Il 25 giugno 2010 è stato inaugurato a Favara, comune in provincia di Agrigento, il parco culturale e turistico contemporaneo FARM CULTURAL PARK ideato e realizzato da Andrea Bartoli, notaio siciliano, collezionista d’arte contemporanea e produttore di arte contemporanea.
Scopo di FARM CULTURAL PARK è riqualificare, sia socialmente sia economicamente, l’intero territorio di Favara (la cui economia è, ancora oggi, soprattutto rurale) partendo da una ristrutturazione del suo suggestivo e pregiato centro storico caratterizzato da chiese e palazzi nobiliari di arte normanna (a testimonianza di una delle molteplici dominazioni subite da Favara nei secoli passati) e di arte gotica.
Tale obiettivo non sembra affatto arduo considerando inoltre che Favara dista solo 8 km da quell’ambita meta turistica che è il sito archeologico della Valle dei Templi, e, quindi, ben potrebbe trasformarsi, da mero luogo di passaggio per chi lì si dirige, in luogo di permanenza e di soggiorno turistico.
L’opera di ristrutturazione di FARM CULTURAL PARK prende le mosse dall’area di SETTE CORTILI, un quartiere di circa 10.000 mq a ridosso della piazza principale di Favara, Piazza Cavour, e della Chiesa Madre (il Duomo della città in stile gotico), i cui sette cortili convergono sul cortile principale Bentivegna, e le cui case, camere e vicoli, con le loro piccole strutture, si intrecciano fra di loro evocando, quasi, una sorta di kasba.
Gli strumenti attraverso cui sarà realizzato questo ambizioso progetto ce li ha illustrati il suo ideatore Andrea Bartoli.

Attraverso quali attività si vuole realizzare la riqualificazione territoriale?
La riqualificazione si realizzerà soprattutto attraverso la promozione e creazione di arte contemporanea, di design e tramite una accurata attività di comunicazione. Il primo passo, quindi, è stato riconvertire alcuni degli spazi nella galleria d’arte contemporanea FARM YOUNG ART e in spazi espositivi temporanei e permanenti, sia d’arte sia di design, dove è possibile visitare la provocatoria mostra Greetings from Italy dell’artista milanese Max Papeschi, già predisposta per l’inaugurazione di FARM CULTURAL PARK e che rimarrà a disposizione del pubblico per tre mesi. Ma sono presenti anche installazioni permanenti come l’enorme seduta-vaso + 13 realizzata da Fabio Novembre per Casamania, o l’installazione-insegna realizzata da EFFEBIEFFE ”I could do that…yes but I didn’t” in omaggio a Bruno Munari, oppure, ancora, Il ponte sullo stretto di Fabio Melosu. Abbiamo, inoltre realizzato l’associazione F+ARK presieduta dall’Arch. Calogero Giglia, con lo scopo di promuovere l’architettura contemporanea; mentre, altri spazi ospitano già librerie d’arte, di architettura e cultura contemporanea. Naturalmente, non mancheranno eventi-mostre che abbiamo intenzione di organizzare tre volte l’anno: a tal fine, ad ottobre, organizzeremo la mostra di architettura contemporanea legata al concorso per idee ROME CITY VISION .

Quali servizi turistici saranno predisposti ?
A disposizione dei turisti ci saranno alberghi e day suite spa all’avanguardia, moderni spazi di ristoro e, al tempo stesso, punti di street food, non solo siciliano ma anche internazionale, store di design, e centri di noleggio bici.

Come promuoverete le politiche giovanili?
Investiremo sulla formazione, attivando corsi di management culturale e di cultura del contemporaneo. Durante l’inaugurazione, ad esempio, in collaborazione con l’associazione AEGEE, abbiamo consentito a  circa 40 ragazzi (studenti e laureati) di effettuare uno stage nell’ambito della mediazione culturale, permettendo loro di porsi come interfaccia tra i visitatori e le opere dei singoli artisti. Svolgeremo, anche, attività di promozione per giovani artisti locali nonché attività di sperimentazione artistica.

Cosa ha ispirato questo suo progetto, oltre la sua passione per l’arte contemporanea?
Ad ispirarmi sono stati tre luoghi che ho visitato durante alcuni dei miei viaggi: Piazza Djema El Fna di Marrakesh, cuore pulsante della città dove si svolge gran parte di tutta la vita sociale, culturale e turistica; il mercato di Camden Town di Londra, affollato mercato all’aria aperta dove sono presenti chioschi, negozi, pub e ristoranti; e il Palais de Tokio di Parigi, una sorta di museo-laboratorio che persegue il modello di una forma di creatività interdisciplinare. In altri termini, il risultato finale cui aspira FARM CULTURAL PARK è quello di realizzare uno spazio d’arte vivente.