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Larry Page e Sergey Brin si distanziano dal cliché degli inventori pazzi, occhialuti e trasandati, ma appaiono sulla copertina del volume “Larry e Sergey, le menti di Google” come due comunissimi ragazzi sulla trentina. L’autore Richard L. Brandt non manca tuttavia di descriverli in modo dissacrante: il primo, più goffo e introverso, è restio a rispondere alle domande, mentre Sergey, più sicuro di sé, è nella coppia il più aperto. Insieme hanno creato quella grande macchina che è Google e di cui attualmente guidano le redini, uno in vece di responsabile della divisione Products e l’altro della divisione Technology.
L’azienda è stata fondata dai due, allora dottorandi in informatica alla Standford University, nel 1998. Il fine iniziale era quello di sviluppare una tecnologia adatta ad effettuare ricerche all’interno di grandi database. Ha avuto poi lo sviluppo che tutti noi possiamo costatare sui nostri pc, non solo attraverso l’implementazione tecnologica, ma soprattutto grazie all’adozione di un nuovo modello di business. Agli albori di questa avventura, quando a dominare nel web era il colosso Yahoo!, nessuno avrebbe scommesso sull’idea dei due giovani. A giocare in favore dell’impresa Google fu però anche la buona sorte: i timori del Millennium Bug alla vigilia del 2000 avevano fatto salire alle stelle i titoli azionari delle imprese tecnologiche della Silicon Valley, che tuttavia subirono un pesantissimo crollo a pericolo scampato; l’azienda di Page e Brin sembrò invece uscire immune dal danno e cominciò ad accogliere il deflusso di cassa. La loro strategia vincente consistette nel non seguire i vecchi modelli di business, cui si rifacevano anche le altre aziende tecnologiche, ma di studiarne uno nuovo adatto all’era informatica in ascesa. La chiave di volta era racchiusa nel web advertising, su cui compresero di dover puntare. Questo fu solo l’inizio di un’avventura straordinaria.
Non sorprende allora se nel racconto dell’evoluzione di Google, Brandt riservi ampio spazio alla biografia di Larry e Sergey, i quali hanno avuto il coraggio di sfidare vecchie leggi del mercato per riscriverne altre innovative, che puntassero sui giovani e sulla meritocrazia, oltre che su una forte attenzione alle necessità degli utenti. Il tutto dovendo fare i conti con la poca fiducia che veniva loro riservata. Eppure i due sono giunti a quotare l’azienda in borsa e a dover affrontare le conseguenze di una diffusione globale del sistema, con la questione, ad esempio, della libertà di espressione in Cina o della tutela della privacy, senza tralasciare la pressione costante di una concorrenza feroce.
Le due menti di Google non sembrano tuttavia voler soccombere alle nuove sfide, ma a testa alta continuano in questo loro visionario progetto che tanto ha cambiato il nostro quotidiano.
Larry e Sergey, le menti di Google
Richard L. Brandt
Etas 18,50 euro
ISBN 978-88-453-1600-5