”Gli strateghi vittoriosi hanno già trionfato, prima ancora di dare battaglia; i perdenti hanno già dato battaglia, prima ancora di cercare la vittoria”.
Sun Tzu

La vera di notizia è che si comincia a parlare seriamente di Turismo. Nell’attesa di Fare Turismo, seriamente.
Si sta assistendo infatti, negli ultimi tempi, in campo economico, alla messa in opera di strategie per il rilancio di tutte le imprese in modo da selezionare, in modo concreto e proficuo, tutte le possibili soluzioni che garantiscano al nostro Paese l’uscita dalla crisi.
La “materia prima” che al momento potrebbe essere maggiormente funzionale al sistema economico italiano è il Turismo, settore capace di grandi possibilità trasversali (oltre che di dotazioni aziendali complesse e multidisciplinari) che per essere opportunamente usate necessitano di una nuova e più efficace veste organica e organizzativa.
Si assiste dunque, nel comparto turistico, ad una vera e propria “rivoluzione Copernicana” del concetto di impresa turistica che viene assurta, appunto, ad impresa industriale a tutti gli effetti non solo per quanto riguarda le strutture ricettive ma per quel che concerne Agenzie di viaggio e Tour operator.
Dopo l’approvazione del Codice del Turismo, si punta alla totale riforma del settore che basa la sua strategia di sviluppo sull’azione sinergica e sul costante coordinamento di questa azione cooperativa capace così di una ricaduta positiva e attiva in tutti i settori economici ad essa connessi.
Quando si parla di impresa industriale si pensa sempre alla trasformazione di una materia prima in un prodotto assemblato e finito che sia possibile immettere nel circuito di mercato e che risponda ad esigenze di domanda negoziata. Grazie a tale “rivoluzione” anche il turismo potrebbe essere ripensato come una materia prima, così come affermato anche dalla presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia, la quale durante la Presentazione del Piano strategico dell’azienda, ha confidato agli auditori la fiducia riposta nel comparto, in grado di svilupparsi e di divenire in prospettiva volano dell’economia nazionale.
Entro tale prospettiva, il Codice del Turismo, approvato lo scorso 7 ottobre, si presenta dunque come possibile strumento propositivo e regolativo di unificazione di intese che possano ottimizzare la capacità competitiva del sistema e dell’offerta turistica riqualificando il Sistema Italia in materia di Turismo.
La maggiore innovazione sta proprio nel riconoscere, come si diceva, le aziende turistiche delle vere e proprie aziende, estendendo questa ragione sociale a più comparti e settori nel rispetto dei principi di sussidiarietà, valorizzazione, sviluppo competitivo di modo che, come per le industrie, anche al Turismo e alle imprese turistiche possano essere riconosciuti contributi, sovvenzioni, agevolazioni, incentivi e benefici per produrre valore aggiunto.
La rivoluzione copernicana sta anche nel considerare attraverso una nuova ottica il fruitore del prodotto dell’azienda turistica che è il turista, consumatore speciale al quale viene riconosciuto un ambito di tutela e di riconoscimento di un eventuale danno anche in merito al “turismo per motivazione”.
E’ comprensibile, quindi, come questo Codice preveda un’apertura sostanziale alla normativa europea ed internazionale che si integra a tutte le discipline in materia finora ratificate e vigenti. Alla base di questo discorso di omogeneità vi è un Comitato che garantisce l’unitarietà degli intenti organizzativi sia all’interno del sistema come organicità del sistema stesso sia in merito alla creazione di una carta dei servizi e per l’assistenza rivolta al turista.
Sulla scia dell’approvazione del Codice,  è interessante riportare la “strategia” della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che nella cornice di Cernobbio hanno presentato, il 15 e 16 ottobre, il documento “Linee strategiche delle Regioni e delle Province autonome per rilanciare l’industria turistica italiana”. In questa occasione,  si è proposto di puntare soprattutto alla Qualità dell’offerta non solo riguardante la capacità ricettiva, ma anche rispetto a quella ambientale, urbana ed urbanistica, individuando i principi base attraverso cui approdarvi.
E’ per questo che si è cercato nella logica della governance e dello sviluppo armonico il presupposto essenziale e imprescindibile per poter modificare le relazioni istituzionali nel contesto competitivo globale.
E’ stato necessario concentrare un comune sforzo per arrivare alla condivisione di intenti e visioni strategiche facendo confluire un’efficace collaborazione tra Stato, Regioni, Province Autonome e Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo ma anche attraverso l’intervento strategico e d’intesa del Coordinamento interregionale attraverso un agire coeso con gli altri comparti economici. In questo complesso quadro sistemico, il Comitato permanente per il turismo deve intendersi come luogo precipuo per il confronto preventivo e per l’effettiva condivisione delle politiche organizzative e anche quale strumento per la risoluzione delle criticità di sistema.
A questo punto, pare necessario promuovere e rilanciare il ruolo di ENIT rivalutandone e imprimendo maggiore slancio alla funzione di primo ordine che svolge tale Istituto nella promozione turistica sia locale, sia nazionale, sia internazionale.
L’ENIT pertanto avrà un ruolo fondamentale nella capacità di riqualifica e di rinforzo del BRAND ITALIA che deve necessariamente recuperare efficienza ed efficacia operativa e deve puntare al rinnovamento dei prodotti attraverso un necessario e funzionale raccordo di tutte le iniziative di governance.
In tale logica di sistema assume un ruolo fondamentale per il monitoraggio l’Osservatorio Nazionale del Turismo che dovrà operare per garantire l’organizzazione strategica condivisa dei piani di sviluppo, assumere il compito della Ricerca, riqualificare l’informazione-comunicazione attraverso la dotazione di un sistema informatico ed informatizzato qualificati e che possa consentire anche un’analisi socio-economica e statistica a controllo e misurazione dei flussi turistici.
Tutto ciò consentirebbe l’attuazione di una rete di servizio all’interno di una mappa concettuale e di reti altre, volte all’ottimizzazione degli interventi in relazione a qualità e quantità di eventi e di opportunità per il mercato turistico e per la gestione del mercato stesso.
Alla base di tutto naturalmente vi deve essere una nuova concezione di formazione delle professionalità attraverso la creazione di una “Convention Bureau Nazionale” che agisca a livello internazionale sulla promozione dei prodotti, e sulla capacità di conquistare quote di mercato.
In quest’ottica, occorrerebbe rivalutare anche il sistema informativo attraverso il rilancio e la riqualificazione del portale “Italia.it” che dia informazioni circa gli investimenti regionali e registrando le possibili ricadute in fatto di investimenti e di rientro economico a tutti i livelli.
Per l’attuazione di tale sistema strategico nel sistema turistico nazionale è necessario quindi un costante coordinamento senza il quale verrebbe a mancare quell’effettiva unitarietà di intenti organizzativi e di obiettivo e difficilmente potrebbe attuarsi una riforma moderna dell’impresa turismo in Italia e della sua crescita competitiva in Europa e nel mondo.