Intervista a Ronald Lewis Facchinetti – ideatore e curatore del progetto Kilohertz

KiloHertz è presente al Fuori Salone del Mobile a Milano con l’obiettivo di creare una nuova filosofia attraverso la quale il design diventa parte integrante dell’esperienza di ascolto. Come nasce il progetto KhZ e quali saranno le principali installazioni con cui il pubblico potrà interagire?
Kilohertz è un progetto che si propone come brand nel quale confluiscono le produzioni artistiche di diversi soggetti, volte all’ascolto della musica attraverso il corpo. Sfruttando infatti la trasmissione delle frequenze sonore con elementi solidi, sarà possibile ascoltare le note a livello tattile e corporeo. Ne sono un esempio il Sound Grass, tappeto dalle sembianze di prato su cui sdraiarsi e recepire le vibrazioni sonore o l’Horta, che ha invece una forma primaria e modulare su cui potersi accomodare. Servendosi di questi elementi è possibile, attraverso le oscillazioni musicali, visualizzare forme e movimenti a livello fisico.

Quali sono le caratteristiche comuni ai protagonisti dell’evento e quali sono state le tappe che hanno portato alla scelta dei vari sound designer e dj coinvolti?
Per Kilohertz la sperimentazione è fondamentale, così i diversi autori musicali e dj sono selezionati ascoltando demo che ci vengono proposti ed inviati o tramite i contatti con le case discografiche. 

Oggi il sound design è un settore in sviluppo in vari campi dell’arte e in generale della cultura. Qual è stato il suo percorso professionale?
Il sound design nasce in realtà dalla contemplazione mistica favorita dal suono, che già veniva praticata in passato. Dal mondo new age e da pratiche meditative vengono molti stimoli di ricerca e ispirazione. E alla base delle creazioni di Kilohertz c’è lo stesso intento meditativo e riflessivo.

Quale tipo di musica o sound ha prediletto per le sue istallazioni?
Sono stati preferiti musiche e sound a basse frequenze, che favoriscono la captazione fisica del suono. Essendo infatti il corpo umano maggiormente composto d’acqua, ha un elevato grado di sensibilità alle onde sonore, che inducono la vibrazione dei liquidi. Le basse frequenze favoriscono chiaramente la meditazione ed il rilassamento, a differenza di quelle alte. Ma come dicevamo la sperimentazione è sempre aperta, tanto che non mancano istallazioni che si rifanno a suoni dell’avanguardia brasiliana (Sambass e NuBossa presso Brasil SA).

In tutti i Suoi progetti, anche precedenti (Container Art, MindCube…), si pone l’accento sulla “fruizione”. Chi è, secondo la Sua idea, il fruitore contemporaneo?
Il ‘fruitore’ di queste istallazioni può essere il musicista e compositore esperto, ma anche il neofita del genere, che viene incuriosito da queste forme artistiche e desidera sperimentarle in prima persona. Ciò che prevale non è tanto il contenuto dell’opera, quanto invece la centralità dello spettatore che con la sua impressione personale trova il senso dell’oggetto.

Per lei la contemplazione estetica è un qualcosa di intimo ed individuale o è possibile che venga sperimentata collettivamente?
E’ fondamentale scindere le due cose. La contemplazione estetica deve essere fondamentalmente individuale, essendo un’esperienza mistica e rivelatrice. Nel container di Container Art, per esempio, è necessario entrarvi singolarmente per saggiarne il contenuto e riflettere. In un secondo momento, come per il mito di Platone, lo spettatore esce dall’isolamento dell’istallazione-grotta, per condividere con gli altri la propria esperienza. Proprio a questo scopo, al fianco di alcune opere sono presenti postazioni su cui è possibile lasciare commenti a caldo.

Le opere da Lei presentate sono in vendita?  A quale mercato sono rivolte queste  creazioni?
I formati delle opere non sono limitati: quello dalle dimensioni più ridotte misura infatti 180×90 cm. Si basano però su tecnologie alla portata di tutti. Questo fa prospettare una futura espansione del mercato dei nostri prodotti che, grazie anche alla collaborazione con altri brand, se supererà il vaglio della critica dell’arte contemporanea, troverà una sua apertura nel mercato di massa. Ciò che conta è comunque educare i fruitori a queste nuove forme artistiche per favorirne la conoscenza e l’espansione anche nella quotidianità, grazie anche alla crescita tecnologica prospettata nei prossimi anni che ne determinerà la semplificazione.