Intervista a Livio Minafra, curatore del progetto “Per sempre musica”


Sabato 16 ottobre sarà presentato il cd musicale “millestorie”, frutto di un anno di lavoro con alcuni ragazzi e ragazze del Liceo Scientifico Statale “Orazio Tedone” di Ruvo di Puglia (BA). Qual è stata la genesi del progetto “Per sempre Musica” e quali sono state le tappe salienti che hanno portato alla sua realizzazione?
Quando due anni fa un docente del Liceo Scientifico “Orazio Tedone” di Ruvo di Puglia mi chiese di prendermi cura dei gruppi musicali emergenti del Liceo, io accettai a condizione di curare non soltanto l’esecuzione delle cosiddette cover (brani di gruppi famosi), ma di creare anche brani musicali originali. Questo perché desideravo che i ragazzi puntassero più che al mero rifacimento di brani – pur belli – di gruppi musicali conosciuti quali i Pink Floyd, i Doors, i Beatles, gli Ac/dc, la PFM, alla ricerca di un linguaggio compositivo personale. Infatti una cosa che ripeto spesso ai più giovani è che i grandi gruppi musicali sono stati tali soprattutto perché hanno proposto la loro idea di musica. Stesso dicasi anche per i grandi compositori della musica classica.
Da qui, il passo verso lo step successivo è stato breve: dopo la prima positiva esperienza, relativa all’anno scolastico 2008/2009, che ha coinvolto un significativo numero di ragazzi con la contestuale nascita di sei band, si è pensato di attivare un progetto finalizzato alla “creazione” di una vera produzione musicale dove gli autori, sia dei testi che delle musiche, fossero gli stessi studenti frequentanti il Liceo.
Nello specifico il progetto “Per sempre musica” si è così articolato: è stato indetto un concorso di poesia riservato a tutti gli studenti del Liceo sul tema “solidarietà e convivenza pacifica fra i popoli del Mediterraneo”. Contemporaneamente si è costituita una band composta da una quindicina di studenti che cantano e suonano vari strumenti come violino, flauto, clarinetto, tromba, trombone, basso elettrico, batteria, pianoforte e piano elettrico. Poi, attraverso il concorso, sono stati scelti 15 componimenti poetici. Successivamente i ragazzi che formano la “action band” – questo il nome che ho scelto – hanno musicato i testi; e, infine, si è passati alla registrazione del cd in una vera e propria sala di registrazione.

Come è stato finanziato il progetto?
A parte la solita buona volontà di alcuni che hanno creduto nel progetto e reperito fondi, la maggior parte delle risorse sono state messe a disposizione da enti pubblici come la Presidenza della Regione Puglia e i Comuni di Ruvo, Terlizzi e Corato, e da soggetti privati come la Piaggio Veicoli Commerciali e altri imprenditori locali. Il costo del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le attività culturali, è stato di circa 8.500 euro.

Il progetto “Per sempre Musica” si è svolto all’interno di un contesto scolastico coinvolgendo alunne e alunni tra i 14 e i 18 anni. Iniziative come questa dimostrano che la Scuola possiede gli strumenti e le capacità per essere un laboratorio in cui coltivare e accrescere la creatività dei più giovani. Eppure simili proposte sono ancora poco frequenti e nei rari casi in cui si trasformano in azioni concrete sono salutate come esempi innovativi da diffondere e imitare. Cos’è che frena, dal tuo punto di vista, il proliferare di iniziative legate alla creatività all’interno delle scuole?
La Scuola italiana, pur con budget sempre più risicati, resta ancora un bell’esempio della nostra società. Accanto alla preparazione tecnica o specialistica di ciascun Istituto non manca mai la parte umanistica, ovvero l’insegnamento delle nostre radici culturali, del “da dove veniamo”.
Ma se si esclude l’eccezione della scuola media, la musica non viene fatta rientrare nella formazione scolastica e quindi ci ritroviamo con ragazzi i cui bagagli culturali sono “limitati” alla lingua italiana, alla storia dell’arte e alle scienze.
Voglio però allargare notevolmente il discorso dicendo che la vita e le passioni dei ragazzi spesso non coincidono con l’offerta culturale di una scuola. Quindi, dal mio punto di vista, non assistiamo al proliferare di iniziative similari perchè la Scuola ha paura di aprirsi a materie che non sono legate all’offerta formativa, che esulano dai programmi ministeriali, come la fotografia, la musica, il cinema, e talvolta il teatro. Ma io sono ottimista. La Scuola in Italia è fucina di tante idee; è un “work in progress”. Infatti, con il progetto “Per sempre musica” il Liceo Scientifico “Orazio Tedone” di Ruvo di Puglia ha voluto favorire il coinvolgimento diretto degli studenti nella produzione culturale e nell’esercizio della loro cittadinanza attiva, offrendo loro l’opportunità di essere veri protagonisti e non passivi fruitori di eventi culturali. “Per sempre musica” è un progetto che nutre l’ambizione, attraverso il linguaggio musicale, di favorire il dialogo tra i popoli.

