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Dal 22 al 30 maggio, presso la Casa del Cinema a Roma, avrà luogo la seconda edizione della manifestazione “Roma si libra”.
Nella scia del più rinomato e importante festival dedicato al libro, il Salone Internazionale del Libro di Torino, in corso dal 13 al 17 maggio, e in concomitanza con la Giornata Nazionale per la promozione della Lettura promossa dal ministero per il 23 maggio, “Roma si libra” 2010 nasce forte dei numeri della prima edizione (100 case editrici partecipanti, 7000 titoli presentati, 120 eventi e centomila presenze di pubblico) e si impone all’attenzione per la sua specificità di “festa degli editori e dei librai romani”.
Roma si libra fa eco alle tante iniziative dedicate ai libri e alla lettura che animano la vita culturale romana, dalla manifestazione “Libri come. Festa del libro e della lettura”, svoltasi all’Auditorum Parco della Musica dal 25 al 28 marzo scorso, alla IX edizione di “Letterature – Festival Internazionale di Roma”, in programma alla Basilica di Massenzio dal 20 maggio al 22 giugno.
Eppure, la manifestazione ospitata a Villa Borghese ha una sua specificità, dichiarata già nel nome, di voler riunire per dieci giorni lettori ed editori, restituendo la giusta importanza alla piccola distribuzione e alla piccola editoria, che nella capitale rappresentano un comparto economico tutt’altro che irrilevante.
Nel caso di “Roma si libra”, quindi, cuore della manifestazione non è tanto il libro-oggetto, quanto il ruolo fondamentale della piccola editoria e dei librai indipendenti, nella diffusione e nella distribuzione di prodotti editoriali altrimenti introvabili, o che non vedrebbero mai la luce.
Molte delle case editrici che prenderanno parte alla manifestazione investono e rischiano su titoli di qualità ma con appeal commerciale non immediato (almeno fino a quando un nobel non li rende “di massa” come è accaduto al trentino Keller, unico editore in Italia di un romanzo di Herta Muller).
A “Roma si libra” ci saranno ad esempio De Luca, con i suoi libri d’arte, Donne di Carta, specializzata in libri al femminile, e poi Del Vecchio, Gremese, Nottetempo e molti altri ancora.
Il ruolo di giocato da questi imprenditori della cultura è riconosciuto dal pubblico che quei libri incontrano sugli scaffali di piccole librerie, e che vive spesso nel rapporto di fiducia, insostituibile sul piano umano ed efficace su piano commerciale, tra lettore e libraio.
Per molti lettori, il piacere di passeggiare per le vie del centro o sotto casa, e fermarsi a sfogliare un romanzo in una piccola libreria, ha un sapore speciale, una gratificazione in più rispetto all’acquisto in un punto vendita grande e sempre uguale dappertutto.
Anche prendendo in considerazione i puri dati di mercato, l’editoria indipendente della capitale è lontana dall’essere una nicchia in via di estinzione, rappresenta piuttosto un comparto economico rilevante, capace di sviluppare un fatturato superiore addirittura a quello dei colleghi di Milano, polo editoriale per eccellenza.
A Roma, come ricorda il presidente della Federlazio, Enrico Iacometti, gli editori indipendenti hanno la più alta concentrazione, pubblicano volumi importanti, spesso con il riconoscimento di premi, danno lavoro a seimila persone, alimentando un importante indotto che comprende tipografie, correttori di bozze, service.
Merito, forse, di un sistema complesso, che ha per sponda le politiche messe in atto dall’Assessorato alla Cultura, dall’attività della società Zétema e dal circuito delle biblioteche comunali.
Tuttavia, in un contesto non facile, con la concorrenza dei grandi gruppi che commercializzano nei punti vendita delle proprie catene i titoli di cui sono essi stessi editori (e che costituiscono il 60% dell’offerta), e con l’introduzione sul mercato di novità tecnologiche come l’e-book, destinate a modificare le modalità di consumo editoriale, le sfide dell’editoria indipendente sono molte e varie.
Il presidente dei librai indipendenti romani, Marcello Ciccaglioni, sottolinea l’importanza di partecipare ai festival, perché così si aiutano i negozianti.
Per questo “Roma si libra” propone un programma ricco di eventi, coinvolge autori, registi, attori, critici, giornalisti famosi (da Lina Wertmüller e Carlo Lizzani a Giovanni Floris, Alessandro Cecchi Paone e Massimo Carlotto) e mette in agenda momenti spettacolari come la performance “Eni Light in Rome”, che il 23 maggio darà ufficialmente il via all’Estate Romana, con quattro mongolfiere che si alzeranno dall’ex Galoppatoio nel cielo notturno colorandosi in modo suggestivo.