Intervista a Cristiana Fanciotto – pr della Martini & Rossi

Quando è nato il Museo Martini e quali sono state le tappe salienti della sua storia?
Il Museo Martini di Storia dell’enologia è stato inaugurato nel 1961. Nato dalla volontà di Lando Rossi di Montelera, è una delle più importanti collezioni di storia dell’enologia al mondo, con testimonianze che ripercorrono la storia del vino dal settimo secolo a.C. fino ai giorni nostri. Ad ospitare le 16 sale espositive sono le cantine ottocentesche dei primi stabilimenti Martini & Rossi, dove sono esposti più di 600 reperti provenienti dall’archeologia classica e da quella industriale: anfore, vasi coppe, bicchieri e vetri dall’Antico Egitto alla Grecia e a Roma, nonché torchi e strumenti per la produzione del vino, argenti e cristalli a partire dal ‘700 fino ad oggi.
La galleria “Mondo Martini” è stata invece inaugurata il 30 novembre 2005 e si colloca in uno spazio di 500 mq contiguo al museo enologico, del quale rappresenta il complemento ideale. E’ il risultato di un lungo lavoro di ricerca, restauro e riorganizzazione dell’archivio storico aziendale durato più di dieci anni. In sette sezioni distinte si ricompone quel complesso mosaico che è la storia dell’Azienda e del marchio. L’esposizione, denominata Mondo Martini e allestita presso la sede storica di Pessione, si offre ai visitatori come un “viaggio” virtuale alla scoperta di un secolo e mezzo di attività societaria.

Che tipo di iniziative promuove il Museo Martini?
Non promuoviamo iniziative specifiche, ma i due musei rappresentano due offerte culturali diverse, da considerare quasi complementari, che Martini & Rossi promuove a titolo completamente gratuito. E’ possibile effettuare visite libere e visite organizzate con guida.

Quali sono le attività svolte dal Museo?
I quattro saloni della Terrazza si sono rivelati una sede perfetta per l’organizzazione di eventi e workshop aziendali. Per soddisfare le richieste pervenute anche da Aziende esterne, da diversi anni è iscritta come sede congressuale, con la possibilità di essere richiesta in affitto.

Qual è la percezione del Museo sul territorio e come risponde la popolazione alle iniziative da Voi organizzate?
La comunità locale, soprattutto in occasione delle festività di rito, inserisce anche i nostri musei negli itinerari culturali di visite programmate.
Tuttavia sono spesso turisti legati al settore enologico e appassionati del brand “Martini” che da tutto il mondo vengono a visitarci.

Quali chiavi di lettura il Museo Martini vuole fornire al visitatore?
Il Museo Martini vuole affermarsi come uno spazio che è uno spaccato esemplare di cultura industriale italiana e, nel contempo, un valido e moderno strumento di comunicazione dell’heritage. Nelle diverse sale di cui si compone, ripercorre infatti l’evoluzione del prodotto e del marchio Martini, in Italia e all’estero. La prima sezione è infatti dedicata ai fondatori e ai primi riconoscimenti internazionali, mentre la seconda mostra le varie sedi produttive, i prodotti e l’espansione mondiale del marchio. Procedendo è possibile invece ammirare le campagne pubblicitarie storiche, dalla cartellonistica d’autore alle campagne TV, ma non manca la sezione che pone in luce il legame dell’azienda Martini con la cultura in tutti i suoi ambiti, dalla musica, alle mostre d’arte, fino alla letteratura. Importanti anche le testimonianze raccolte nella sala “Martini Racing” volta a sottolineare il costante legame che questa impresa tutta italiana ha da sempre col mondo dello sport. Ma per i visitatori più curiosi l’attrazione principale è la Sala degli Aromi, dove è possibile scoprire gli ingredienti naturali che, racchiusi in formule custodite gelosamente ancora oggi, sono alla base dei prodotti Martini.