Che cosa si intende per turismo industriale? Il termine può, a prima vista, apparire una contraddizione, ma in realtà l’interesse per il binomio industria e cultura è cresciuto e si è consolidato sempre più, in questi ultimi trent’anni, fino a coinvolgere oggi una fetta sempre maggiore di pubblico tanto da fare parlare, per l’appunto, di un turismo specificatamente legato ai luoghi e agli spazi dell’industria, anche se ancora certamente non di massa.
Le origini del fenomeno sono strettamente connesse con l’affermazione anche nel nostro Paese, sulla scia di ciò che avvenne in area anglosassone, dell’archeologia industriale a partire dai primi anni Settanta del secolo scorso. Proprio in Lombardia, a Milano, nasce la Società italiana per l’Archeologia Industriale e ad essa si devono le prime formulazioni teoriche e ricerche sul campo, nonché le prime metodologie di censimento e di comunicazione del patrimonio architettonico costituito da tutti quei luoghi e spazi connessi alla fase primitiva del lavoro industriale- manifatture, fabbriche, primi spazi commerciali – che in quegli anni stavano cadendo in disuso o venivano gradualmente abbandonati in quanto non più adatti alle esigenze del boom economico.
Proprio nelle regioni a maggior vocazione industriale e commerciale si assiste allora alla nascita e alla fruizione del pubblico di musei e archivi storici d’impresa, sorti il più delle volte come “vetrine aziendali” e divenuti poi, in breve tempo, veri e propri soggetti culturali, con funzioni di conservazione, comunicazione e formazione; un fenomeno questo, che ha avuto uno sviluppo notevole ma per molti anni è rimasto e, in parte lo è ancora, poco conosciuto. Attualmente nel nostro paese esistono più di cento realtà archivistiche e museali così classificabili, che conservano ed espongono materiale di diverso genere (documenti cartacei, pubblicitari, fotografie, video, manufatti, macchinari, attrezzi e utensili).
Tra gli ultimi progetti in tale direzione, il più importante e ambizioso è certamente quello avviato dal 2004, dopo anni di studio e ricerca, del MUSIL- Museo dell’industriale e del lavoro. La sede centrale sorgerà a Brescia in una fabbrica metallurgica sorta nella prima periferia industriale della città, fra Otto e Novecento, a stretto contatto con il quartiere popolare di Campo Fiera, che ha mantenuto la sua fisionomia originaria; con la sua presenza  e la trasformazione in sede museale si arricchirà il grande progetto di riqualificazione urbana che sta per investire quest’area ex industriale a ridosso della città storica.
Si tratterà non solo di un grande magazzino visitabile, un ambiente tecnologico dove si potrà operare direttamente sui materiali, come in una grande biblioteca a scaffale aperto, ma verranno create delle vere e proprie isole di lavoro dotate di strumenti informativi che consentano l’accesso e la conoscenza diretta ai diversi tipi di utenza e la formulazione di percorsi didattici. Sarà così possibile introdurre l’utente alla conoscenza della macchina-museo portandolo a diretto contatto con la strumentazione.
Inoltre, sarà il primo esempio italiano di “museo diffuso”: una serie di sedi “antenne” ne costituiscono infatti già l’ideale prolungamento sul territorio provinciale, in stretta connessione con la vocazione economica specifica di ciascuna zona. Si tratta del Museo dell’energia idroelettrica a Cedegolo in Valcamonica, del Museo del Ferro presso la Fucina di San Bartolomeo alle porte della città ed infine della “Città delle macchine”, sorta a Rodengo Saiano in Franciacorta. Quest’ultimo costituisce attualmente l’unico caso in Italia di collocazione di un nucleo museale nel contesto di una struttura commerciale di massa di ultima generazione (Franciacorta Outlet Village); qui sorge un ampio spazio adibito a magazzino e adeguatamente attrezzato con un laboratorio di restauro a disposizione dell’intero sistema ed integrato da spazi per l’esposizione e l’animazione culturale inerente l’industria e i suoi mestieri.
Un museo come quello progettato a Brescia si viene così a collocare in un mercato potenziale molto vasto e in futura espansione travalicando la dimensione locale e regionale sia per il tema sia per la “esperienza museale” del tutto nuova per il nostro Paese che verrebbe ad offrire al visitatore.

Per informazioni:
http://www.musil.bs.it