Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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E’ il cinema il comparto trainante dello spettacolo in Italia con circa 1,786 milioni di eventi realizzati nel corso del 2009. Il dato deriva dall’Annuario dello Spettacolo 2009, il volume che la SIAE redige ogni anno a partire dalle informazioni raccolte dai suoi 650 uffici territoriali, al fine di monitorare l’andamento dell’industria dello spettacolo nel nostro Paese.
Il cinema, infatti, rappresenta quasi il 60% di tutti gli spettacoli allestiti nell’arco dei 14 mesi cha vanno da gennaio 2009 a febbraio 2010, grazie anche alla crescente diffusione dei film in 3D che ha sortito l’effetto di riportare nelle sale cinematografiche un pubblico che fino a non molto tempo fa mostrava un certo disinteresse verso questa forma di intrattenimento. In termini di spesa, il costo totale dell’acquisto di biglietti ed abbonamenti ammonta a 664 milioni di euro, con un costo medio d’ingresso pari a 6,08 euro a persona. Il cinema, che durante il periodo di riferimento ha fatto registrare un volume d’affari pari a 750 milioni di euro, di cui solo l’1% proviene da contratti pubblicitari, sponsorizzazioni e contributi vari, è il settore che mostra la più equa distribuzione territoriale per quanto concerne gli ingressi, il numero degli spettacoli ed il volume d’affari. Tra i dieci film più visti nel 2009 rientrano il lungometraggio d’animazione “L’era glaciale 3”, “Harry Potter e il principe mezzosangue” ed il nostrano cinepanettone “Natale a Beverly Hills”.
Sul fronte dell’attività teatrale – a cui fanno riferimento le sotto-categorie teatro, lirica, rivista e commedia musicale, balletto, burattini e marionette, arte varia e circo -, i dati riportati dall’Annuario parlano di una rilevante contrazione dell’offerta dal 2006 ad oggi, con una flessione pari al 7,34% in termini di spettacoli realizzati. Se si considera il teatro in senso stretto, il Lazio risulta essere la regione con il maggior numero di spettacoli seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Interessante notare come il totale delle rappresentazioni teatrali messe in scena nelle regioni meridionali non superi il totale degli spettacoli realizzati nel solo Lazio, con 12.227 eventi a fronte delle 15.433 rappresentazioni laziali. La lirica si conferma essere il settore con la più alta spesa media pro capite pari a 43,89 euro. Nonostante tale comparto sia caratterizzato dalle ben note difficoltà gestionali, ottiene comunque un’ottima risposta da parte del pubblico, la cui affluenza si concentra in particolare nei mesi estivi di luglio ed agosto in concomitanza dell’allestimento degli spettacoli all’aperto all’interno di scenari particolarmente suggestivi come l’Arena di Verona e le Terme di Caracalla a Roma.
La crisi economica sembra aver avuto delle ripercussioni anche sul settore dello spettacolo inteso nella sua accezione più ampia che, nel passaggio dal 2008 al 2009, ha fatto registrare un trend negativo con un decremento del numero di eventi realizzati pari al 2,41%. Il macroaggregato caratterizzato dalla performance peggiore risulta essere “Mostre ed Esposizioni” – in cui rientrano mostre culturali ed esposizioni commerciali, ad esclusione delle visite ai musei -, che riporta una variazione negativa degli eventi realizzati di 12,41 punti percentuali: è soprattutto il segmento business a risentire di questa contrazione, con una riduzione delle attività di importanti poli fieristici del Sud e del Nord-Est. Il dato parzialmente negativo relativo al numero degli spettacoli è compensato, tuttavia, dall’aumento della spesa del pubblico, in cui rientrano sia le somme spese per l’acquisto di biglietti ed abbonamenti che quelle per acquisti di tipo complementare.
Nonostante gli esiti prodotti dalle condizioni economiche avverse, i dati raccolti nell’Annuario dello Spettacolo 2009 mostrano una generale tenuta dei diversi comparti e lasciano intravedere alcune tendenze future, che potrebbero giocare un ruolo determinate per la ripresa dell’intero settore. Così se il cinema pare aver conquistato nuova linfa grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, le attività teatrali puntano sulla rivista e la commedia musicale per attrarre nuovi pubblici. Staremo a vedere se la pubblicazione relativa al 2010 confermerà tali previsioni, oppure se alle ricadute negative derivanti dalla generale contrazione dei mercati si sommeranno anche gli effetti delle numerose polemiche e proteste che continuano ad interessare il settore dello spettacolo dal vivo in generale, e della lirica in particolare.