Dal 15 al 18 giugno Firenze si trasformerà nella capitale della moda italiana in occasione della rassegna internazionale Pitti Uomo.
L’evento, giunto alla sua settantottesima edizione, festeggia quest’anno anche l’accordo di settore, dalla valenza biennale, concluso tra Ministero dello sviluppo Economico e Centro di Firenze per la Moda (CFMI), la holding pubblico-privata a cui fa capo la kermesse. Obiettivo dell’intesa è la promozione della moda italiana all’estero, da raggiungere con l’aiuto di finanziamenti che Ministero e CFMI erogheranno in misura paritaria per la realizzazione del programma.
Pitti Uomo si inserisce coerentemente in questa politica volta a rendere gli eventi piattaforme multi task, che favoriscano gli scambi commerciali, la promozione dei marchi, le informazioni e il contatto con nuovi mercati, ma anche l’aggiornamento sulle tendenze, la valorizzazione di talenti emergenti, la ricerca di partnership e collaborazioni professionali.
Aria di novità si respira già nell’allestimento di Fortezza da Basso, firmato Patricia Urquiola. La designer spagnola ha operato un ripensamento del Padiglione Centrale, dedicato alle collezioni più innovative, che coinvolge anche l’Attico, ospitante le immancabili aziende del consorzio “Classico Italia”, offrendo un’interpretazione spaziale del legame tra spirito artigianale e contemporaneità che caratterizza da sempre l’evento. L’effetto è una sorta di department store, con una disposizione più aperta e accogliente degli stand, che consente così maggior dialogo e interattività tra gli espositori e gli stessi visitatori. Saranno inoltre disseminati per i luoghi espositivi i Pop Up Stores, aree speciali riservate ad una proposta di accessori che spazia dai gioielli, alle calzature, dalle fragranze al design, fino alle pocket technologies. Lo scopo di questi mini stand è quello di dare spazio a piccole imprese che non hanno abbastanza forza ed energia per concorrere da soli.
Protagonista di questa edizione n. 78 è il Design Watching, per cui è stato coinvolto un gruppo di 18 osservatori individuati nella community internazionale di Pitti People, al fine di segnalare i loro nuovi oggetti di design preferiti, con l’intento di far emergere la commistione sempre più evidente tra questo settore e quello della moda. Il risultato della selezione verrà esposto in una mostra fotografica allestita nel piazzale della Fortezza.
La ricerca e la sensibilità per l’innovazione sono elementi a cui Pitti Uomo dedica sempre grande attenzione, come dimostra anche la sezione “My Factory”, altra importante novità della fiera. Al centro di questo progetto espositivo, dislocato al Piano Terra e in parte del Primo Piano, con un allestimento curato da Oliviero Baldini e accompagnato dal sonoro scelto da Rolling Stones, vengono poste le collezioni e le idee presentate da giovani creativi e label internazionali, incentrate sulla moda, la musica e i nuovi media, destinate a vendite on line o in negozi di tendenza. New Beat(s) n. 14 sarà invece come sempre la sezione dedicata ai debutti assoluti dei designer provenienti da tutto il mondo, emersi a seguito di un’attenta attività di scouting. Pitti Uomo si propone dunque di guardare al futuro, alla novità e investire nella ricerca del settore moda, rimanendo però sempre ancorato a quella qualità insita nell’artigianato e nelle materie prime di pregio, criteri fondamentali nella scelta dei marchi da ospitare.
L’internazionalizzazione e il localismo sono altri aspetti centrali di questa manifestazione: dei 972 marchi presenti, 325 sono stranieri (il 33,5 % del totale) di provenienza europea, asiatica e nordamericana. Questo dato deve esser interpretato nell’ottica di un riconoscimento globale della potenzialità mediatica e di visibilità offerta dall’esposizione fiorentina. Pitti Uomo rappresenta infatti un evento di spicco per la moda, che richiama l’attenzione non solo dei clienti, ma anche degli investitori. Non è un caso che vi siano sezioni volte a dar spazio agli esordienti. L’amministratore delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, ha inoltre spiegato che, sebbene siano state molte le proposte di esportare l’evento al di fuori dell’Italia, le intenzioni dei vertici sono invece quelle di mantenere il legame con il territorio nazionale. Questa strategia mira appunto a promuovere all’estero il marchio Pitti, da sempre garanzia di prodotti di qualità, e si propone di portare gli stranieri in Italia per attirarne investimenti e per marcare l’unicità dell’iniziativa.
La scelta di svolgere la manifestazione nella sede di Fortezza da Basso non è poi casuale: progettata da Giuliano da Sangallo il Giovane nella prima metà del ‘500 su incarico di Alessandro de’ Medici, è prima di tutto un sito culturale di grande interesse e forte impatto scenico, con una vastissima area di quasi 100.000 mq, di cui 55.000 coperti, e con una tipologia complessa di ambienti, ben delimitata dalle mura difensive dal tipico perimetro a stella. La centralità di questo spazio fieristico risulta poi attrattiva anche per i turisti in visita a Firenze, che sono così indotti a prendere parte alle iniziative che si svolgono nel monumento mediceo, accessibile facilmente dalla stazione di Santa Maria Novella.
In un contesto in cui il made in italy soffre la concorrenza dei prodotti esteri, frutto spesso di politiche sleali, e in cui l’economia sta ponendo a dura prova il comparto artigianale e tessile italiano, con un 2009 che ha registrato il – 11% dei ricavi, eventi come quello di Pitti Uomo possono essere propulsori per una ripresa mirata e razionale, che guardi al futuro e ad un’apertura a partenariati con aziende straniere, affini nei valori e negli obiettivi. Se pensiamo poi che attualmente ci si affida proprio all’export per trainare la ripresa del settore, come dimostrano i primi dati sugli ordinativi del secondo semestre 2010, Pitti Uomo è una vetrina di lustro e dalla visibilità internazionale da non sottovalutare.

Riferimenti:
Silvia Pieraccini, A Pitti Uomo griffe e giovani promesse, Il Sole 24 Ore, 14/06/2010
Cristina Jucker, Pitti guarda avanti e studia lo sviluppo dei new media, Il Sole 24 Ore, 15/06/2010
Cesare Peruzzi, Dalla domanda Usa lo sprint per Pitti Uomo, Il Sole 24 Ore, 15/06/2010