Il silenzio racconta l’arte

Un progetto innovativo, un gruppo di ricerca variegato e inusuale, un percorso sperimentale: sono gli elementi di base della sfida lanciata dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – uno dei più importanti musei italiani di arte contemporanea -, dal Gruppo UniCredit – storico sostenitore privato di iniziative artistiche e culturali –, e dall’Istituto dei Sordi di Torino per rendere l’arte contemporanea realmente accessibile ai non udenti.
Una sfida iniziata tre anni fa, nell’autunno 2007, a seguito di una suggestione dell’allora Project Manager del programma UniCredit & Art, Catterina Seia, la quale dopo una visita all’ultima edizione di Documenta, contattò Enrico Dolza, coordinatore dell’Istituto dei Sordi di Torino, per sondare quale fosse il grado di apertura della Lingua dei Segni nei confronti dell’arte contemporanea e testare la fattibilità di un progetto volto a creare un canale di comunicazione privilegiato tra due mondi che sembravano non essersi mai parlati.
Un’intuizione che ha dato vita ad un vero e proprio progetto di ricerca, che ha portato a sua volta alla pubblicazione del primo “Dizionario di Arte Contemporanea in Lingua dei Segni Italiana”.
Il volume, edito da Allemandi, si compone di alcune pagine introduttive e di una ricca sezione dedicata alla traduzione di circa 80 vocaboli che si riferiscono a movimenti artistici, tecniche espressive, materiali, concetti propri dell’arte contemporanea, quali l’astrattismo, il collage, l’arte povera e così via. Per rendere su carta i nuovi segni, per ciascun vocabolo o per ciascuna combinazione di parole, è stata utilizzata una sequenza di fotografie realizzate con la tecnica dello scatto a raffica: in questo modo è stato possibile associare ad ogni nuovo segno una serie di immagini che mostra i passaggi linguistici fondamentali corrispondenti alla parola o alle parole da tradurre. Tra le maggiori difficoltà incontrate è possibile citare la ricerca di nuove corrispondenze tra gesti e parole già presenti nella Lingua dei Segni, ma con significati diversi. Per il termine olio, ad esempio, esisteva un segno per indicare il liquido che serve da condimento ma non esisteva un gesto, o una combinazione di gesti, per indicare la sostanza usata dagli artisti. E’ stato necessario, quindi, ampliare la gamma dei significati di alcuni vocaboli e cercare  quelle sequenze di segni capaci di rendere le diverse sfumature insite in uno stesso lemma.
Come traspare dall’intervista a più voci che apre il dizionario, al contrario di ciò che comunemente si pensa, non è detto che una persona sorda possa leggere e anzi per molti di loro la lettura dei saggi presenti nei cataloghi d’arte o delle didascalie affisse nei pressi delle opere in mostra nei musei e negli spazi espositivi, è un’attività quasi impossibile da realizzare.
Il gruppo di lavoro da cui è scaturito questo importante esperimento, caso unico non solo in Italia ma anche a livello internazionale nonostante le ripetute sollecitazioni giunte dalla Comunità Europea per garantire il diritto all’uso della Lingua dei Segni, ha visto la partecipazione di linguisti, di esperti di didattica museale, di interpreti del Linguaggio dei Segni, di persone sorde e udenti. Un’équipe inedita, come l’oggetto del loro studio, che è stata capace di portare a termine un progetto destinato ad avere ampie ricadute sociali. Come hanno messo in evidenza tutti coloro che hanno preso attivamente parte al progetto, questo primo dizionario non rappresenta il punto di arrivo, bensì il punto di partenza di un percorso lungo e faticoso, il cui traguardo è ancora lontano, essendo il Linguaggio dei Segni, al pari degli altri idiomi, una lingua viva suscettibile di cambiamenti che evolve e muta nel tempo.

Dizionario di Arte Contemporanea in Lingua dei Segni Italiana Pensare
Il silenzio racconta l’arte
Umberto Allemandi & C. €30
ISBN 9788842218418