L’associazione ASTOI, di cui Lei è Presidente, è da anni un punto di riferimento per tutti gli operatori nazionali con attività pressoché esclusiva nell’organizzazione di pacchetti di viaggio. Un mercato, quello turistico, che Lei definisce “in continua evoluzione, non sempre prevedibile e non sempre secondo le rotte auspicate”. Ci vuole indicare quali risposte propone l’Associazione nei confronti sia degli associati, sia rispetto allo scenario di riferimento?
In questo scenario di forte turbolenza credo che il ruolo di un’associazione sia quello di aiutare i propri soci ed il mercato di riferimento in genere a trovare la nuova rotta, a dire con coraggio cosa non va ed a spingere per il cambiamento gestendo le nuove opportunità. Tutto l’associazionismo è messo a dura prova in questo periodo ed è perciò fondamentale lavorare insieme per ridurre gli impatti della crisi ed aiutare le aziende sane ad uscire rafforzate da questo momento. Oggi un’associazione, pur nel rispetto delle sue peculiarità, deve avere il coraggio di aprirsi anche a nuove logiche, raffrontarsi con tutti gli interlocutori validi e lavorare per costruire un “Progetto Turismo condiviso” che ponga al centro il consumatore.

In un recente rapporto (“Rapporto sui bilanci ed aspetti economico finanziari del Tour Operating nel triennio 2006/2008”, ndr), inteso a verificare come i Tour Operator italiani e i principali europei hanno affrontato il periodo di crisi internazionale, emergono significative differenze tra i due approcci. In particolare, quali ritiene siano le lezioni da cogliere dal mercato europeo nell’immediato e quali sono, invece, i comportamenti da evitare?
Il rapporto sui bilanci ed aspetti economici finanziari del Tour Operating relativo al triennio 2006-2008 scaturisce dal confronto dei volumi dei TO italiani con i principali competitor stranieri. L’analisi verifica che i primi 45 operatori italiani hanno un fatturato complessivo di 5,9 miliardi di Euro, mentre i maggiori 4 TO europei superano da soli i 34 miliardi.
Questa disparità di dimensioni tra i colossi europei e l’insieme dei TO italiani non si rispecchia necessariamente in una netta differenza di risultati: numerosi TO italiani hanno, infatti, saputo affrontare i cambiamenti, migliorando i loro ricavi, mentre il gigante europeo TUI ha visto risultati in negativo nel triennio analizzato. La differenza dimensionale è notevole, ma in termini di risultati finanziari non è molta. L’ultima riga del conto economico del settore europeo è in linea con quella italiana.
Possiamo quindi affermare che in generale, la situazione degli operatori italiani appare caratterizzata da una maggiore flessibilità rispetto ai competitor stranieri, ma al contempo da una maggiore fragilità. La conclusione che si può trarre è che la dimensione non è di per sé l’elemento che determina risultati positivi o negativi.

Nell’ambito del patto di stabilità interno per il 2010, viene ipotizzata l’introduzione di un’addizionale sui diritti di imbarco dei passeggeri, in partenza o in arrivo negli aeroporti della città di Roma, fino ad un massimo di 1 euro a passeggero. Di recente, inoltre, si è discusso dell’introduzione di un contributo di soggiorno a carico di chi alloggia nelle strutture ricettive di Roma fino all’importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno e commisurato in proporzione della loro classificazione. Cosa ne pensa di queste misure? Quali effetti crede produrranno, sia per i consumatori, che per le imprese?
Per l’ennesima volta, dopo aver tanto parlato di turismo, si pensa di utilizzarlo solo come fonte di finanziamento della spesa pubblica, senza alcuna contropartita per i viaggiatori e per il comparto. Quando sorge una nuova tassa non si può essere contenti, ma ancor di più se non è finalizzata a sostenere il comparto da cui viene attinta. La tassa sui diritti d’imbarco dei passeggeri in partenza o in arrivo negli aeroporti della capitale, in aggiunta alla tassa di soggiorno che si vuole applicare ai turisti che verranno a Roma, contribuirà a contrarre ulteriormente la permanenza media dei turisti nella nostra città.
Come associazione invitiamo il governo a rivedere questa scelta e valutare l’introduzione di norme concrete a tutela di passeggeri. ASTOI da tempo si batte per l’istituzione di un fondo di garanzia a tutela di tutti i viaggiatori,  per il quale aveva ipotizzato l’impegno di soli 50 centesimi a passeggero, ricavabili dai diritti di imbarco aeroportuali che già vengono pagati.
A tutt’oggi aspettiamo ancora una risposta dal governo che invitiamo nuovamente a cogliere l’opportunità di creare un meccanismo realmente utile per i consumatori e per le imprese.

Oltre alla crisi economica, negli ultimi anni si son verificati anche eventi straordinari, come la nube vulcanica islandese, per esempio, che ha condizionato l’andamento di tutto il settore dei viaggi. Quali conseguenze ha comportato per i Tour Operator nazionali, costretti a confrontarsi con questa situazione di emergenza?
L’eccezionalità della situazione derivata dal blocco dei voli, dovuto alla nube vulcanica, ha generato perdite gravissime per il comparto del turismo organizzato e del trasporto aereo.  Una prima stima prudenziale dei danni subiti dai Tour Operator, che non tiene ancora conto degli effetti di medio e lungo termine, si aggira intorno ai 20mln di euro.  Il blocco dei voli non solo ha causato pesantissime perdite per il settore turistico ma ha gravato quasi esclusivamente sugli operatori che si sono fatti carico della gestione della crisi pressoché integralmente, senza alcun sostegno.  Gli operatori hanno compiuto un grande sforzo per garantire ai clienti in partenza e nei luoghi di vacanza la massima assistenza.
Abbiamo chiesto al Governo ed alla Comunità Europea l’adozione di  misure di emergenza finalizzate ad identificare  un concreto piano di sostegno all’industria turistica, per superare questa grave emergenza ma non ci è stato ancora dato riscontro.
Da un’ulteriore stima effettuata, il costo complessivo dovuto alle emergenze occorse negli ultimi dieci anni, a carico dei soli soci ASTOI, ammonta a 100 mln di Euro.
Come associazione riteniamo che la indisponibilità di mezzi finanziari per gestire la situazione ed il rischio di default di vettori e di operatori turistici non siano conseguenze da sottovalutare. Il caso della nube è una chiara esemplificazione di quanto sia improrogabile l’istituzione del Fondo di cui sopra.

Infine, ci può indicare quali sono le linee strategiche operative dell’Associazione previste per il futuro?
La nostra mission consiste nello sviluppare servizi, attività e progetti in favore dei soci, nel fare attività di lobby e, più in generale, nel contribuire alla qualificazione del mercato. Da una sintesi degli input derivati anche dal confronto con i nostri soci, abbiamo individuato le seguenti aree – obiettivo per il futuro biennio:
– Offrire corretta e compiuta visibilità all’attività imprenditoriale dei TO (in particolare, diffondere la conoscenza delle garanzie che offrono ai consumatori e degli oneri e dei rischi che affrontano come imprenditori) ;
– Rafforzare brand ASTOI come sinonimo di serietà e qualità;
– Sviluppare l’attività dei gruppi di lavoro per l’approfondimento tematiche di interesse;
– Contribuire alla qualificazione del settore e della distribuzione;
– Creare un osservatorio permanente per raccolta e l’analisi dei dati sui flussi turistici;
– Ampliare la base associativa;
– Sottolineare anche la valenza dell’incoming.

Riferimenti:
www.astoi.com