a supporto) sono diminuite, a fronte a un generale incremento del pubblico che ha visitato i musei di Roma e gli altri musei della regione. In tutta la costa laziale, nel periodo, solo tre siti hanno registrato un incremento di pubblico: il Museo archeologico nazionale di Civitavecchia (che ha sfruttato l’incremento di passaggi legati alle crociere), il Museo Manzù di Ardea (che negli ultimi anni ha sviluppato una discreta attività di eventi e mostre) e gli scavi di Ostia Antica (cui ha giovato lo sviluppo turistico della Capitale).
Altro dato rilevante, la spesa media per visitatore nei siti statali (per biglietti, acquisto di libri e servizi) è particolarmente bassa, pari a 1,5 euro, un ulteriore segnale di un sistema di offerta e di servizi poco sviluppati, alimentati da una fruizione turistica indiretta (di rimbalzo) e privi di una autonoma capacità attrattiva.
Il Rapporto, realizzato dall’Osservatorio di Litorale SpA, a questo proposito, mette in particolare rilievo anche la forte stagionalità dei flussi di visita, che si concentrano soprattutto nel periodo estivo, in conseguenza dei soggiorni nelle località balneari.
Di fronte a questo quadro, caratterizzato da molte ombre, ma anche da qualche luce, legata soprattutto al potenziale di un patrimonio ricco e articolato territorialmente, emerge con chiarezza l’esigenza di potenziare gli strumenti di intervento destinati alla valorizzazione del patrimonio culturale, componente fondamentale di rafforzamento del mercato turistico della costa laziale e fattore determinante di identità e crescita socio-culturale delle collettività locali. Il patrimonio culturale, insieme a quello ambientale e paesaggistico, rappresenta una leva potenziale fondamentale per diversificare i flussi turistici, incrementare le motivazioni di visita e la qualità del turismo, destagionalizzare i flussi. Per questo, assumono significativo rilievo le azioni di promozione e valorizzazione in corso sul territorio del litorale e nei comuni dell’immediato interno, prima tra tutte il programma regionale dei Grandi Attrattori Culturali, che investe direttamente la costa laziale nei pressi di Tarquinia, Cerveteri e, a sud, nei pressi di Terracina (con il GAC Fossanova). Da questi interventi si aspetta un rafforzamento  dell’offerta, per rendere maggiormente visibile e accessibile il patrimonio e comporre un sistema di offerta di qualità, dotato di adeguati servizi di ospitalità, accoglienza, informazione, orientamento e fruizione; ma anche un rafforzamento della governance, necessario a connettere in reti, sistemi e percorsi, un patrimonio diffuso ed eterogeneo, per attivare crescenti flussi di visita e soggiorni turistici e fornire un solido supporto allo sviluppo delle filiere economico-produttive collegate al comparto turistico, all’artigianato, all’agricoltura e alle altre attività tradizionali.   

Approfondimenti:
www.litoralespa.it