Quando si sente ispirato, David Jon Kassan prende il suo zaino, ci butta dentro l’iPad e va. Per lui ogni angolo di New York è buono per dipingere, da Washington Square a Dumbo, dai vagoni della metropolitana alle vie intasate del centro. “Il vantaggio di non doversi portare appresso carta, matita e colori è impagabile” […]. Questo è quello che lo stesso Kassan ha dichiarato in un’intervista comparsa su Repubblica.it lo scorso 10 luglio.
Nella convinzione che “l’arte sia sempre tale, al di là del medium”, da alcune settimane sta esplorando le possibilità creative dell’applicazione Brushes sul tablet di Steve Jobs […]. (1)
L’esperienza di Kassan, così come quella di numerosi giovani che aderiscono alla nuova corrente della finger painting, un nuovo modo di dipingere utilizzando le dita direttamente sullo schermo touch, dimostra le potenzialità del nuovo tablet, in grado di condizionare il mondo dell’arte e soprattutto quello di migliaia di aspiranti artisti.
Nato con l’obiettivo di sostituirsi alla carta stampata, l’iPad si è da subito arricchito di numerose funzioni e programmi facilmente scaricabili on line dall’apposito sito Apple Store. Qui si trovano infatti, oltre a Brusher, applicazioni come The Elements, che permette di studiare e visualizzare in 3D i 118 elementi della tavola periodica; Alphabet Fun, ideato per i più piccoli, per imparare i colori, i numeri e l’abc; Glee Con, che raccoglie i brani della serie TV di successo e permette agli utenti di cantarli accompagnati con un coro virtuale che fa da spalla; Weather HD per essere costantemente aggiornati sulle previsioni meteo della propria città e del mondo; ma soprattutto una vastissima gamma di giochi e passatempi per aspiranti sportivi (Real Racing HD, F1™ 2010, Asphalt 5 HD, At Bat 2010) ed intrepide casalinghe (Epicurious).
Viene da chiedersi però quanto un dispositivo elettronico, se pur super accessoriato, sia in grado di insinuarsi nella nostra vita e modificarne le abitudini. Se fino ad oggi infatti siamo stati abituati ad uscire dalle edicole con il giornale sotto il braccio, dovremmo prospettarci un giorno di leggere le notizie del nostro quotidiano preferito su un iPad?
Credo che la domanda sia lecita e che tale scenario possa essere anche verosimile, ma forse il vero interrogativo è un altro: questi apparecchi elettronici sono soltanto un gioco, una moda del momento? O sono qualcosa di più, oggetti nati da un nostro desiderio inconscio o magari da un’esigenza?
Per quanto alcuni sostengano che il tablet possa diventare una sorta di babysitter elettronico, che offre la possibilità di giocare, guardare cartoni animati e serie televisive, o di guida turistica personalizzata, in grado di caricare in soli 680 grammi tutte le guide di viaggio di una nazione o di un continente, è probabile che prima di tutto esso possa diventare una necessità. Non solo la necessità di racchiudere in un solo apparecchio più funzioni (telefono, mp3, computer, agenda), ma anche l’esigenza di una sempre maggiore qualità.
La sua versatilità, l’altissima definizione dell’immagine e del suono si accompagnano ad una richiesta di standard sempre più elevati da parte dell’utenza.
Alla luce di tali considerazioni la domanda corretta non è dunque quanto la tecnologia influenzerà le nostre abitudini, ma forse quanto noi, con le nostre aspirazioni, influenzeremo la tecnologia.
In questo seconda prospettiva saremo forse anche meno timorosi di trovarci di fronte a scenari futuristici di persone che fissano una tavoletta magica.

Note:
(1) BALARDELLI G., iPad, dipingere con un dito / E il tablet diventa una tela in Repubblica.it, 10 luglio 2010

Fonti:
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/07/10/news/ipad_dipingere_con_un_dito_e_il_tablet_diventa_una_tela-5501303/