Immaginate una moltitudine di persone unite per elaborare idee, progetti e proposte relative ad Internet e al suo utilizzo: ricercatori, professionisti del settore, rappresentanti di istituzioni pubbliche hanno risposto alla chiamata dell’Internet Governance Forum Italia, tenutosi il 29 e 30 novembre a Roma. L’evento, a cadenza annuale, intende creare sinergie tra le parti del settore al fine di promuovere e migliorare l’impiego delle ICT, considerate strumenti idonei ad elevare la qualità della vita di ciascuno.
Internet per sua natura è infatti libero, aperto e in continua espansione, tanto che in molti ritengono vada inserito nella categoria giuridica della res communis omnium, con la peculiarità che non si tratta di un bene esauribile, ma bensì di una risorsa la cui crescita va di pari passo con il consumo che se ne fa. Proprio per il carattere democratico e universale della rete, non si poteva che coinvolgere il maggior numero di rappresentanti per un Forum nazionale, a cui fanno eco medesimi incontri in altri paesi del mondo, i cui lavori vengono poi presentati all’IGF patrocinato dalle Nazioni Unite, che si ripete annualmente dal 2005.
Il primo giorno dei lavori è stato inaugurato dall’intervento del professor Stefano Rodotà, grande esperto in materia, che ha lanciato una proposta dal sapore provocatorio: la stesura di un art.21 bis della Costituzione, in cui venga sancito il diritto di accesso ad Internet per ciascun individuo. In molti hanno risposto a questo suggerimento ritenendo superfluo intervenire con una modifica del Costituente, poiché l’esistenza di un siffatto diritto di accesso al web è da dedursi dall’articolo già esistente. Proprio a tale conclusione Rodotà desiderava che si arrivasse per chiedere che fosse allora finalmente e unanimemente riconosciuto l’assunto secondo cui il diritto di accesso ad Internet è implicito, ma è deducibile dal diritto alla libertà di espressione sancito nell’art.21 della Costituzione italiana.
La questione sulla normativa rivolta alle ICT è infatti molto complessa e dibattuta, tanto che si discute persino sulla necessità o meno di prevederla, senza contare l’estrema difficoltà nel contemperare il libero utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici con la tutela di altri diritti fondamentali, come il copyright, la privacy o la sicurezza.
Sono questi del resto gli aspetti affrontati in seno ai diversi convegni che hanno avuto luogo il secondo giorno del Forum, ognuno focalizzato su un tema specifico, e i cui risultati sono stati poi riportati nel grande incontro plenario del pomeriggio: in tale sede diversi portavoce hanno fornito una sintesi d’insieme su quanto detto nella mattinata, così da avere un quadro completo degli incontri. In seguito ha preso la parola chi intendeva lanciare proposte, illustrare risultati raggiunti con specifici progetti, condividere studi e analisi o semplicemente stimolare riflessioni.
Grande è stata la partecipazione del mondo accademico, rappresentato da docenti e ricercatori, ma non ha deluso nemmeno l’intervento degli enti locali, veri e propri ‘laboratori’ per l’innovazione: le piccole amministrazioni hanno dimostrato infatti di aver colto le potenzialità racchiuse nella tecnologia, tanto che in molte si sono convertite ad una digitalizzazione dei servizi, mentre non mancano esempi virtuosi come la Toscana, che nel suo Statuto regionale ha precorso il legislatore nazionale, riconoscendo un diritto di connessione ai propri cittadini. Meno corposa la presenza delle imprese private che, salvo poche eccezioni, sembrano non riporre molta fiducia nella validità di questi incontri.
Eppure si tratta di un’opportunità importante per tutti, capace di far valere quella forza propositiva che emerge dal basso, la stessa che ogni giorno contribuisce all’arricchimento della blogosfera. Sono queste le occasioni da non mancare, per non rimanere in silenzio di fronte a qualcosa che ci riguarda direttamente e che è in grado di renderci migliori e più liberi. Le opinioni sono molte e spesso contrastanti, ma è proprio nel confronto che è possibile intraprendere la strada migliore.
Non a caso lo slogan dell’evento è stato: “Internet riguarda tutti: fai sentire la tua voce!”.