Molti sono stati i passi avanti fatti nel mondo del turismo e della responsabilità sociale che ogni viaggiatore dovrebbe portare come bagaglio fuori e dentro il suo Paese d’origine. Ecco dunque che, accanto al turismo responsabile, sostenibile, etico, ecologico, guadagna il suo spazio anche il Volontourism. Si tratta di una forma di turismo particolare, che unisce l’emozione di una vacanza in un luogo lontano, il più delle volte esotico, all’impegno civile nei confronti dei popoli e dell’ambiente che lo abita. Numerose sono le agenzie nate in questi anni che offrono pacchetti di viaggio, normalmente dalle 2 alle 4 settimane, che comprendono al loro interno programmi dedicati allo sviluppo di progetti locali: educazione dei più piccoli, assistenza sociale, manodopera per la costruzione di scuole e villaggi, importazione di know-how per la tutela e la valorizzazione della flora e delle fauna locale. Tutti possono contribuire a trasformare la propria vacanza in un periodo di arricchimento culturale e sociale.
World Teach” ad esempio, organizzazione non profit che fa capo all’Harvard University Center for International Development, si impegna da anni nel reclutamento di educatori, anche non professionisti, che intendano trascorrere qualche settimana a Cape Town, per assistere ed insegnare l’inglese (o il francese) ai bambini disagiati delle comunità locali. Ai viaggi organizzati dalle associazioni possono partecipare anche i bambini: “Non c’è nulla di meglio di una vacanza educativa, per far capire a mio figlio quanto è fortunato e che, purtroppo, non tutti vivono nelle stesse condizioni” – dichiara Kathy Boisvert, tornata da Cape Town con tutta la famiglia qualche settimana fa.
Il costo del viaggio può variare notevolmente e questo a causa delle immense variabili di viaggio che si prospettano: chi propone pacchetti turistici molto costosi avrà di sicuro compresi nel prezzo il costo del biglietto aereo, i trasferimenti da e per l’aeroporto e contemplerà al suo interno una sistemazione in hotel di categoria superiore.
Optando per una vacanza low cost si possono invece sostituire all’hotel l’appartamento, facendo a meno di servizi opzionali come la guida turistica in lingua o le gite organizzate. Tutto dipende dalla nostra capacità di adattamento. E proprio tale capacità sembra essere stata al centro di un acceso dibattito tra le organizzazioni internazionali non profit e l’agenzia londinese supervisore del turismo. Quest’ultima ha infatti decretato l’inutilità in loco di alcuni turisti che, pur di vivere vacanze “alternative”, partivano in maniera totalmente inadeguata alla volta di paesi disagiati creando più ostacoli che benefici alla corretta gestione dei programmi umanitari. L’istituzione londinese ha dunque invitato i turisti a tornare ad essere semplicemente turisti, aiutando le popolazioni più povere solo economicamente, cioè spendendo e consumando una volta sul posto. Di parere totalmente opposto sono invece le organizzazioni benefiche, che invitano tutti, almeno una volta, a provare cosa realmente significhi essere d’aiuto per una popolazione interdetta anche ai più piccoli accorgimenti. In fondo, aiutare anche solo assistendo dei bambini o collaborando ai lavori manuali per la costruzione di un palazzo, non è affare trascendentale: tutto sta, come già ricordato, nel munirsi di una buona dose di adattamento che, in vacanze come queste, non può mancare.
Diffusesi soprattutto dopo lo tsunami del sud est asiatico nel 2004 e l’uragano katrina del 2005, diverse sono oggi le proposte rintracciabili e che guidano alla scoperta, e all’aiuto umanitario, di gran parte del mondo.
Globeaware, ad esempio, offre viaggi in tutto il mondo anche a famiglie con bambini dando l’opportunità di scegliere il tipo di sistemazione più consona alle esigenze di ognuno; VAOPS (Volunteer Abroad Opportunities), è un’agenzia low cost che fa risparmiare in quanto connette, senza intermediazioni, volontari e agenzie locali lasciando gran parte del denaro speso ai programmi di sostentamento piuttosto che a guide o a servizi aggiuntivi.
Un viaggio in Perù con VAOPS all’interno del programma “the Light in Leadership” arriva a costare massimo 300 dollari al mese (costo del biglietto aereo escluso).
Viaggi, invece, come quelli organizzati da agenzie quali Volunteaming  in Canada o nelle Bermuda arrivano a costare più di 200 dollari a notte con pernottamenti però in alberghi lussuosi. Durante il giorno si aderisce al progetto “Habitat for Humanity” che prevede la costruzione di case per famiglie disagiate a Winnipeg oppure la coltivazione di alberi nei resort delle isole Bermuda, mentre durante la sera ci si gode una vacanza all’insegna di tutti i confort.
Qualunque sia il vostro stile di vita e la vostra capacità di adattamento il Volontourism è in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. E sapere che la vacanza ha fatto bene non solo a voi ma anche a qualcun altro rende il tutto molto più stimolante…

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