Il 20 maggio si concluderà il progetto “Arte al Calasanzio” che lei ha ideato e progettato. Come è nata questa idea e quale lo scopo dell’iniziativa?
La ringrazio per questa domanda , per il suo interessamento al progetto e la possibilità che mi offre di  poterne parlare  .
Si può dire che alla base di tutto c’è la passione verso l’arte ed in particolare l’arte contemporanea che coltivo da  più di 20 anni, subito dopo aver terminato degli studi di Storia dell’Arte a Londra, nel 1989 e prima di affrontare quelli di Economia.
Ho potuto constatare, come esperienza personale ma anche riscontrata in altri appassionati d’arte che spesso si inizia ad appassionarci all’arte contemporanea e solo dopo si arriva all’arte antica. Inoltre credo nelle straordinarie capacità dei ragazzi e della loro velocità di apprendimento, soprattutto da piccoli.
Il progetto, si basa  dunque su questi  due concetti  molto semplici:
1. Insegnare l’arte sin dalla scuola materna in modo che una volta raggiunta la maturità, i ragazzi sentano una maggiore confidenza con l’arte.
2. Partire dalla conoscenza dell’arte contemporanea, che per linguaggio e immagini risulta essere più vicina ai giovani, contemporanei degli artisti, per arrivare alla comprensione di tutti i generi artistici.
Per finire di rispondere alla sua domanda lo scopo dell’iniziativa è appunto quello di destare nei ragazzi un maggiore interesse e curiosità per l’arte. Ho sempre pensato , infatti, che la cultura fosse uno dei migliori modi per far crescere le qualità umane, etiche e morali di un individuo. La possibilità di seguire delle lezioni  di personaggi attori principali  del mondo dell’arte ha coinvolto e stimolato intellettualmente moltissimo i ragazzi.

Come hanno risposto i ragazzi delle scuola materne, elementari e medie dell’Istituto Calasanzio a questa iniziativa?
Tutti i ragazzi, dalla scuola materna al liceo, hanno risposto molto bene. Non so in quanti di loro questo seme dell’arte germoglierà ma cosa posso dire è che oggi tutti i ragazzi hanno acquisito verso l’arte un senso di rispetto e sensibilità maggiore.

Quali sono state le difficoltà, se ce ne sono state, che si sono presentate nell’ideazione e nella realizzazione del progetto?
Quando si ama e si crede in un progetto la parte creativa è sempre molto intensa anzi a volte il problema è proprio arginare il flusso di idee e focalizzarle per renderle attuabili. La realizzazione del progetto è il momento concreto dove non si è più soli con i nostri pensieri ma dobbiamo trasmetterli a tutte le persone che ne saranno coinvolte; la buona riuscita di un progetto è quando si riesce a creare delle forti sinergie. Devo pertanto ringraziare innanzi tutto il preside della scuola Padre Piroli che ha permesso di mettere in pratica il programma, la vicepreside Anna Zalli  preziosissima nel coordinamento, i professori e coloro senza i quali la qualità di questo programma non sarebbe stata cosi alta: i relatori tutti .

Quali sono stati gli attori coinvolti a livello territoriale (musei, comune, istituzioni)?
Il Comune di Empoli si è mostrato molto ricettivo alla nostra iniziativa, così come sempre lo è nel  promuovere tutte le iniziative sul territorio e soprattutto quando riguardano i giovani.
Le istituzioni stanno guardando il progetto con sempre più interesse .
La collaborazione con i musei è un tassello fondamentale di questo programma, purtroppo logisticamente parlando siamo distanti dalle zone museali.
Nonostante ciò è stato svolto un ottimo lavoro dal professore di Storia dell’Arte, Cesare Mariotti, che ha portato più volte i ragazzi a vedere gli Uffizi facendoli seguire i percorsi didattici previsti dal museo. E’ in programma una visita alla Strozzina per la mostra appena inaugurata “As soon as possible”, che riprende  il tema del tempo , introdotto all’inizio del programma dal Prof. Ficacci . La visita al Museo Pecci , con il quale stiamo cercando di creare una collaborazione avverrà in settembre.

Hanno partecipato all’iniziativa diversi nomi del campo dell’arte internazionale e le lezioni si sono estese anche all’esterno della scuola con visite al museo Pecci e altre istituzioni del territorio.
Pensa che oggi le giovani generazioni siano consapevoli della ricchezza artistica territoriale all’interno della quale vivono?
No, purtroppo non sono consapevoli ma a differenza degli adulti sono molto ricettivi e imparano presto a capire le bellezze e l’importanza dell’arte di questo  e per questo paese.
La presenza di importanti nomi di livello internazionale quali Luigi Ficacci, Remo Salvadori, Daniela De Lorenzo, Luca Vitone, Carlo Cantini e Antonio Catelani  rende questo programma un po’ speciale, per questo ci auguriamo che il nostro lavoro dia un contributo alla formazione delle nuove generazioni.

Arte, musica, fotografia: diversi sono stati i generi toccati nei vari cicli di lezioni. Quali sono state le tematiche a cui secondo lei i giovani si sono sentiti più vicini, più coinvolti?
Domanda difficile! Ogni disciplina li ha coinvolti e questo sarà poi visibile nella mostra che faremo a fine anno scolastico. La cosa che forse mi ha più colpito è stato il vivo interesse che i ragazzi hanno dimostrato per gli artisti, la loro formazione  e il loro lavoro.
Avere gli artisti stessi a fare una lezione a loro li ha avvicinati straordinariamente all’arte e al rispetto di questa.

I risultati sono stati molto positivi. Quali sono i progetti futuri e gli sviluppi per un eventuale programma dell’anno prossimo?
Quest’anno si può dire che abbiamo imparato a guardare, il prossimo anno vorrei approfondire il tema del paesaggio e della figura. Imparare a guardare ha significato per i ragazzi imparare a vedere la bellezza che è intorno a noi, la bellezza del nostro territorio e  la bellezza delle opere d’arte di cui il nostro territorio è cosi generoso.