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Dopo due anni di assenza, torna il Congresso Nazionale dell’AIB, l’Associazione che rappresenta dal 1930 un punto di riferimento imprescindibile per i bibliotecari italiani, referente autorevole verso le istituzioni per la promozione di una politica nazionale per le biblioteche. Gli obiettivi strategici previsti per il triennio 2008- 2011 si caratterizzano per un “ritorno alla politica”, un fine ambizioso che si traduce nella capacità di recuperare la necessaria autorevolezza presso tutti i livelli istituzionali che in Italia hanno la responsabilità delle politiche per le biblioteche.
In linea con temi dell’agenda associativa, che vedono tra i primi punti da realizzare la tutela della libertà d’accesso all’informazione e alla conoscenza da parte di tutti i cittadini, il 56° Congresso Nazionale dell’AIB titolato “Accessi aperto alla conoscenza. Accesso libero alla biblioteca” (3- 5 novembre), propone quest’anno stimoli particolarmente interessanti che identificano i tratti caratterizzanti della biblioteca contemporanea.
Come sottolinea il Presidente dell’AIB, Prof. Mario Guerrini, in uno scenario a dir poco sconfortante, in cui si delinea una pesante riduzione degli investimenti pubblici sulle biblioteche, “garantire il libero accesso alla conoscenza è importante come garantire la libertà di parola: sono due valori che s’inseriscono nello stesso percorso liberale di una società democratica. E la libertà e la conoscenza sono diritti fondamentali non negoziabili per le moderne democrazie”. Ciò significa riposizionare le biblioteche pubbliche, potenziandone il ruolo sociale di mediatore culturale che favorisca l’incontro, lo scambio, il dialogo, garantendo l’equilibrio e la pluralità dell’informazione, valori messi troppo spesso in discussione nella società in cui viviamo. L’epoca della globalizzazione del sapere e del mondo digitale offre, infatti, una sfida importante, ma anche una opportunità per rivendicare una identità andata perduta: quella, per le biblioteche, di essere le nuove “piazze del sapere”, luogo di aggregazione ingiustamente ignorato, che rimane, purtroppo, una esperienza profondamente minoritaria fra gli italiani.
In questo senso, lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione stimola la possibilità di aumentare l’importanza dell’offerta, introducendo nuovi supporti e strumenti di lettura che richiedono competenze nuove ai bibliotecari: occorre quindi che la biblioteca sappia riorganizzare il proprio ruolo e la propria offerta formativa, tenendo conto anche del complesso progresso tecnologico in atto. Come si evince dagli interventi in programma, nella sezione “Implicazioni dell’accesso”, il cambiamento si riflette anche nelle modalità di fruizione, che oggi passa attraverso Internet: l’accesso senza barriere architettoniche presenta, infatti, notevoli benefici, primo fra tutti il risparmio di costi legati alla distribuzione e alla conservazione dei supporti fisici, e la possibilità di poter fruire di quanto più patrimonio digitalizzato possibile, compatibilmente con le capacità finanziarie e organizzative delle biblioteche. Va da sé che iniziative come quella della digitalizzazione del patrimonio culturale, come per esempio l’accordo Google- MiBAC avvenuto a marzo 2010, consistente nella digitalizzazione di un milione di opere custodite nelle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze (e non coperte da copyright), rappresenti una importante opportunità per la conservazione e divulgazione del patrimonio culturale, soprattutto se proiettate nel lungo periodo.
Il Congresso rappresenta un’occasione unica per ragionare sulle prospettive future di sviluppo dei luoghi deputati alla crescita pubblica della comunità, ma anche e soprattutto per denunciare lo stato attuale del settore, che rispecchia un momento di forte criticità che coinvolge l’intero sistema bibliotecario nazionale (basti pensare ai finanziamenti degli ultimi 5 anni, che per le biblioteche statali sono stati dimezzati da un budget di 30 a 17 milioni di Euro annui).
Passaggio obbligato per fare della cultura una risorsa dell’intera comunità, che trova nella biblioteca il luogo chiave per l’accesso aperto e libero alla conoscenza.
Riferimenti:
A. Agnoli (2009), Le piazze del sapere. Biblioteche e Libertà, Bari, Laterza
P. Traniello (2002), Le biblioteche italiane oggi, Bologna, Il Mulino
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