Il Museo Civico d’Arte di Pordenone, ospitato nel Palazzo Ricchieri, ha presentato il nuovo allestimento del primo piano dedicato non solo all’evoluzione artistica del territorio, ma anche allo sviluppo industriale e agli uomini che ne sono stati gli indiscussi artefici. L’esposizione, attraverso un percorso costituito da ritratti, sculture e modellini, si prefigge lo scopo di farsi portavoce del valore del proprio territorio rilanciando il concetto di identità culturale.
L’operazione è particolarmente significativa in un momento storico segnato dalla scarsità di risorse e da una frammentazione dei ruoli istituzionali: il museo diventa sostegno per la comunità e lo sviluppo locale. Si riappropria cioè del suo ruolo di interlocutore sul territorio.
Ma non solo. E’ stato scelto di supportare la visita mediante un nuovo apparato multimediale costituito da cinque postazioni fisse con monitor touch screen e 14 computer portatili da applicare al polso, gratuitamente a disposizione dei visitatori. La soluzione tecnologica, grazie ai sensori collocati nelle diverse stanze, permette agli utenti di acquisire informazioni sui cataloghi, sulle collezioni museali e sulla storia del palazzo che ospita il museo.
La scelta di utilizzare totem e dispositivi elettronici (palmari, audioguide, ecc.), come in questo caso, è una soluzione adottata da numerosi musei, ma credo possa essere lo spunto per un’ulteriore riflessione. La tecnologia infatti rende disponibili una grande varietà di contenuti servendosi di modelli comunicativi sempre più efficaci e accessibili ad un pubblico via via più vasto.
Mettersi in rete aiuta il museo contemporaneo a diventare una presenza accreditata sul territorio e un punto di smistamento di informazioni e saperi facenti parte di un unico bagaglio culturale. In una parola, a diventare network. E’ necessario infatti superare l’illusione di poter agire per proprio conto e promuovere la massima collaborazione tra persone, Enti ed Istituzioni.
Il museo virtuale non sarà quindi solo più una vetrina dove trovare informazioni pratiche (orari,  biglietti, ecc.), ma un contenitore che integra l’offerta con tutte quelle news, approfondimenti e immagini che possono accrescere l’interesse del visitatore o la curiosità del turista. Questo consentirà quindi al pubblico di avvicinarsi al museo sia per scopi ludici sia per motivi di ricerca. Gli permetterà di discutere, capire al fine di unire e fare comunità, orientare e condividere le scelte.
Il contenitore reale e virtuale insieme diventano centro di smistamento del sapere: l’esperienza in loco, supportata da un percorso interattivo, divertente e accattivante, si integra con l’offerta on line che l’utente può scaricarsi comodamente da casa, al parco o in un caffè prima o dopo la visita al museo.