Intervista alla dott.ssa Francesca Campanini, Presidente dell’Associazione Artificio Comunicazione & Arte

“A scuola nei musei: dalla preistoria all’età moderna”, è un progetto che consiste in 40 percorsi guidati gratuiti alle sezioni del Museo Archeologico Nazionale, alla Galleria Nazionale e a Palazzo Bossi-Bocchi per le scuole di Parma e provincia. Come si è arrivati a questo progetto? L’Associazione Artificio Comunicazione & Arte di quale tipo di professionalità si compone? In quale ambito opera?
La nostra associazione è nata da poco tempo grazie alla sinergia di persone che, pur provenendo da formazione ed esperienze diverse, condividono la passione per il patrimonio storico, artistico e culturale italiano, e nello specifico quello parmense. I soci fondatori vantano una profonda e consolidata esperienza in vari settori e ambiti disciplinari, che spaziano dalla didattica museale alla ricerca archeologica o storico-artistica. Individualmente, infatti, molti di noi collaborano da anni con istituzioni quali ad esempio la Soprintendenza al patrimonio storico, artistico ed antropologico di Parma e Piacenza, la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Provincia di Parma, la Soprintendenza al patrimonio storico, artistico ed antropologico di Modena e Reggio Emilia, l’Accademia di Belle Arti di Lecce, la Fondazione Cariparma e il Museo di Palazzo Bossi Bocchi (Parma), la Fondazione Magnani Rocca (Mamiano di Traversetolo) e annoverano vari contributi scritti e pubblicazioni.
Gli enti coinvolti nel progetto avevano già avuto occasione di lavorare insieme poichè la Fondazione Cariparma da molti anni sovvenziona qualsiasi tipo di didattica in forma gratuita in particolare alla Galleria Nazionale, che in questi anni ha portato avanti un progetto chiamato “Scuola in Galleria”, ma anche a Palazzo Bossi Bocchi, istituzione che conserva che conserva le opere identitarie della città.
Per quest’anno si è quindi scelto di allargare il progetto comprendendo anche il Museo Archeologico che per Parma è di notevole importanza.
La collaborazione fra gli enti risulta così da un lato nuova, ma al tempo stesso collaudata da anni e la stessa nostra presenza di soci dell’Associazione è proprio legata al’esperienza che possiamo portare a questo progetto. Ogni anno, i vari progetti vengono migliorati cercando di andare incontro alle esigenze delle vari classi, scuole e dei programmi scolastici. Ad esempio per le scuole elementari, sono già partiti le visite al Museo Archeologico con i percorsi sulla preistoria proprio perché è l’argomento che, dal punto di vista del programma scolastico, viene trattato in questo periodo.
Una particolarità della nostra Associazione è quella di voler andare incontro alle problematiche che affrontano le scuole nell’organizzazione le delle visite per poterle conciliare con gli orari scolastici, e quindi, a prescindere dai temi presentati nelle brochure diffuse dal Ministero, con i vari docenti che ci contattano, a seconda delle esigenze, ci mettiamo d’accordo su come realizzare la visita.

Quale obiettivo vi siete posti?
Ciò che ci interessa è “formare” i fruitori del futuro. Educare i ragazzi fin da giovani a rispettare, comprendere, apprezzare le opere d’arte che li circondano, significa avere degli adulti che comprendono come l’arte sia una testimonianza della grandezza umana, l’espansione di culture e sentimenti e possa essere un mezzo universale per comunicare attraverso lo spazio (geografico) e attraverso il tempo. L’obiettivo è quindi che i ragazzi amino andare ai musei, che capiscano qual è l’importanza di conoscere ed osservare ciò che li circonda perché purtroppo ci siamo resi conto che anche per le scuole superiori, i ragazzi che arrivano nei musei, non sono capaci di comportarsi, di guardarsi intorno, di “leggere” il museo.
E’ spesso difficile lavorare nell’ambito museale a causa dei diversi problemi esistenti anche nei vari Ministeri e quindi l’occasione che ci è stata data è stata da noi accolta con grande entusiasmo e voglia di provare a noi stesse che potevamo farcela.

