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I pareri positivi che hanno accolto la firma del protocollo d’intesa “per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Milano”, siglato il 19 luglio scorso alla presenza del sindaco Letizia Moratti, del commissario straordinario Mario Resca e dei Ministri dell’Istruzione, dei Beni e delle Attività Culturali e della Difesa, mettono in ombra le prolungate dispute relative al progetto “Grande Brera”. Nonostante alcuni punti oscuri caratterizzino lo sviluppo del piano, l’accordo è stato accolto favorevolmente da molteplici istituzioni e attori direttamente coinvolti.
Le proporzioni degli spazi oggetto della ridistribuzione fanno immediatamente comprendere lo spessore dell’intervento: l’Accademia delle Belli Arti avrà la possibilità di espandersi in decine di metri quadrati (21mila coperti, 15mila di parco) presso l’ex distretto militare di via Mascherone dove potrà creare il “campus delle arti”, cedendo nella sede storica 7mila metri quadri per l’ampliamento della Pinacoteca.
Nonostante i lunghi anni di trattative, l’intesa che si è raggiunta ha il grande merito di aver saputo coniugare le molteplici richieste e necessità delle istituzioni direttamente coinvolte. Migliorato il precedente accordo, risalente al 2008, che prevedeva l’attribuzione all’Accademia di 6mila metri quadrati presso le ex caserme, e dissipate le polemiche rispetto a un ampliamento della Pinacoteca a discapito dell’Accademia, la collaborazione prospetta, nella versione attuale, un consistente valore aggiunto per entrambe le protagoniste.
Le idee e le aspettative che permeano il progetto sono numerose, prima fra tutte la possibilità di collocare Milano al centro dell’offerta culturale europea, con un target di visitatori annuo stimato dal commissario Mario Resca attorno al milione, cifra quattro volte superiore alle presenze attuali registrate. Uno dei punti forti del piano sarà inoltre la possibilità di restituire visibilità, attraverso i nuovi spazi, a numerosissime opere conservate nei depositi arricchendo l’attuale percorso di visita. Un ulteriore elemento che completa il quadro descritto è la proposta da parte di uno sponsor di fornire un servizio navetta che colleghi le due diverse sedi.
Chiarite le idee e le metrature oggetto del piano, occorre riflettere su alcuni punti che rimangono al momento indefiniti. Le fonti di finanziamento restano uno degli argomenti più misteriosi: un fabbisogno totale che si aggira tra gli 80 e i 100 milioni di euro dei quali, secondo le stime, 54/55 destinati al progetto la “Grande Brera” e i restanti 40/50 al restyling e rifacimento dell’ex distretto militare. Le ipotesi avanzate dal commissario Resca invitano a uno sforzo congiunto di fondi pubblici (Ministeri, fondi per i 150 anni dell’Unità d’Italia e Enti locali) e privati. L’unica certezza per ora sono gli 800mila euro destinati nel 2008 al trasferimento dell’archivio della difesa dalla sua collocazione attuale in via Mascheroni. La più urgente necessità al momento sembra però essere la stesura di un efficace piano operativo. L’ottimismo che ha portato a prevedere la fine dei lavori in concomitanza con l’Expo 2015, deve affrontare una realtà per ora ancora priva della stesura di bandi e ricca di interrogativi sulle reali tempistiche della realizzazione delle opere. Sarà inoltre necessaria l’abilità degli attori coinvolti nell’individuare mezzi e strumenti efficaci in grado di garantire, attraverso soluzioni condivise, il proseguimento della preziosa collaborazione raggiunta tra le parti.
L’evoluzione che attende l’Accademia e la Pinacoteca di Brera si configura come un’occasione unica di ridisegno e arricchimento dell’attuale offerta culturale milanese e italiana. Il progetto, di grande respiro, deve dimostrare di essere in grado di affrontare le sfide impegnative che lo attendono, ma che non devono distogliere l’attenzione dagli obbiettivi prefissati. Solo valorizzando le sinergie nello sviluppo congiunto del progetto e comprendendo il valore e i benefici che potrà generare, sia a livello territoriale sia in termini di qualità culturale, si potranno individuare strumenti efficaci e strategie d’azione in grado di garantirne il successo.