Il 23 novembre 2010 alle ore 22 è stato inaugurato alla presenza dei suoi ideatori il PAD: Pop Art Display, il nuovo museo dedicato all’Arte Pop.
“Quello che abbiamo voluto ricreare non è una semplice esposizione di opere d’arte, ma proprio una loro messa in scena, una visione dell’arte insieme approfondita, godibile e divertente, convinti, che questo sia il modo più corretto per rendere fruibili gli oggetti d’arte […]. La visita consente di incontrare e conoscere più di venti artisti Pop, da Andy Warhol a Tom Wesselmann, da Roy Lichtenstein a Jasper Johns e Richard Hamilton, solo per citare i più noti, oltre a mettere a disposizione  una raccolta di 176  opere, organizzate in un percorso che accompagna il pubblico lungo una linea ideale dell’evoluzione e delle sfaccettature della POP.” (1)
Questo è ciò che afferma uno dei suoi creatori, che prosegue:
“L’intero percorso espositivo offre una visione completa della Pop Art, sia europea che americana, nelle sue molteplici manifestazioni  e consente una conoscenza  completa della  evoluzione di questa corrente artistica fondamentale per il passaggio dal moderno al postmoderno. Un notevole apparato informativo, composto dalle biografie degli artisti, dalle schede tecniche e dal commento delle opere consente di godere al meglio la visione, soddisfacendo le necessarie conoscenze e curiosità […]. Prevediamo anche di organizzare visite guidate di gruppi con cadenza periodica per chi vuole approfondire i temi relativi alla POP.” (2)
Ed infatti per chi sia interessato basterà andare sul sito del museo per scegliere il giorno, l’orario e la lingua in modo pratico e funzionale.


L’esposizione, che offre un percorso di visita completo ed intrigante, unisce al punto di vista innovativo un modello di fruizione semplice, che si adatta di volta in volta alle necessità dell’utente. Troppo bello per essere vero?
Ed infatti il PAD nasconde un tranello. Per coloro che non siano ancora corsi a vedere il suo sito riveliamo un segreto: il Pop Art Display è un museo interamente virtuale.
Stiamo parlando di Second Life, il programma lanciato nel giugno del 2003, che permette agli utenti del web di muoversi all’interno di un mondo virtuale parallelo creandosi un proprio avatar ed interagendo con gli altri personaggi in modo attivo e costruttivo.
Nasce così il progetto PAD all’interno di Second Life. I suoi creatori, Eros Boa, Matteus Taurog, Merlino Mayo, Zorro Hirvi, impiegano otto mesi di lavoro per disegnare dieci piani di museo e quasi duecento opere d’arte, tra tele ed installazioni.
“La struttura del museo nasce dall’idea dell’angolatura, del punto di vista. Le sale sono ruotate rispetto alla spina dei collegamenti verticali e questo movimento geometrico interpreta un cambio di punto di vista, che cambia l’oggetto visto. Questo è il procedimento Pop: vedere il quotidiano da un’angolatura diversa, erigere ad arte ciò che è scarto, scontato, inutile.” (3)
Questo è ciò che afferma Zorro Hirvi in merito al nuovo punto di vista che l’esposizione offre al visitatore. Gli utenti potranno infatti immergersi nell’opera d’arte, grazie alle oltre quaranta ricostruzioni 3D che si presentano come veri e propri set. Qui il pubblico potrà entrare, interagire con gli oggetti, comprendere l’opera, vivendola e sperimentandola, supportato da un ricco apparato informativo e didattico.

Quale migliore scommessa dunque lanciata ai nostri musei: riuscirà il PAD ad attirare gli appassionati del web? Sarà in grado di rendere accessibile il mondo dell’arte e a portarlo nella quotidianità di ciascuno?  Ma soprattutto: sono necessarie opere tangibile per fare un museo o sono forse i contenuti a renderlo tale?

 Note:
(1)
Pop Art Display in Virtual Worlds Magazine, 19 novembre 2010,
http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2010/11/19/pop-art-display/
(2) Progetto PAD in Pop Art Display (Blogger), 17 novembre 2010,
http://popartdisplay.blogspot.com/2010/11/progetto-pad.html
(3) HAUKR FROSTWYCH, Pop Art Display – Un Museo della Pop Art in Second Life in mySecondLife.it, 7 gennaio 2011,
http://www.mysecondlife.it/pop-art-display-%E2%80%93-un-museo-della-pop-art-in-second-life-0103.html