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La mostra Arte Contemporanea per il Tempio di Zeus, che si sarebbe dovuta concludere il 3 ottobre, e le cui opere saranno battute all’asta da Christie’s a Milano il 23 novembre, sarà visitabile fino all’8 novembre nella Valle dei Templi di Agrigento.
Inserita dall’UNESCO nel 1997 nella lista dei siti riconosciuti come patrimonio dell’Umanità, e divenuta nel 2001 “Parco Archeologico e Paesaggistico”- uno dei più grandi al mondo -, la Valle dei Templi di Agrigento, è un luogo di rara bellezza, paesaggistica e archeologica che conserva, in “condizioni di eccezionale integrità”, i templi dorici delle colonia greca di Akragas.
Tra questi, anche l’imponente Tempio di Zeus Olimpico (iniziato a costruire intorno al 479 ac. e probabilmente mai ultimato), che per le sue dimensioni ha costituito probabilmente il più grande edificio sacro dell’antichità greca (solo per avere un’idea: la grande base rettangolare misurava più di 110 metri, ovvero quasi come un campo da calcio in grado di ospitare 42000 persone…).
La mostra nasce dall’iniziativa di Lorenzo Zichichi, direttore della casa editrice il Cigno di Roma, Giovanni Puglisi, presidente di UNESCO- Italia e Pietro Meli, direttore del Parco Archeologico che insieme hanno deciso di ispirarsi ad una precedente iniziativa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR), nella quale il ricavato delle vendita all’asta di opere d’arte contemporanea era stato utilizzato per finanziare progetti umanitari. Grazie anche alla collaborazione del MACRO e di Christie’s, già collaboratori all’iniziativa dell’UNHCR, come del resto la casa editrice “Il Cigno”, le opere d’arte contemporanea in mostra saranno battute dalla casa d’aste inglese a Milano ed il ricavato sarà utilizzato per rialzare, nel sito originario (una ricostruzione di un altro Telamone è conservato oggi nel Museo Archeologico di San Nicola), uno degli enormi Telamoni (monumentali sculture maschili in pietra calcarea alte più di otto metri) che ornavano il tempio di Zeus. I frammenti della grande scultura sono stati da poco rinvenuti e catalogati grazie ad una ricerca condotta dall’équipe del Parco Archeologico insieme all’Istituto Germanico di Archeologia di Roma.
In occasione di “Arte Contemporanea per il Tempio di Zeus”, sono state esposte oltre 50 opere d’arte contemporanea e del Novecento (da Manzù a Pietro Ruffo, da Daniel Spoerri e Aaroon Young) e numerose sono state le istituzioni pubbliche e private che hanno aderito all’evento: la Fondazione Roma Mediterraneo, Telesia, Reale Mutua Assicurazioni ed altri sponsor privati; la Sovrintendenza ai Beni Culturali (Assessorato alle Politiche Culturali e alla Comunicazione), l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana ed infine, il MIBAC, che ha dato il suo patrocinio all’iniziativa.
Alcuni artisti come Carla Accardi, Piero Guccione, Mimmo Jodice e il giovane artista romano Pietro Ruffo, solo per citarne alcuni, hanno realizzato delle opere espressamente per quest’occasione, mentre altre sono state reperite grazie alla collaborazione degli archivi (Archivio Afro, Archivio Emilio Greco…). In molti casi, comunque, le opere d’arte sono state donate per intero o parzialmente.
Due i luoghi in cui la mostra è allestita: il Tempio della Concordia, il tempio che, grazie al suo riuso come basilica in epoca cristiana si è conservato quasi intatto per quasi 25 secoli, e la Villa Aurea, ovvero la villa in cui abitò agli inizi del ‘900 Alexander Hardcastle, capitano della marina britannica. Innamoratosi della Valle vi si trasferì contribuendo con tutto il suo patrimonio al recupero delle ricchezze archeologiche. In occasione di questa mostra, sia il Tempio della Concordia che la Villa Hardcastle ed il suo giardino sono eccezionalmente visitabili al pubblico anche al loro interno.
Organizzata grazie alla collaborazione di architetti, specialisti d’arte contemporanea e archeologi, Arte Contemporanea per il Tempio di Zeus può essere considerata come un esempio di una fruttuosa sinergia tra operatori di diversi settori (UNESCO-Italia, parco archeologico, museo d’arte contemporanea, casa editrice, casa d’asta) volta, grazie anche al contributo fondamentale degli artisti e degli archivi d’artista (nonché dalla generosità dei futuri acquirenti delle opere) al raccoglimento di fondi per un intervento di valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese.
Approfondimenti:
Parco della Valle dei Templi di Agrigento- sito ufficiale
Christie’s