Luoghi esoterici che stimolano le fantasie più oscure, musei all’aperto in cui la vita si mescola, in nessun luogo altrettanto morbosamente, alla morte.
Parchi scultorei che non prevedono biglietti d’ingresso né file estenuanti per essere visitati: eccoli i cimiteri monumentali, ancora oggi simbolo di un rituale antico, che vede erigere monumenti funerari in memoria dei cari defunti, affinché si appaghi il loro eterno riposo e la nostra perenne devozione.
Nati nell’Ottocento dall’editto di Saint Cloud, che introdusse il divieto di seppellimento dei cadaveri nelle chiese e nei centri abitati, i cimiteri monumentali cominciano a svilupparsi in tutta Europa, dando vita a spazi verdi, prevalentemente collinari, in cui gli artisti dell’epoca potevano confrontarsi con una tematica solenne, quale quella funeraria, esercitandosi sulle principali tecniche artistiche e architettoniche predominanti in Italia e in Europa a fine Ottocento.
A riprova della monumentalità e della sacralità di questi spazi ecco sorgere nel 2001, l’ASCE (Association of Significative Cemeteries of Europe), una rete europea composta da realtà pubbliche e private che si occupano dei cimiteri monumentali intesi come bene culturale da proteggere e rinnovare, per contribuire alla creazione di un vero e proprio circuito turistico che veda nel camposanto non un luogo di morte bensì un sito storico e artistico degno di valorizzazione. Dell’ASCE fanno oggi parte oltre 117 realtà cimiteriali tra cui troviamo anche gli italiani Verano di Roma, Staglieno di Genova, Monumentale di Milano, Certosa di Bologna e i più celebri cimiteri europei quali il Montparnasse di Parigi, il Montjuic di Barcellona o il West Norwood Cemetery di Londra.
Fare rete in questo ambito è quanto mai importante affinché si avviino degli itinerari congiunti in grado di attirare turisti vicini e lontani e, conseguentemente, attrarre verso i cimiteri monumentali fondi europei, indispensabili per la tutela e la valorizzazione dei monumenti e dei centri di restauro presenti all’interno dei campisanti.
Non solo percorsi e visite guidate vengono organizzate ogni anno dall’associazione che si sta aprendo verso nuove forme, sempre più tecnologiche, di soluzioni turistiche: dalla guida cartacea (vedi quella di Fabio Giovannini, “Guida ai cimiteri d’Europa”), ad applicazioni iPhone dedicate, dalla settimana dei cimiteri (che si è tenuta tra maggio e giugno di quest’anno) ai box interattivi all’entrata dei cimiteri che permettono con facilità di rintracciare le tombe di personaggi illustri o monumenti esemplari di arte funeraria.
Il più attivo in questo campo è sicuramente il cimitero Verano di Roma, luogo in cui sono sepolti personalità di spicco come Mastroianni, Alberto Sordi, Trilussa , Petrolini e molti altri ancora che ogni anno organizza passeggiate guidate gratuite volte alla scoperta della grande vastità del cimitero. Quest’anno le visite riguarderanno:  “La città del Verano. Tre generazioni di architetti e urbanisti”,  “Volti e memorie di Roma” , “Roma e le storie del cinema”, “La memoria di chi ha fatto l’Italia”, “Monumenti al Verano. Un Museo all’aperto” , “La cultura dei letterati al Verano. Poesia, narrativa e critica”, “Storie al femminile tra Ottocento e Novecento”, “Arti decorative e applicate. La nascita della modernità nella cultura romana”.
Non a caso Roma è stata inserita tra le mete preferite del turismo cimiteriale, nella classifica stilata dal sito internet di recensioni viaggi Tripadvisor in cui le sue catacombe figurano al quarto posto dopo i cimiteri monumentali di Colleville-sur-Mer, Parigi e Vienna.
E se oggi l’arte funeraria ha obbligatoriamente lasciato il posto ai cimiteri loculo dove gli spazi per le tombe sono diminuiti notevolmente, le politiche cimiteriali non mancano di creatività. Oltre ad incentivare la cremazione, rito che sta diventando quasi indispensabile per sopperire all’alto numero di sepolture a terra ma poco applicato vista la ritrosia italiana a disperdere i corpi, gli urbanisti tentano di proporre nuove soluzioni di edilizia funeraria, molte delle quali ripensano gli spazi come luoghi di riposo e di meditazione multietnici, che rispettano le singole credenze religiose di chi vi è sepolto e dei suoi cari più prossimi.
E non mancano, anche in questo comparto, le stravaganze: dopo che giardini e piscine memoriali vengono proposte ad Hong Kong nella Happy Valley (che ospita due cimiteri cristiani, uno ebraico, uno hindu, uno persiano e un cimitero musulmano) per un costo medio di 50 mila dollari, un camposanto galleggiante è stato proposto dal designer Ti Shun But che ha presentato un progetto con oltre 200 urne funerarie in nave da crociera…

Approfondimenti:
Sito ufficiale dell’ASCE