Sui passi della storia, per camminare su strade che hanno visto momenti salienti del passato, che hanno qualcosa da raccontare. Gli stessi sassi, gli stessi odori, ma in luoghi temporali differenti. Oggi si torna per riscoprirli con occhi moderni e soprattutto per non dimenticarli. Tutto questo è Le strade del paesaggio, un’iniziativa di Luca Scornaienchi  e Francesco Loreto.
“Le strade del paesaggio è una rassegna che ha il suo genius loci nel territorio provinciale”: esordiscono così Scornaienchi  e Loreto per spiegare cosa rappresenta questa quarta edizione non solo per loro in qualità di organizzatori – e quindi rappresentanti della giovane imprenditoria locale – ma anche per il territorio.
La rassegna Le Strade del Paesaggio muove da una ricerca fondamentale, quella dell’identità culturale, politica, sociale ed economica della Calabria. Una ricerca che seguendo le tracce, nella scorsa edizione, di Alarico è arrivata ad Alessandro il Molosso con il preciso scopo di recuperare una dimensione che possa oggi più che mai permettere di riscoprire le proprie radici attraverso letture inedite e con uno slancio vitale volto alla consacrazione di una innovazione intesa come mezzo di comunicazione e mediazione fra cultura e subcultura.
Un percorso complesso, che ha trovato – e trova oggi – un largo consenso nelle istituzioni pubbliche.
Una proposta nuova che, come affermano gli organizzatori, «mira non solo a potenziare l’offerta culturale e turistica della Calabria, ma a produrre eventi che si integrano con il territorio» sancisce una fusione dunque fra innovazione e tradizione, una fluida concatenazione fra il riconoscimento identitario e l’apertura al nuovo. Per tali ragioni l’iniziativa viene promossa dall’amministrazione provinciale di Cosenza e gode della fiducia del Fondo Europeo che, investendo nell’intraprendenza dell’imprendioria locale, ha permesso non solo l’esistenza concreta della stessa, ma la possibilità di coinvolgere grandi nomi appartenenti al settore della visual art: da Marina Comandini Pazienza (disegnatrice) al poliedrico David Vecchiato (artista, musicista, curatore). Si determina così una sinergia nuova che consente una reciproca conoscenza, da parte degli attori partecipanti rispetto al luogo che li accoglie. «Questo tipo di approccio – dicono infatti Luca e Francesco – fa sì che la Calabria abbia un assetto differente rispetto al panorama culturale europeo, dove gli stessi artisti possano guardare come tappa obbligata, e diventi un luogo di confronto fra artisti di varia provenienza.»
Inoltre Le Strade del Paesaggio nella sua struttura organizzativa ha previsto l’affiancamento di un comitato di pilotaggio che include tutti gli enti locali coinvolti dall’evento, le sovrintendenze, i musei, e gli altri soggetti istituzionali. «Questo comitato – raccontano ancora – svolge un’azione di accompagnamento trasversale al progetto, per far sì che possano essere messe a sistema tutte le informazioni, le conoscenze, le competenze e le risorse dei vari soggetti istituzionali coinvolti. I vantaggi tratti da questo organismo si concretizzano pertanto in un maggiore disponibilità in termini di servizi, un avvicinamento con gli stakeholder dei territori interessati al progetto; una capacità di diffusione delle buone prassi e di coordinamento con gli altri eventi che già si realizzano negli stessi territori.»
Quanto affermano, dunque è la dimostrazione che il lavoro intrapreso ha avuto ed ha, un riscontro concreto, e pone l’iniziativa, come il riflesso di una cultura giovanile che partendo da lontano, e trovando la fiducia delle istituzioni, riesce ad arrivare ben oltre la rappresentazione presente, ma ha la capacità di proiettarsi in un futuro prossimo, con dinamismo e intraprendenza, aprendo una possibilità al territorio;  Rossano, nel cuore della Calabria,  per una notte (il 6 agosto) diventa testimone di un evento destinato a diventare storia.