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La carriera professionale di Piero Dorfles, giornalista e critico letterario, che ha curato diversi programmi radiofonici e televisivi, non lascia dubbi sulla sua preparazione nell’ambito della comunicazione. Eppure, nonostante la sua dimestichezza nel settore, si definisce un “dinosauro”, che guarda poco la tv, che non possiede l’i-Pod e non ha una pagina su Facebook.
Con ironia precisa però di non essere un conservatore contrario al progresso, di cui riconosce le importanti conquiste, ma vuole ribellarsi alla massa che soccombe al corso degli eventi, perdendo la consapevolezza della propria cultura e snobbando la conoscenza storica, letteraria, dei processi sociali che ci hanno preceduto.
Per combattere questa atrofia mentale, l’autore propone ne “Il ritorno del dinosauro” la riscoperta dell’arte, del cinema, della lettura, che spesso riescono a trasmettere più consapevolezze di un saggio filosofico. Nel prescrivere questa ricetta, non manca di criticare il sistema mass-mediatico dei nostri giorni, che obbedisce troppo spesso ai freddi calcoli dell’audience senza prestare la giusta attenzione ai contenuti. Tale osservazione si sviluppa tuttavia senza tralasciare il confronto con la storia trascorsa, dalla quale è necessario imparare, ribadendo la massima per cui il presente è frutto del passato.
Il libro prosegue con una sincera e genuina analisi della televisione di oggi, sempre gettando uno sguardo indietro su ciò che è stata in passato. Si delineano le novità introdotte dal digitale terrestre e dalla pay-per-view, che però non cambiano la sostanza di una tv generalista che deve obbedire alle regole di un mercato non libero: non esiste la libera concorrenza, ma solo un monopolio, che divide gli spettatori tra chi può permettersi il satellitare e chi no. E allora i ‘dinosauri’ osservano come, in realtà, i tanto osannati cambiamenti non siano stati poi così significativi o per lo meno non così migliorativi. Se prima le trasmissioni televisive avevano anche un fine pedagogico e di acculturamento, oggi si guarda solo agli utili che possono essere prodotti.
Altra categoria messa sotto accusa è proprio quella degli economisti, colpevoli di aver spostato l’attenzione dalla cultura alla finanza, ma non viene nemmeno risparmiata la classe dirigente, responsabile di aver perso il valore sacro del merito, e la scuola, altra istituzione che purtroppo registra una perdita di autorevolezza.
Questa lettura è dunque la raccolta delle riflessioni ironiche, ma amare, di un ‘dinosauro’ che osserva la società italiana con lo sguardo critico di chi ha ancora la consapevolezza della propria storia e della propria cultura.
Il ritorno del dinosauro
Una difesa della cultura
Piero Dorfles
Grazanti editore 18,60 euro
ISBN 978-88-11-60103-6