Oltre ai finanziamenti della Fondazione Cariparma esistono altri soggetti o enti che sostegono il progetto?
I finanziamenti provengono esclusivamente dalla Fondazione Cariparma. Il Ministero ci ha garantito la propria collaborazione attraverso la disponibilità della Soprintendenza di Parma con la quale abbiamo già in passato lavorato e che ci ha assicurato qualsiasi appoggio aldilà dalla comunicazione e diffusione del progetto attraverso gli avvisi alle scuole e il libretto esplicativo.

Quali sono i primi riscontri del progetto? Come stanno accogliendo bambini e ragazzi l’iniziativa?
Gli studenti e le classi si stanno mostrando entusiasti, soprattutto le classi elementari sono molto curiose. In realtà per fare ciò che desideriamo avremmo bisogno di moltissime ore con ogni classe.

Come sono strutturate e vengono realizzate le visite per le scuole?
Le lezioni dei vari percorsi consistono nel far capire certi concetti o argomenti che risultano particolarmente complessi, nel modo più semplice possibile, adattando il nostro linguaggio al percorso e proponendo delle modalità originali di apprendimento. Ad esempio, per il percorso appena iniziato al Museo Archeologico, il percorso offre l’opportunità di far toccare dei reperti o delle ceramiche ai giovani visitatori. Vedere un vaso, o la punta di una freccia aldilà di un vetro non aiuta a comprendere il processo che ha portato alla creazione di quell’oggetto, mentre cercare di introdurli in maniera diretta nel mondo archeologico mettendoli a contatto con i materiali e spiegando le tecniche con cui sono state realizzate, avvalendosi di proiezioni e di immagini per chiarire i passaggi più complessi, facilita notevolmente la comprensione. Qualsiasi tematica venga spiegata, tentiamo sempre di condurre da soli i ragazzi alle conclusioni ponendo loro molte domande e interrogativi a cui sono entusiasti di rispondere e che aiutano anche noi a capire cosa migliorare o approfondire. Cerchiamo quindi di interessarli, interagendo con loro sia durante i percorsi in museo ma anche dando loro il compito di analizzare un particolare aspetto o tematica a scuola. Accanto all’argomento trattato nel percorso, si cerca di far capire anche l’importanza dell’edificio che ospita il museo e viene poi suggerito di realizzare in classe un museo scegliendo gli oggetti ritenuti per loro importanti, spiegando la motivazione della loro scelta nell’individuazione dei pezzi e le modalità da seguire nell’esposizione, affrontando così, in maniera divertente, una serie di problematiche che sono le stesse di un direttore di museo.

In che modo è stata pubblicizzata e diffusa l’iniziativa?
La comunicazione dei percorsi è avvenuta in un primo tempo via e-mail, inviata a tutte le scuole dalla Soprintendenza e dal Ministero ottenendo quindi attenzione e rilievo maggiore che non se fosse stata inviata semplicemente dalla nostra associazione; avere l’appoggio di questi enti che soprattutto a Parma hanno una lunga storia di collaborazione con le scuole, ha aiutato e favorito le classi a decidere di aderire al progetto.

Il progetto rimarrà legato a quest’anno o si amplierà nel tempo? Potrebbe inoltre rappresentare un modello esportabile sia nello spazio (altre città emiliane, altre regioni), sia per le tematiche affrontate ( arte moderna, musica..)?
Per quest’anno si è parlato di progetto sperimentale per cercare di capire anche i problemi che possono sorgere in situazioni di collaborazione oltre alle difficoltà tecniche di lavorare in diversi musei. E’ probabile che l’idea vada bene e quindi si possa estendere ad altri ambiti e fuori dai confini della città. Tuttavia non toccherà all’Associazione Artificio, bensì alle istituzioni finora coinvolte, prendere questa decisione.
L’allargamento, rispetto agli anni scorsi, al Museo Archeologico, mostra già, in piccolo, l’idea di creare una rete di enti museali che tenderà nel tempo ad ampliarsi.