A questo proposito, i testi dei brani raccolti all’interno del cd rimandano al tema dell’integrazione tra culture e popoli diversi. Dal tuo punto di vista, qual è la percezione oggi dominante tra le generazioni più giovani rispetto a questioni universali come il rispetto dell’altro e la lotta contro le discriminazioni?
Essenzialmente e felicemente le nuove generazioni non si pongono più il problema poiché vivono in una società già multietnica. Quindi per loro – a differenza degli adulti – tutto questo comincia ad essere la normalità.

Cosa ha significato per te, sia da un punto di vista emotivo che formativo, lavorare con ragazze e ragazzi molto giovani? E’ stata la tua prima esperienza oppure avevi curato progetti simili già in passato?
Io di solito lavoro con gente più grande di me. Questa volta, invece, ho dovuto affrontare la situazione inversa. Ho pensato che avrei potuto insegnare loro qualcosa nel momento in cui mi fossi aperto ad uno scambio di informazioni “alla pari”. Ovviamente restavo la loro guida ma il contraddittorio non mancava mai ed era gradito. Mi è piaciuta come esperienza e mi ha restituito tutta l’energia che vi ho investito. A quell’età si è ancora spugne e si è ancora “esseri adrenalinici”! E comunque avevo già fatto un’esperienza simile con la Municipale Balcanica di Terlizzi nel 2003.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrare durante le fasi di realizzazione del progetto e quali, invece, gli obiettivi raggiunti?
Difficoltà? Non mi vengono in mente. E’ stato un percorso condiviso che non ha incontrato ostacoli proprio perché ogni decisione è stata presa insieme. Come quando ho “costretto” i ragazzi a scrivere musica: all’inizio il 90% di loro non credeva di poterci riuscire, di essere capace di creare qualcosa dal nulla ed invece alla fine tutti hanno composto musica. C’era fiducia e informalità. Non c’era il “lei”, distante. Obiettivi raggiunti? Né la musica, né il cd, né la scioltezza ad improvvisare mi interessavano tanto quanto la consapevolezza di essere persone creative che possono inventare ed organizzare musica a loro immagine e somiglianza.

Il progetto può ritenersi concluso con la presentazione del cd, oppure prevedete di portarlo avanti anche nei prossimi mesi, magari con la realizzazione di una seconda raccolta di brani?
Siamo all’interno di un contesto scolastico per cui il progetto, una volta presentato il cd,x è tecnicamente concluso. Ciò non toglie che se ci proporranno di fare dei concerti li faremo e che chi frequenta ancora il Liceo potrà far parte della prossima nuova avventura che si svilupperà nel corso del nuovo anno scolastico appena iniziato.

Avete studiato una strategia di promozione per la “Action Band”, che includa ad esempio l’organizzazione di concerti e la commercializzazione del cd “millestorie”?
La “Abbinante Produzioni“ di Bari cercherà di organizzare dei concerti e soprattutto promuoverà iniziative simili in altri licei della Puglia. Ci proponiamo di essere un “progetto pilota” per la nascita di iniziative simili. Per ciò che concerne invece la commercializzazione, temo che ciò non avverrà. Si tratta di un liceo che ha prodotto il cd ad uso promozionale e al fine di reperire fondi per l’Ass. Pro Africa “Un mondo di bene”: il cd infatti non presenta il codice a barre ma soltanto il bollino Siae.

Nel 2008 hai vinto l’ “Italian Top Jazz” come miglior nuovo talento nazionale. Cosa comporta essere un giovane musicista di successo che ha deciso di non rinunciare alle sue origini e di continuare a svolgere il proprio lavoro in un piccolo paese del Sud? Consiglieresti il tuo percorso professionale ai ragazzi con cui sei entrato in contatto durante la lavorazione del cd “millestorie”?
Il mio augurio è di poter essere io stesso un esempio. Oggi siamo tutti cittadini del mondo e grazie ad internet e – ad esempio – all’apertura del nuovo aeroporto di Bari possiamo operare da qui, dal Sud, in tutto il mondo in tempo quasi reale. Io poi personalmente traggo molta più ispirazione dal vedere un’anziana donna vestita di nero, o dall’odore settembrino di mosto piuttosto che dal cosmopolitismo di Berlino. Ma questo sono io!

Ritieni che la cultura in generale e la musica in particolare possa rappresentare l’elemento da cui partire per ri-pensare lo sviluppo delle regioni meridionali, caratterizzate ancora oggi da un forte ritardo economico e sociale rispetto alle regioni del Centro e del Nord d’Italia?
La cultura, si, decisamente. Il Sud può ambire al suo sviluppo grazie alla sua cultura, al turismo, ai prodotti tipici, alla promozione del suo territorio, alla sua imprenditorialità, alle sue intelligenze creative. Dobbiamo solo iniziare a crederci: sento che in questo la Puglia si conferma alla guida di questa lentissima rinascita. Ciò che facciamo in più per far crescere il nostro territorio nasce da ciò abbiamo in meno.

Per concludere ci puoi anticipare qualcosa sulla serata-evento di sabato? Ci sarà qualche ospite d’eccezione?
Suoneremo metà del cd e, delle immagini curate da Mauro Ieva, aiuteranno gli spettatori in questo cammino fatto di 15 poesie e musica. Ospite d’eccezione: Nabil Salameh che sarà il padrino della serata oltre che del cd. Vi aspettiamo!

Foto: Mauro Ieva